
(AGENPARL) – lun 25 marzo 2024 NOTA STAMPA
Le associazioni di categoria unite per la vertenza Acciaierie d’Italia.
Sottoscritto un documento programmatico unitario per la risoluzione della vertenza.
ROMA – 25 marzo 2024 – In un documento unitario A.I.G.I. Puglia, ANITA Puglia, Casartigiani
Puglia, C.N.A. Puglia, Confapi Taranto, Confartigianato Imprese Puglia, Confindustria Taranto
e F.A.I. Puglia hanno elencato una serie di proposte condivise per far fronte alla drammatica situazione
in cui versano le aziende dell’indotto ex-Ilva.
Le proposte verranno sottoposte stasera all’attenzione del Governo, durante l’incontro convocato dal
Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano: «l’Esecutivo e i Ministeri
competenti – dichiarano le associazioni – continuano a tenere alta l’attenzione riservando il giusto
coinvolgimento a tutti gli attori territoriali. Tuttavia, rimarchiamo l’esigenza di comunicare poche e
circostanziate valutazioni, che auspichiamo possano essere prese in esame».
L’auspicio che lo stabilimento siderurgico di Taranto possa riprendere la sua attività con rinnovato
slancio passa infatti dal recupero di alcune condizioni minime di agibilità.
Le aziende dell’indotto sono stremate perché non hanno più liquidità. Attendono ancora la certificazione
dei crediti, precondizione per attivare qualunque meccanismo di garanzia, compreso quello predisposto
da SACE. A tal proposito, viene rilevata la necessità di definire rapidamente modalità, tempistiche,
metodo e platea di riferimento con riferimento a questi strumenti. Chiarire il quadro operativo è
fondamentale anche per capire come assicurare il soddisfacimento dei crediti lungo l’intera filiera di
subappalto e subvezione.
Doverosa è ritenuta la sospensione, più volte invocata, del pagamento degli oneri fiscali e di quelli
contributivi per tutte le imprese che vantano crediti nei confronti di AdI, sia diretti che derivanti da
subappalti connessi al siderurgico garantendo la regolarità DURC. Questo passaggio consentirebbe
quantomeno una boccata d’ossigeno in una situazione la cui responsabilità non è certo delle imprese
fornitrici di beni e servizi. Per le medesime ragioni occorrerebbe procedere alla sospensione della
riscossione forzosa dei crediti fiscali relativi alla prima e alla seconda amministrazione straordinaria,
prevedendo una moratoria o saldo e stralcio rateizzato.
Mancano poi l’accordo-quadro e le disposizioni attuative per dare seguito agli ammortizzatori sociali
dedicati alla crisi e previsti dai decreti di inizio anno.
Da differirsi ad un apposito tavolo “ogni discussione sull’eventuale prosieguo delle attività con
l’azienda, che dovrà contare ovviamente su condizioni di operatività chiare, trasparenti e in grado di
garantire l’affidamento dei fornitori di beni e servizi.
Alla luce di quanto sopra esposto – concludono unitariamente le associazioni – riteniamo che il nostro
sia un ruolo di garanzia a tutela di tutta la filiera di ADI in amministrazione straordinaria. Un ruolo
che, ora più che mai, è necessario istituzionalizzare per recuperare la fiducia delle imprese che
rappresentiamo e che a causa della totale disintermediazione degli scorsi anni, hanno subito i risultati
disastrosi generati da chi ha fatto sistematicamente leva sulle differenze di forza contrattuale. Un ruolo
che possa assicurare che l’attività venga svolta con quei requisiti minimi di correttezza che,
drammaticamente, sono venuti a mancare».
A.I.G.I.
Puglia
ANITA Casartigiani
Puglia
Puglia
C.N.A.
Puglia
Confapi
Taranto
Confartigianato Confindustria
Imprese Puglia
Taranto
F.A.I.
Puglia