
(AGENPARL) – gio 07 marzo 2024 Confronto internazionale l’8 e il 9 marzo su
iniziativa di Sant’Egidio
Medì 2024, a Livorno l’alternativa delle Città
del Mediterraneo alla “logica” dello scontro
L’apertura al Goldoni con Andrea Riccardi e i
saluti di Giusti, Giani e Salvetti
Memoria, disarmo, la voce delle donne: ecco i nomi
e i temi che saranno affrontati
Cengiz Aktar, Corinne Vella, Ahmed Maher, Barbara
Bonciani e tutti gli altri testimoni
La pace è più che un principio. E’ una ricerca
di relazioni, è la costruzione di rapporti
finalizzati alla realizzazione di un progetto, è
“resilienza” alla violenza e all’idea che la
guerra sia inevitabile e, addirittura, uno
strumento accettabile, nobilitato compre
preventivo. E i risultati si sono visti. Ma c’è
un’alternativa (disarmo, memoria, percorsi di
integrazione e di pace) interpretata concretamente
dalle città del Mediterraneo in un mare agitato
dalla Storia. Ad esse, al loro mare e a quanti non
si rassegnano alla “logica”, se così si può
chiamare, dello scontro, è dedicato il nuovo
incontro internazionale di Medì a Livorno,
convocato dalla Comunità di Sant’Egidio al
Teatro Goldoni venerdì 8 marzo, alle ore 17, e
alla Goldonetta sabato mattina 9 marzo, dalle
9.30, con il patrocinio della Regione Toscana e
del Comune di Livorno, e la collaborazione della
Diocesi di Livorno e Istoreco.
L’apertura con la speciale partecipazione di
Andrea Riccardi, storico e fondatore di
Sant’Egidio, che ha accompagnato il processo di
avvicinamento delle società civili, iniziato con
Medì, sin dal suo esordio.
Dopo la cerimonia inaugurale, con gli indirizzi di
saluto di Simone Giusti, vescovo di Livorno,
Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana,
Luca Salvetti, Sindaco di Livorno, e l’intervento
di Riccardi, relatori a confronto in tre panel di
approfondimento: ‘La memoria edifica la città’ e,
sabato, ‘Le donne nelle città del
mediterraneo’ e ‘Scrivere la città’.
Sulle memoria che costruisce la città si
confronteranno il politologi di Istanbul Cengiz
Aktar e di Tunisi Nadia Marzouki, con Pascal
Luongo (Marsiglia, avvocato), Ahmed Maher
(Alessandria d’Egitto, ingegnere), Jaume Munoz
Jofre (storico di Barcellona), alle prese con
realtà che vogliono riscrivere la propria
identità e mssione. Pascal Luongo a Marsiglia ha
riportato alla luce la rappresaglia del Porto
vecchio e costruito su di essa un’azione
collettiva molto originale. Jaume Munoz Jofre,
giovanissimo direttore del Patrimonio storico e
culturale della città di Barcellona. Ahmed Maher
è di Alessandria d’Egitto, la città mitica
degli europei d’oltremare
La voce delle donne del Mediterraneo viene portata
a Medì da Delia Buonomo (Caffè Hobbit,
Ventimiglia), Philippa Kempson (Hope Project,
Lesbo), Helena Maleno (ricercatrice sociale,
Tangeri), Corinne Vella (giornalista, Malta),
Barbara Bonciani (sociologa, di Livorno). Delia
Buonomo a Ventimiglia ha salvato l’umanità
della sua città nel piccolo Caffè Hobbit.
Philippa Kempson con la sua famiglia a Lesbo ha
letteralmente raccolto dalle acque i piccoli
“Mosè” in fuga dalle guerre di ogni dove.
Helena Maleno ha fatto delle memorie e delle
ingiustizie della frontiera sud occidentale del
Mediterraneo (come non ricordare la tragedia di
Melilla del 2022) la battaglia della propria vita.
Corinne Vella è la sorella della giornalista
Dafne Caruana Galizia uccisa a Malta. Barbara
Bonciani che porta a Medì “il porto delle
donne” e la speciale presenza delle donne che a
Livorno lavorano nel porto.
La città che diventa racconto è affidata invece
a Pietro Spirito, giornalista e scrittore
triestino, alla poesia di Tatjana Gromaca di Pola,
all’ironia di Marco Gasperetti e all’energia
cortese di Chiraz Gafsia, che a Tunisi è una
delle giovani esponenti della nascente
architettura sociale.
“Le città vogliono vivere e dire la loro in
questo tempo violento – spiegano gli
organizzatori – Barcellona, Marsiglia, Genova,
Cagliari, Napoli, Palermo, Catania, Siracusa,
Trieste, Salonicco, Smirne, Istanbul, Beirut,
Haifa, Tel Aviv, Alessandria, Tunisi, Tangeri,
Malta, Lesbo, Lampedusa sono le città che si
riuniscono di anno in anno a Livorno, a dispetto
delle ondate divisive che le investono. Hanno
qualcosa da dire, hanno molto da raccontare.
Questi incontri vogliono ascoltare la loro voce. E
fugare con l’amicizia, i fantasmi
dell’inimicizia”.
“La Toscana – osserva il presidente della
Regione Eugenio Giani – è abituata a guardare al
Mediterraneo come un’unica frontiera di pace e
le città bagnate dal Mare nostrum sono porte di
accoglienza, dialogo, coesione sociale. Per questo
la voce delle città di mare, tesa sempre alla
costruzione di reti e relazioni, dovrebbe essere
sempre tenuta in grande considerazione. Sono
contento che questo evento si tenga in luogo come
Livorno, che da sempre costituisce espressione
autentica dell’anima toscana fondata sulla pace e
sul dialogo tra i popoli e fra le religioni”.
Livorno, con le sue braccia distese sul mare,
accoglie le città amiche nel suo spazio libero:
qualcuna arriva per la prima volta, per altre è
come un ritorno a casa. Dieci anni di “Medì”
non sono pochi: nel volto familiare di un
estraneo, l’un e l’altro vede il futuro che
sarà, nonostante tutto, per le persone del
Mediterraneo.
In allegato la locandina dell’evento
Ufficio Stampa: cell. +
allegati:locandina_med%C3%AC2024_web.pdf