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(AGENPARL) – mer 28 febbraio 2024 La Biennale di Venezia /
L’Archivio Storico delle Arti Contemporanee acquisisce
l’Archivio Gian Piero Brunetta con 9.000 volumi /
Insieme alla Biblioteca del critico Tullio Kezich già acquisita
nel 2023
si forma un patrimonio unico sulla memoria del Cinema
La Biennale di Venezia è lieta di annunciare l’acquisizione, per l’Archivio
Storico delle Arti Contemporanee, dell’Archivio del docente emerito e
grande storico del cinema Gian Piero Brunetta – autore tra l’altro della
recente storia de La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 1932-2022
– finalizzata alla conservazione e alla valorizzazione dell’importante
biblioteca, composta da 9.000 volumi, e di una vasta tipologia di
documenti e immagini sull’intera Storia del Cinema.
Il Presidente Roberto Cicutto, il Direttore generale Andrea Del Mercato, la
responsabile dell’Archivio Storico Debora Rossi e il Direttore artistico del
Settore Cinema Alberto Barbera, insieme a tutta la Biennale, sono grati a
Gian Piero Brunetta per questa donazione e per la fiducia verso l’istituzione,
che si impegna a preservare e utilizzare al meglio il fondo nell’interesse del
mondo del cinema e della cultura.
Questa nuova acquisizione da parte dell’Archivio Storico delle Arti
Contemporanee segue quella – avvenuta nel 2023 grazie ad Alessandra
Levantesi Kezich – della Biblioteca di un’altra eccezionale personalità
italiana della cultura cinematografica, il critico Tullio Kezich (scomparso nel
2009), con 6.000 volumi e 3.000 riviste e opuscoli. Pertanto l’Archivio
Storico delle Arti Contemporanee della Biennale, già ricco di una vasta
biblioteca di cinema e dei documenti legati alla Mostra più antica al mondo,
diventa così luogo di conservazione e valorizzazione di un patrimonio unico
sulla memoria del Cinema, nonché punto di riferimento per gli studi e
le ricerche su questa disciplina.
Tali acquisizioni si aggiungono a quelle realizzate nell’ultimo quadriennio di
altri preziosi Fondi relativi ad Arti visive, Architettura, Musica, Teatro e
Fotografia (Fondo Luca Ronconi, Archivio Fondazione Luigi Nono, Archivio
Luca Massimo Barbero, Fondo Lorenzo Capellini, Associazione Nuova Icona,
Archivio Enzo Di Martino, Archivio Premio Architettura Città di Oderzo,
Archivio Palazzo Grassi). L’insieme multidisciplinare dei Fondi costituirà uno
straordinario valore aggiunto per il Centro Internazionale della Ricerca
sulle Arti Contemporanee, nuova sede e naturale sviluppo dell’Archivio
della Biennale, in via di realizzazione all’interno dell’Arsenale di Venezia, che
sarà aperto e a disposizione tutto l’anno di studenti, ricercatori, storici
e appassionati.
L’Archivio Gian Piero Brunetta conta 9.000 volumi principalmente di
cinema, ma anche di teatro e altre arti, nonché riviste e altri materiali quali
sceneggiature realizzate di Loy, Margadonna, Pasolini, Scola, sceneggiature non
realizzate, tesi di laurea, brochure, foto, manifesti, corrispondenza, scritti
originali relativi all’attività editoriale e di conferenziere.
Gian Piero Brunetta (Cesena, 1942) è professore emerito di Storia e critica
del cinema all’Università di Padova, dove ha insegnato per oltre 40 anni.
Autore della fondamentale Storia del cinema italiano (1979), ha pubblicato,
tra i moltissimi titoli, Buio in sala (1989), Il viaggio dell’icononauta (1997),
L’isola che non c’è (2015), La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
1932-2022 (La Biennale di Venezia-Marsilio), Cinema italiano. Una storia
grande 1905-2023. Per Einaudi ha curato la Storia del cinema mondiale (1999-
2001) e il Dizionario dei registi del cinema mondiale (2005-2008). Ha ideato o
collaborato a una quarantina di mostre, da Il consumo culturale (1981) della Biennale di
Venezia, al Centenario del Cinema di Cinecittà del 1995 fino all’Expo 2015. Tra i vari
riconoscimenti, gli è stato conferito il Premio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei.
La Biblioteca Tullio Kezich comprende 6.000 libri principalmente di
cinema, ma non solo (romanzi, saggi storici), nonché 2.000 riviste di cinema
italiane e internazionali, 1.000 opuscoli, brochure, press kit, ritagli stampa,
tesi di laurea, foto. Materiali importanti di questa raccolta sono dedicati alla
grande passione di Kezich, il western, e al suo grande amico, Federico
Fellini.
Tullio Kezich (Trieste, 1928 – Roma, 2009), intellettuale poliedrico, è stato
critico cinematografico, sceneggiatore, produttore, scrittore e drammaturgo.
Negli anni è stato critico per testate come “Cinema”, “Sipario” (di cui è stato
direttore dal 1971 al 1974), “Panorama”, “Repubblica” (fin dalla fondazione
nel 1976) e “Corriere della sera” (a partire dal 1989). Nel 1952 ha partecipato
alla fondazione del quindicinale “Cinema nuovo”. Nel 1961 ha creato a Milano,
in società con Ermanno Olmi, la casa di produzione 22 dicembre, ed è stato
produttore in Rai dal 1967 per vent’anni. Tra i volumi più significativi della
sua vastissima bibliografia, quelli dedicati al western (Il western maggiorenne.
Saggi e documenti sul film storico americano, 1953; Il mito del Far West,
1974), il diario Su La dolce vita con Federico Fellini (1960), la serie,
proseguita per decenni, intitolata Il mille film, a partire dal volume del 1977, e
quella annuale Il centofilm a partire dallo stesso anno, il volume su Salvatore
Giuliano ‒ Il film di Francesco Rosi (1999), fino a Dino De Laurentiis, la vita e i
film (2001), scritto con la moglie Alessandra Levantesi.
Venezia, 28 febbraio 2023
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