
(AGENPARL) – mar 30 gennaio 2024 Conferenza Italia-Africa: primi commenti positivi dalla Camera ItalAfrica
Un primo commento positivo a caldo sulle conclusioni della Conferenza
Itali-Africa viene dal presidente della Camera di Commercio ItalAfrica
Centrale ing. Alfredo Carmine Cestari, in attesa del convegno promosso *con
*l’Associazione I Sud del Mondo ETS, sempre a Roma, dal tema *“Il Piano
Mattei – **Sud polo magnetico Occasioni di resilienza e investimenti
Italiani in Africa nel settore Pubblico e Privato”. Cestari proseguendo i
bilaterali ha incontrato il *Presidente del Kenya William Ruto. In Kenya
saranno realizzati progetti sui biocarburanti che coinvolgeranno 400mila
agricoltori entro il 2027. Inoltre è allo studio con il ministro della
Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida una prossima missione,
accompagnata da un parterre composto da imprese della filiera
agroalimentare italiana e della ricerca, “per favorire la creazione di
solidi partenariati su base paritaria, con mutui benefici”, ad esempio con
“sinergie in tema di meccanizzazione agricola e di tecnologie per
l’agricoltura intelligente”
* “La Conferenza – afferma Cestari ha assunto significati importanti grazie
alla nuova visione della Premier Meloni sulla cooperazione Italia-Africa.
E’ un’iniziativa mai tentata prima con un metodo innovativo. L’ entusiasmo
e l’interesse che abbiamo registrato tra le delegazioni dei Paesi Africani
sono segnali di successo anche se come ha sottolineato la Premier bisogna
tradurre i progetti in opportunità di sviluppo per le popolazioni africane
e i nostri imprenditori”. Cestari riferisce che l’interscambio
Italia-Africa ai primi dieci mesi del 2023 supera i 50 miliardi di euro e
che sono oltre 1.600 le imprese italiane che operano nel continente
africano. “E’ nostra convinzione – aggiunge -che dobbiamo aiutare i Paesi
Africani aiutando le nostre imprese a perseguire con più coraggio
l’internazionalizzazione e gli investimenti. Questo si può fare con
progetti concreti che diano risposte alle maggiori necessità delle nazioni
e regioni africane e contestualmente questo ci consentirà di accrescere il
“made in Italy” nel mondo”.* Sul fronte energetico, il petrolio del futuro
sono i crediti di carbonio e il raggiungimento della riduzione di CO2 passa
dal coinvolgimento dei Paesi in via di sviluppo che sono dei grandi
contenitori per questi progetti. Paradossalmente invece, l’Africa è stata
finora lasciata fuori dalla transizione energetica: secondo l’Agenzia
internazionale dell’energia (Iea), solo il 2% degli investimenti mondiali
per le rinnovabili negli ultimi due decenni sono stati fatti nel continente
africano, dove il tasso di elettrificazione è sotto il 50% e dove vivono
più di 900 milioni di persone ancora prive di accesso a combustibili,
tecnologie e acqua pulita per cucinare. Il Continente sta adottando
soluzioni per le energie rinnovabili su larga scala, necessarie a garantire
a tutti un accesso all’elettricità affidabile, conveniente e sostenibile. I
motivi sono diversi e tutti strettamente connessi: l’Africa, sebbene sia
responsabile di una piccola quantità di emissioni di carbonio e consumi
(solo il 4% dell’energia a livello globale), è oggi l’area del mondo più
vulnerabile ai cambiamenti climatici e il continente dove la popolazione
crescerà di più. ItalAfrica – impegnata nel progetto “Sinergie per lo
sviluppo” diretto al continente africano con il duplice obiettivo di fare
fronte alla crisi migratoria e di offrire nuove opportunità di investimento
alle imprese italiane ed europee ancora reduci dalla crisi con il supporto
delle istituzioni comunitarie e nazionali – in proposito sta realizzando
progetti e investimenti volti alla riduzione delle emissioni di CO2 in
paesi come la Repubblica Democratica del Congo. Inoltre sarà seguito il
progetto biocarburanti in Kenya. Una bella storia di impresa italiana
attiva da più di 30 anni nella Repubblica del Congo è quella del vice
presidente di ItalAfrica Fabio Ottonello che si occupa principalmente di
cacao esportato in Italia per diventare tra i migliori cioccolati e
prodotti dolciari del nostro Paese. “Capisco che i nostri imprenditori sono
spaventati da molti fattori oggettivi della situazione socio-economica dei
Paesi Africani ma è possibile realizzare importanti attività sempre con
l’adeguata conoscenza di ogni singolo Paese, assistenza e consulenza. Su
questo ItalAfrica svolge un ruolo importante che soprattutto per dare corso
al Piano Mattei intensificherà. L’agricoltura è uno dei settori che offre
maggiori opportunità. Naturalmente le risorse energetiche, su tutte il gas
che come dimostrano gli accordi di Eni ci consentono di sganciarci dalla
dipendenza dell’approvvigionamento dalla Russia”. I progetti di Ottonello
sono rivolti ad aumentare la coltivazione di cacao e ad estendere servizi
di logistica ed iniziative in altri campi. “Possiamo testimoniare – dice –
che in Congo abbiamo una buona manodopera che noi stessi provvediamo a
formare e che può risultare utile anche alle imprese italiane che lamentano
la difficile reperibilità di particolare figure professionali. Diventa
questa una risposta efficace al fenomeno della fuga sui barconi verso
l’Italia e dell’immigrazione clandestina”.