(AGENPARL) - Roma, 6 Novembre 2023(AGENPARL) – lun 06 novembre 2023 [image: unnamed.jpg]
2 novembre 2023
*Un polo culturale d’arte contemporanea nel cuore di Città Alta*
*Intesa tra Comune e Associazione Volta per sistemare e riaprire la ex
chiesa di San Rocco*
*La ex Chiesa di San Rocco, da molti anni dismessa e ormai in situazione di
degrado, presto tornerà alla città come polo culturale nel segno dell’arte
contemporanea*: il Comune di Bergamo e l’Associazione Volta hanno infatti
definito un’intesa – primo passo verso un partenariato pubblico-privato
simile a quello costruito per l’ex monastero del Carmine, sempre in Città
Alta – che consentirà non solo di riportare la ex Chiesa al suo splendore,
ma anche di riaprirla alla fruizione pubblica grazie all’arte e alla
cultura.
Una notizia importante per coloro che conoscono la storia della piccola
chiesetta che affaccia su via Rocca e su piazza Mercato delle Scarpe,
riaperta per qualche settimana pochi anni or sono nell’ambito
dell’iniziativa Contemporary Locus: da molti anni ci si interroga sulla
funzione che potrebbe ridare vita a un edificio cuore dell’insediamento più
antico del centro storico e la sinergia pubblico-privata completerebbe il
mosaico di rifunzionalizzazioni dei comparti storici di Città Alta, come
avvenuto per parte dell’ex carcere di Sant’Agata con la Cooperativa Città
Alta, per il Carmine con il TTB, per il complesso di Sant’Agostino con
l’Università degli Studi di Bergamo (in questo caso non si tratta di un
rapporto pubblico-privato, ma pubblico-pubblico).
*“Ringrazio Edoardo De Cobelli e l’associazione Volta per la tenacia e
determinazione con cui hanno portato avanti questo progetto di
valorizzazione di un piccolo gioiello della nostra città Alta qual è la
chiesetta di San Rocco”* ha dichiarato l’assessore al Patrimonio del Comune
di Bergamo *Francesco Valesini* *“Una proposta che abbiamo condiviso
proprio per la finalità culturale su cui si fonda e per il felice connubio
tra arte contemporanea e patrimonio storico che porterà ad affidare per i
prossimi 8 anni l’edificio di proprietà comunale, senza esborsi da parte
dell’amministrazione, ad un gruppo di giovani artisti fortemente motivati
nella promozione di una iniziativa dal significativo ed indiscutibile
interesse pubblico”*
*“Dalla riqualificazione della ex fontana del 2020*” spiega *Edoardo De
Cobelli*, anima dell’Associazione Volta* “eravamo consapevoli della
presenza di questo magnifico luogo al piano superiore, un tesoro nascosto e
ormai quasi sconosciuto alla stessa comunità di città alta. Abbiamo
lavorato molto in questi ultimi due anni per rendere possibile il restauro
della ex chiesa di San Rocco e riaprirla come spazio culturale. Grazie al
parere positivo del Comune e della Sovrintendenza, siamo ora vicini
all’obbiettivo, che contiamo di raggiungere attingendo a risorse pubbliche
e private. Non da ultimi, il contributo e il supporto dei cittadini,
fondamentali nei prossimi mesi per consentire la realizzazione dell’opera”.*
progetto
Il recupero dell’ex chiesa di San Rocco è parte di un più ampio progetto
culturale che coinvolge la fonovideoteca, la ex fontana e la biblioteca.
L’intento è duplice: da una parte, recuperare un immobile lasciato a se
stesso da decenni e restituirlo alla città; dall’altra, trasformarlo in
polo culturale, a completamento del progetto di riqualificazione iniziato
nel 2020 con l’ex fontana trecentesca.
Il polo unirà realtà già pienamente o parzialmente utilizzate, come la
biblioteca rionale e la fonovideoteca, ai i locali dismessi dell’ex fontana
e della ex chiesetta. Il recupero della chiesa infatti pone le premesse per
la riqualificazione dell’intero immobile e il collegamento dei locali
all’interno di un progetto comune.
La missione del centro culturale sarà la promozione dell’arte contemporanea
nelle sue varie manifestazioni, dalle forme espressive più tradizionali
alla performance, fino all’editoria. Lo spazio della chiesa sarà usato per
manifestazioni cicliche e temporanee quali mostre ed esposizioni, mentre la
fonovideoteca per presentazioni, incontri e giornate di studio. Le mostre
includeranno pitture su tela, sculture, installazioni, video e performance.
Come avviene per il Progetto Spazio Volta, alcuni artisti saranno invitati
in residenza a Bergamo ad immaginare un progetto di mostra per gli spazi
espositivi. Il principio della residenza artistica è un elemento cardine
nella formulazione della proposta culturale dell’associazione.
Gli artisti saranno ospitati in residenze esterne al centro culturale,
mentre potranno utilizzare i locali, durante le settimane di residenza,
come studio e per la produzione dei nuovi lavori che ospiterà.
L’associazione e il team curatoriale proporranno inoltre la possibilità di
collaborare con le imprese locali, nell’ottica di un partenariato tecnico
con le realtà del territorio a fini culturali.
Nella cornice del Patto della lettura tra l’Associazione Volta e il SBU,
infine, la biblioteca Gavazzeni viene coinvolta nella programmazione
culturale attraverso l’organizzazione di incontri con artisti e scrittori e
l’esposizione di cataloghi e libri d’artista già da maggio 2020.
Per poter avviare il progetto culturale, sarà necessaria la sistemazione
degli spazi interni della ex Chiesa, soprattutto del soffitto, che
attualmente si presenta danneggiato e sul quale è necessario intervenire
per poter riaprire gli spazi al pubblico.
*La storia della ex Chiesa di San Rocco*
L’ex chiesa di San Rocco fu eretta nel 1513 sopra l’ex fontana secca, la
“Fonte Seca”, costituita da un’arcata trecentesca che ancora oggi racchiude
il locale che accoglieva la cisterna. L’edificio prese il posto del luogo
storicamente destinato al Tribunale dei Mercanti. L’introduzione del culto
in un luogo in precedenza destinato a uffici si deve alla volontà, da parte
della città, di ringraziare la Madonna per la protezione ricevuta in quegli
anni, attraverso un ex-voto a lei dedicato.
Inizialmente divenuta cappella e successivamente oratorio, la chiesa di San
Rocco divenne tale solo successivamente, nel 1580, per mano della
Confraternita di San Rocco di Bergamo.
Di questa iniziale dedica alla Madonna permane testimonianza all’esterno
dell’edificio, all’angolo tra via alla Rocca e Piazza Mercato delle Scarpe.
Tra le pietre del muro in arenaria spicca una cornice lignea sormontata da
un timpano, che racchiude al suo interno un affresco: una Madonna con
Bambino circondata dagli angeli.
Ragionevolmente databile al 1520, l’affresco affianca tuttora l’ex fontana
e risulta visibile da ogni parte della piazza. Nel corso del XVI secolo la
cappella subì alcune modifiche, di architettura e di statuto. Dopo essere
passata per breve tempo alla Vicinia di Sant’Eufemia, nel 1580 fu annessa
alla Confraternita di Bergamo e dedicata a San Rocco. La seconda metà del
secolo vide numerosi luoghi dedicati al culto di San Rocco, il santo
protettore della peste, in quel frangente storico particolarmente diffusa.
L’ex chiesa di via alla Rocca fu una delle due dedicate nella città, dopo
quella in via Broseta.
Con la Confraternita di San Rocco, la chiesa venne ampliata e ad arredare
la parete d’altare venne chiamato, nel 1588, Pietro Ronzelli. La pala
d’altare dedicata alla Vergine addolorata e ai Santi Rocco e Sebastiano, ad
opera del Ronzelli, è oggi conservata nel deposito del Duomo a seguito di
un restauro del 1978.
L’attuale conformazione della chiesa deriva da una successiva modifica del
1630, di cui rimane scarsa documentazione storica. Si sa tuttavia che nel
1697 la chiesa viene soppressa delle sue funzioni, una prima sconsacrazione
che durò a lungo.
A riportarla al culto, esattamente un secolo dopo, fu la famiglia Salvioni,
nobile famiglia di mecenati originari della valle Imagna, che la riscattò
dal demanio nel 1797. La stessa famiglia si occupò del suo restauro e
dell’abbellimento, avvenuto in fasi diverse e impreziosito nel 1856-57
dagli affreschi di Giacomo Gritti, oggi non più identificabili.
Dalla fine dell’Ottocento, San Rocco venne nuovamente abbandonata
all’incuria e negli anni ‘50 del Novecento definitivamente sconsacrata, per
non essere più utilizzata se non in occasioni di temporanea riapertura.
Lungo gran parte del secolo scorso e attuale l’ex chiesa è rimasta tuttavia
inagibile e in stato di abbandono.
L’edificio, come la fontana sottostante, è oggi di proprietà comunale e si
trova in condizione di avanzato degrado. Un ultimo e parziale intervento di
restauro risale ai primi anni Ottanta, arenatosi nel 1984 e mai proseguito.
Questo intervento ha permesso di consolidare l’immobile da un punto di
vista strutturale, che stava mostrando i primi segni di cedimento, pur non
consentendone l’accesso al pubblico. Inserito in un complesso di edifici,
tra cui anche delle abitazioni, la biblioteca rionale e uno spazio
espositivo, la Chiesa presenta oggi, nonostante le attuali condizioni,
tutte le premesse per il recupero e la riannessione al tessuto cittadino.
