
(AGENPARL) – ven 29 settembre 2023 I R A M I D E
U N A
I C O N A
D E L L A
A I O
E S T I O
A P I T A L E
Bianca, di marmo, inconfondibile la Piramide di Gaio Cestio è stata costruita alla fine del I secolo
avanti Cristo ed è l’unico monumento superstite della moda egizia, che si diffuse nell’Urbs dopo
che la terra dei faraoni era divenuta provincia romana nel 30 avanti Cristo.
L’edificio è il monumento funebre di Gaio Cestio Epulone, politico che ricoprì le cariche di
pretore, tribuno della plebe, e fu membro dei septemviri epulones uno dei quattro più importanti
collegi religiosi della Roma antica.
La Piramide venne costruita nel 12 avanti Cristo in meno di un anno, perché nel suo testamento
Gaio aveva disposto che gli eredi innalzassero il suo sepolcro piramidale entro 330 giorni, pena
la perdita della ricca eredità, come ricorda l’iscrizione scolpita sul fianco orientale del
monumento: «opus absolutum ex testamento diebus CCCXXX, arbitratu (L.) Ponti P. f. Cla (udia
tribu), Melae heredis et Pothi l(iberti)». Gli eredi eseguirono con scrupolo la disposizione
testamentaria, tanto che sembra avessero completato la costruzione con anticipo.
La struttura, alta 36,40 metri con una base quadrata di 29,50 metri di lato, è composta da un
nucleo di opera cementizia con cortina di mattoni, una tecnica costruttiva romana con una forte
resistenza strutturale che ha consentito una forma più slanciata dell’edificio rispetto alle piramidi
egiziane. Il rivestimento esterno è costituito da lastre in marmo lunense, mentre la cella funeraria,
con volta a botte, è decorata con pitture nel terzo stile pompeiano di raffinata semplicità, in
osservanza alle leggi contro l’ostentazione del lusso promulgate da Augusto.