(AGENPARL) – ven 01 dicembre 2023 Gentilissime/i
invio nota stampa sull’attività della nuova struttura di Epatologia
dell’Aou di Sassari che, con il nuovo atto aziendale, disporrà di 6 posti
letto di degenza ordinaria.
Nella nota tutti i dettagli e in allegato due fotografie.
Grazie per l’attenzione
Cordiali saluti
Andrea Bazzoni
Comunicato n. 0137/2023/US
*COMUNICATO STAMPA*
*Dall’Epatologia nuove strategie per le malattie del fegato*
*La struttura, che con il nuovo atto aziendale disporrà di 6 posti letto di
degenza ordinaria, quest’anno ha già superato le 2300 visite. Giuliano
Alagna: «Ogni anno vediamo 400 nuovi pazienti con gravi patologie al
fegato».*
Sassari 1 dicembre 2023 – L’epatocarcinoma è il più frequente tumore
primitivo del fegato poiché è, tra tutti i tumori, il sesto per incidenza.
I casi di *epatocarcinoma* sono in aumento, nonostante i progressi della
ricerca medica, e rappresentano la seconda causa di morte per neoplasia in
tutto il mondo. La maggior parte di questi *tumori primitivi* sono
riconducibili a fattori quali l’*infezione* dai *virus dell’epatite C e B,
le steatoepatiti e le malattie autoimmuni epatiche*. «I numeri sono alti –
afferma *Giuliano Alagna*, direttore della *Epatologia* *dell’Aou di
Sassari* – e, malgrado la capacità di cura raggiunta negli ultimi anni, nel
nostro ambulatorio vediamo circa 400 nuovi pazienti l’anno con gravi
patologie al fegato di varia eziologia. L’ epatopatie restano pertanto una
problematica importante dal punto di vista della morbilità e della
mortalità».
I *numeri registrati a Sassari* dalla struttura di Epatologia danno il
quadro di una situazione che merita di essere monitorata costantemente. *Da
gennaio* di quest’anno la struttura diretta dal Dr.Alagna, che dal 18
ottobre da servizio ambulatoriale è diventata struttura semplice
dipartimentale con 6 posti letto previsti dall’Atto aziendale, ha
effettuato oltre *2300 visite*, ha preso in carico *1060 pazienti* con
un’età media di *55 anni*. Di questi circa 200 presentavano una *steatoepatite
non alcolica*, conosciuta come *Nafld/Nash* o “fegato grasso”, quindi *150
epatiti virali B e C*, altri 150 circa epatiti alcoliche, 120 con
epatopatie autoimmuni ed altri ancora affetti da cirrosi epatica o tumori
primitivi del fegato.
«Se per la prevenzione dell’epatite B esiste un vaccino – puntualizza
Giuliano Alagna – per la C non abbiamo a disposizione questa opzione, ecco
perché diventa fondamentale lo screening e l’eradicazione». I medici e gli
infermieri dell’Epatologia sono stati impegnati anche con Emergency,
proprio in screening mirati su particolari fasce di popolazione. «Alcune
forme di epatite sono legate a particolari stili di vita – ricorda lo
specialista – e possono evolvere verso fibrosi, cirrosi e, appunto, tumori
primitivi del fegato».
«Il nostro lavoro ci vede operare in *stretta sinergia* con altre strutture
aziendali – prosegue –. La forza del nostro ambulatorio è nel prendere in
carico il paziente e inserirlo in un *percorso multidisciplinare* che
coinvolge tanti specialisti. La collaborazione con il *Day hospital di
Medicina Interna*, con la *Gastroenterologia* la *Radiologia*, le *Malattie
infettive,* l’*Oncologia, l’Anatomia patologica, la Microbiologia e il
laboratorio analisi, *rende possibile gestire patologie complesse senza
necessità di ricovero. La nostra struttura comunque, avendo a disposizione
dei posti letto gestiti insieme alla Medicina Interna, diretta dal dottor
Carlo Usai, si propone di essere il centro di riferimento per il Nord
Sardegna, potendo ricoverare i casi più complessi». La struttura di
Epatologia, inoltre, partecipa al registro nazionale per la colangite
biliare primitiva e per l’epatite autoimmune. «Quest’ultima – spiega
*Alagna* – nella nostra isola ha una prevalenza più alta rispetto alle
altre regioni italiane, in ragione di una predisposizione genetica della
popolazione sarda allo sviluppo di patologie inerenti il sistema
immunitario».
La struttura è, inoltre, *centro di riferimento per le malattie rare del
fegato*, come la malattia di Wilson e la malattia di Gaucher. Per
quest’ultima, insieme all’*Ematologia,* alla *Medicina interna e alla
Patologia medica *è stato portato avanti il progetto di screening *Ichnos, *per
identificare, nell’ambito di specifiche popolazioni a rischio, le
alterazioni genetiche determinanti la malattia.
*I dati nazionali*
Secondo i dati di *Epicentro*, dell’Istituto superiore di Sanità, in Italia
negli ultimi 30 anni è stato registrato un calo dell’incidenza delle
epatiti A, B e C. Nel 2022, però, sono stati segnalati 109 casi di Epatite
B acuta, soprattutto da parte di regioni del Centro-Nord, con i soggetti
compresi nella fascia di età 34-55 anni a essere i più colpiti. Sempre lo
scorso anno in Italia per quanto riguarda l’Epatite C, sono stati
notificati 55 nuovi casi di epatite acuta, rispetto ai 24 dell’anno
precedente.
Ufficio stampa Aou Sassari
Addetto stampa
Andrea Bazzoni
sito web: http://www.aousassari.it
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