
(AGENPARL) – mer 06 dicembre 2023 Cari colleghi,
buon mercoledì e buon lavoro.
Vi invio un comunicato su un progetto del Rotary Club di Bosa, sostenuto
dalla Asl 5 di Oristano e rivolto in particolare agli utenti del centro
di salute mentale di Bosa.
Vi invio anche, in allegato, una foto del dottor Mignano e del
presidente del Rotary Club di Bosa con in mano la locandina del
progetto.
Vi chiedo, come sempre, di dare risalto alla notizia nelle vostre
testate e vi ringrazio per l’attenzione e la collaborazione.
Antonio Pintori ufficio stampa Asl 5
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COMUNICATO STAMPA
Si chiama “Liberi FinalMente” il progetto del Rotary Club di Bosa col
sostegno della Asl 5
Teatro ed escursioni per combattere lo stigma e “integrarsi”
Per alcuni mesi laboratori teatrali ed escursioni
ORISTANO, 7 DICEMBRE 2023 – Si scrive e si legge “Liberi FinalMente”.
Due semplici parole, che racchiudono però un progetto e un obiettivo ben
più importanti: l’integrazione con la comunità attraverso il teatro, che
diventa, ancora una volta, uno strumento di inclusione sociale. Ma non
solo. Ci sarà anche la scoperta del territorio per sentirsi ancora più
integrati. Si chiama, appunto, “Liberi FinalMente” il progetto proposto
dal Rotary Club di Bosa, che coinvolge il centro di salute mentale del
distretto sanitario di Ghilarza-Bosa e, dunque, la Asl 5 di Oristano, ma
anche le amministrazioni comunali di Bosa e Tinnura. E ancora quasi una
ventina di altri Rotary Club di tutta l’isola: Siniscola, Ogliastra,
Macomer, Iglesias, Dorgali, Centro Sardegna-Ghilarza, Carbonia, Cagliari
Sud, Cagliari Est, Alghero, Thiesi-Bonorva-Pozzomaggiore, Cagliari Nord,
Cagliari, Nuoro, Sanluri-Medio Campidano, Oristano e Cagliari Anfiteatro
e col contributo della Fondazione Rotary e del Distretto 2080 Rotary
International. “Il fine ultimo è la creazione di un percorso di
interazione fra gli utenti del centro di salute mentale con la
collettività attraverso un progetto articolato in tre fasi”, ha esordito
Roberto Deiana, presidente del Rotary Club di Bosa, “un laboratorio
inclusivo integrato di teatro, escursioni interattive ed inclusive e un
seminario finale”. Il progetto è stato presentato durante una
conferenza stampa a Bosa.
IL TEATRO Le lezioni inizieranno in questi giorni. Il laboratorio, che
coinvolgerà gli utenti del centro di salute mentale di Bosa, durerà
circa sei mesi e sarà diretto da Piero Obinu, regista dell’associazione
culturale “Elighelande Teatro” di Scano Montiferro, con il supporto
degli operatori specializzati dello stesso Csm di Bosa. Previste due
rappresentazioni finali, una Bosa, l’altra a Tinnura. Gli allievi
speciali impareranno a stare su un palco e a rapportarsi in maniera
semplice e spontanea alla comunità. Non solo. Verranno donate anche
attrezzature di diffusione sonora allo stesso centro di salute mentale
anche per futuri progetti legati sempre al teatro. Il laboratorio sarà
aperto anche ad altre persone, che vorranno cimentarsi in questa
esperienza di inclusione.
ESCURSIONI Gli utenti del progetto parteciperanno nei prossimi mesi a
uscite turistiche interattive e inclusive, che consentiranno loro di
scoprire i tesori archeologi e architettonici e le bellezze ambientali
del territorio con il coinvolgimento degli operatori del centro di
salute mentale di Bosa, ma anche dei soci del Rotary Club di Bosa e di
altri Rotary isolani, “con l’esaltazione delle nuove tecniche di
mobilitazione per la salute mentale”, ha aggiunto Deiana.
INCONTRO FINALE I risultati delle due esperienze di integrazione saranno
presentate in un seminario finale, “nel quale si parlerà anche delle
problematiche delle salute mentale fra i giovani”, ha aggiunto sempre
Deiana, “fra i relatori i rappresentanti del Rotary Club partecipanti al
progetto e i medici del distretto sanitario di Ghilarza-Bosa. Fra il
pubblico ci saranno anche gli alunni delle scuole del territorio”.
LA ASL “Il teatro è un linguaggio, che valorizza le esperienze di
ciascuno, fatte di gesti ed emozioni”, ha detto il dottor Antonio
Mignano, referente per i centri di salute mentale dell’azienda sanitaria
oristanese, “nella disabilità e nel disagio psichico il teatro può
colmare quella carenza di socialità, che il disturbo accentua e rende
insuperabile. In questo caso l’esperienza del teatro viene adattato e
revisionato secondo una pedagogia teatrale, che mette al centro la
persona con la sua creatività, affinché abbandoni quella sensazione
negativa di inutilità”. Roberto Deiana ha concluso: “Spesso la
percezione pubblica sulla salute mentale è negativa ed escludente. Noi
vogliamo invece creare un ambiente inclusivo ed accessibile alle persone
con disagio mentale, un luogo sicuro dove possano esplorare e sviluppare
le proprie capacità creative, comunicative e relazionali attraverso
l’espressione teatrale”.