
(AGENPARL) – gio 03 agosto 2023 Comunicati stampa
Cronaca di Roma
3/8/2023
EMERGENZA RIFIUTI A ROMA, GUALTIERI GELA TELESE: “NON VOGLIO DARE UNA DATA”
CODACONS: ROMA MAI STATA COSÌ SPORCA, GUALTIERI STIA ZITTO E SI DIMETTA SE NON PUÒ DIRE AI ROMANI QUANDO FINIRANNO DI VIVERE NELL’IMMONDIZIA
NELLA CAPITALE ORMAI C’È UN SINDACO FANTASMA, CHE NON SI SA COME MAI VIENE RISPARMIATO DALLA STAMPA
Siamo al surreale a Roma, dove l’emergenza rifiuti è ormai completamente sfuggita di mano e il sindaco Roberto Gualtieri non vuole “dare una data” ai cittadini inferociti per l’eterna crisi della raccolta dei rifiuti: e in questo modo, nonostante le promesse e le garanzie degli anni passati, rimanda ancora a chissà quando mentre l’Ama – anziché raccogliere i rifiuti, come suo compito – si affida ai romani armati di scope e rastrelli, esasperati dal degrado e costretti a pulire da soli interi quartieri.
Roma non è mai stata così sporca: per questo sarebbe meglio per Gualtieri tacere, e dimettersi, se non può dire ai romani – già pagano la tassa sui rifiuti più alta d’Italia – quando finiranno di vivere nell’immondizia. Il sindaco, a tutti gli effetti un fantasma nella Città Eterna, inaugura mostre e iniziative sui social, gioca a carte con il cellulare nel corso delle riunioni dell’Assemblea Capitolina, e di concreto non combina nulla. E pensare che due anni fa prometteva la “pulizia entro Natale” – chissà di quale anno – e oggi ancora rimanda la soluzione ai problemi della Capitale.
Non si sa come e perché, però, a Gualtieri viene risparmiata la pressione e il giudizio della stampa: l’Associazione, molto critica in passato nei confronti di Virginia Raggi, non può esimersi dal riconoscere una assurda differenza di trattamento tra i due. Mentre il flop di Gualtieri diventa sempre più evidente, il silenzio dei giornali è sempre più incredibile. Tra i giornalisti e Gualtieri prosegue un idillio davvero inspiegabile, che risparmia al sindaco qualsiasi attacco o critica rispetto alla sua amministrazione: una situazione anomala che sarebbe bene terminasse, per il bene di Roma e dei suoi abitanti.