
[lid] La morte di Amarena ci ha fatto scoprire le problematiche dei parchi ed in particolare legato all’art. 11 della 394/91 la Legge quadro. Insomma l’art 11 è molto specifico, ma sia i parchi che la regione Abruzzo fanno la gincana tra gli articoli della legge quadro. È un classico nella nostra regione, le leggi le devono osservare solo i cittadini ma quanto spetta alle istituzioni diventano più elastiche . Noi agricoltori, allevatori e cittadini facente parte della comunità dei parchi dobbiamo rigare dritti, in quanto controllati.
Il centenario PNLAM dovrebbe far rispettare la legge, sembra però che stia scalpitando per far approvare un piano del parco incostituzionale, rafforzato da una sentenza della corte costituzionale in merito agli usi civici che il PLANM se ne vuole appropriare tramite il piano del parco. Stranamente, in questi ultimi tempi si sta cercando di approvare un piano del parco monco senza tenere conto di articoli di legge fondamentali per la tutela della fauna e della cultura rurale all’art. 11 che riportiamo integralmente. 2-bis. Il regolamento del parco valorizza altresì gli usi, i costumi, le consuetudini e le attività tradizionali delle popolazioni residenti sul territorio, nonché’ le espressioni culturali proprie e caratteristiche dell’identità delle comunità locali e ne prevede la tutela anche mediante disposizioni che autorizzino l’esercizio di attività particolari collegate agli usi, ai costumi e alle consuetudini suddette, fatte salve le norme in materia di divieto di attività venatoria previste dal presente articolo.
5. Restano salvi i diritti reali e gli usi civici delle collettività locali, che sono esercitati secondo le consuetudini locali. Eventuali diritti esclusivi di caccia delle collettività locali o altri usi civici di prelievi faunistici sono liquidati dal competente commissario per la liquidazione degli usi civici ad istanza dell’Ente parco.
I parchi nazionali con sede in Abruzzo, attraverso i piani vogliono cacciare via le comunità, strumento che doveva essere presentati dalla istituzione degli stessi. Ora questi abusi li vorrebbero far diventare Leggi a loro piacimento attraverso il piano con l’incompetenza, l’avallo del nostro governo regionale e la connivenza di molti sindaci ricadenti nella comunità del parco a discapito di chi ancora abita questi territori, con la complicità delle associazioni ambientaliste. In pratica gli oltre 100 orsi morti fino ad oggi per mancanza e mancanza di controllo della fauna protetta e di cibo dovuto ad una fauna selvatica fuori controllo che radono al suolo tutto ciò che trovano divorando il fabbisogno destinato al tanto tutelato plantigrado sulla carta ma nei fatti gli orsi per sfamarsi entrano nelle pizzerie per negligenza della dirigenza a convenienza.