
(AGENPARL) – lun 20 novembre 2023 *COVISIAN E NETWORK CONTACTS: GUADAGNI PER LE IMPRESE, SACRIFICI E
LICENZIAMENTI PER I LAVORATORI. ROVESCIARE QUESTO SISTEMA È UN DOVERE*
Fin dal suo arrivo nel territorio di Taranto, in seguito all’aggiudicazione
dell’appalto per l’assistenza clienti del Servizio Elettrico Nazionale
(SEN), Covisian si è guardata bene da sottoscrivere impegni per la
diversificazione delle attività del call center tarantino, nonostante la
chiusura annunciata del Mercato Tutelato che avrebbe esposto i lavoratori e
le lavoratrici al rischio di perdere il lavoro.
A distanza di tre anni, la conferma della fine del Servizio di Tutela
prevista a Gennaio 2024 e le voci insistenti sull’abrogazione delle norme
introdotte appena pochi mesi fa a tutela dei lavoratori del settore
favoriscono la concretizzazione di quel rischio. È di poche settimane fa,
infatti, l’annuncio aziendale del possibile avvio di una procedura di
licenziamento collettivo che riguarderebbe circa un centinaio di
dipendenti, di fronte all’imminente scadenza dell’appalto.
A nulla sono valsi i sacrifici richiesti in questi anni ai lavoratori e
alle lavoratrici di Taranto. I tagli al salario e ai diritti fatti passare
sotto forma di ammortizzatori sociali e deroghe al contratto non sono
serviti neanche questa volta a preservare i lavoratori dal rischio del
licenziamento, ma certamente a far risparmiare un bel po’ di soldi a
Covisian.
È la stessa sorte che è già toccata a circa 300 lavoratori della sede di
Molfetta di Network Contacts (altro colosso dei call center in
outsourcing), sulle cui teste pende una procedura di licenziamento
collettivo dagli esiti ancora incerti, dopo tre anni di accordi sindacali
al ribasso che li hanno impoveriti mentre il datore di lavoro accumulava
profitti (2020/21). I loro colleghi di Taranto, assunti appena 10 mesi fa
da Network Contacts in seguito all’aggiudicazione dell’appalto per
l’assistenza clienti di Enel Energia, già subiscono attacchi alla
retribuzione, ai diritti contrattuali e alla loro stessa dignità, secondo
uno schema aziendale consolidato che prevede di fare margine sui sacrifici
dei lavoratori, per poi lasciarli a casa quando non ci sarà nient’altro da
togliere loro.
È il feroce sistema degli appalti, in cui il fornitore di turno occupa un
territorio senza una concreta idea di investimento, ma solo per il tempo
necessario a portare a termine il suo contratto, tagliando il più possibile
sul costo del lavoro e lasciando alla fine le macerie sociali del suo
passaggio. Tutto ciò avviene sotto lo sguardo indifferente dei committenti,
spesso a maggioranza pubblica come ENEL, che si chiamano fuori da ogni
responsabilità sul costante peggioramento delle condizioni dei lavoratori e
delle lavoratrici, mentre continuano a registrare utili miliardari.
Contro questo sistema e le sue ricadute sociali abbiamo il dovere di
mobilitarci. Per questo, l’USB di Taranto è impegnata già da tempo a
costruire una vertenza collettiva che unisca i lavoratori e le lavoratrici
di Covisian e di Network Contacts e le loro rivendicazioni, affrontando le
cause comuni dell’arretramento della loro condizione, attraverso
l’intervento fattivo delle istituzioni locali e nazionali e richiamando
committenti ed appaltatori alle proprie responsabilità sociali e giuridiche.
Su questo presupposto, intendiamo realizzare a breve iniziative e
manifestazioni pubbliche che diano voce alle centinaia di lavoratori e
lavoratrici di Taranto che, nel silenzio, stanno rimanendo imprigionati
dentro questo sistema di sfruttamento e progressivo impoverimento del
tessuto economico e sociale, già pesantemente compromesso.
Francesco Marchese
USB Taranto
*Ufficio Stampa USB Taranto*
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