
(AGENPARL) – mer 06 dicembre 2023 CARNE COLTIVATA, CARAMIELLO (M5S): “ALTRO CHE MADE IN ITALY, GOVERNO AFFOSSA PAESE”
Roma, 6 dic. – “In Aula sono stato tra i più grandi oppositori del governo sulla carne coltivata, perché sta vietando qualcosa che in Europa al momento non è ancora stato autorizzato, ma nel momento in cui l’Efsa dovesse dare il via libera il divieto dell’esecutivo andrebbe contro le norme comunitarie sul libero scambio. In più, ci precluderemmo una fetta del mercato che le aziende italiane potrebbero sfruttare per creare posti di lavoro e indotto economico. E in quel caso potremmo davvero parlare di Made in Italy, slogan con cui il governo si riempie la bocca finendo poi però per mettere i bastoni tra le ruote al nostro Paese, affossandolo e condannandolo a diventare fanalino di coda a livello mondiale. Per non parlare del fatto che l’Italia è autosufficiente solo a livello di produzione di pollame, mentre per quanto riguarda i bovini noi importiamo quasi tutto dalla Francia. Di quale sovranità alimentare, quindi, stiamo parlando? Quali interessi difende il governo, quelli italiani o quelli francesi?”. Lo scrive in una nota Alessandro Caramiello, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Agricoltura alla Camera, intervenuto in occasione di un convegno sulla carne coltivata da lui promosso.
“Parliamo di un nuovo alimento – prosegue Caramiello – che potrebbe andare nella direzione di sfamare il Pianeta e di garantire transizione ecologica e rispetto degli animali, riducendo gli allevamenti intensivi. Se i cittadini potessero vedere in che condizioni vivono alcuni animali in queste strutture, non avrebbero dubbi sulla carne coltivata. E non è sopportabile che qualcuno possa arrogarsi il diritto di dire loro cosa possono mangiare e cosa no, nel momento in cui un alimento è stato dichiarato sicuro e commercializzabile. Il governo, che a parole dice di essere all’avanguardia e invece ci sta condannando a restare nel passato, ha scritto al Colle che potrebbe accettare modifiche dall’Europa. Questo rappresenterebbe una sonora bocciatura e un autogol per l’Italia. Noi non auspichiamo una sconfitta del Paese, ma allo stesso tempo dobbiamo ricordarci sempre che non lavoriamo per un singolo gruppo di interessi, ma per i cittadini. E se anche uno solo di loro vuole mangiare la carne coltivata dobbiamo garantirgli questa possibilità” conclude Caramiello.
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Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle