
(AGENPARL) – ven 16 febbraio 2024 COMUNICATO STAMPA
Autonomia differenziata, Ricci (Ali): ?Noi coi sindaci del Sud, Governo si
fermi o sarà referendum?
Roma, 16 febbraio 2024 ? ALI, Autonomie Locali Italiane, aderisce alla
manifestazione dei sindaci del Sud, oggi a Roma, per protestare contro il
DDL Calderoli sull?autonomia differenziata.
«Una riforma che spacca il Paese e che abbandona il Sud, che crea
disuguaglianze e mina i diritti costituzionali dei cittadini su lavoro
istruzione e salute. Siamo con i sindaci del Mezzogiorno che oggi sono a
Roma per chiedere al governo di fermarsi». Così Matteo Ricci, Presidente
nazionale ALI- Autonomie Locali Italiane e sindaco di Pesaro, sulla
manifestazione di oggi contro l?autonomia differenziata.
«Dal Ministro Calderoli e dalla Presidente Meloni ? prosegue Ricci ? non
sono mai arrivate risposte certe, concrete, su cosa accadrebbe per milioni
di italiani se questa riforma fosse approvata, ad esempio in ambito
sanitario. E il ?correttivo? targato FdI arrivato a gennaio sui Lep non ha
senso, è uno specchietto per le allodole: per come stanno le cose
l?autonomia differenziata o costerà una montagna di denaro alle casse dello
Stato o sarà una riforma che apre la strada a intese tra una Regione e lo
Stato, su singole materie, che rompe l’unità del paese e comprime i diritti.
Sui Livelli essenziali delle prestazioni ad oggi non c?è un euro stanziato,
per non parlare del Fondo di perequazione di fatto svuotato. Fanno bene a
manifestare i sindaci del Sud, costretti ad amministrare in un contesto di
difficoltà insostenibili.
Lo scenario è pessimo: o siamo di fronte a un progetto scritto in malafede
per mera propaganda da usare in campagna elettorale oppure si tratta di un
disegno pericoloso che promuove di fatto una secessione delle aree più
ricche a scapito di quelle più svantaggiate. Il Paese, invece, ha bisogno di
essere ricucito. Se il Governo non si fermerà ? conclude Ricci ? siamo
pronti, un minuto dopo l?approvazione di questa legge spacca-Italia, a
proporre ai cittadini e sostenere un Referendum per abolirla».