
(AGENPARL) – gio 20 luglio 2023 Diffusi i risultati dell’indagine condotta da Format Research per Confcommercio Toscana
LE IMPRESE DEL TURISMO
LOCOMOTIVA DELL’ECONOMIA TOSCANA
Oltre un terzo delle imprese della filiera turistica regionale si aspetta una stagione estiva 2023 migliore rispetto a quello dell’estate 2022. In generale, migliora la fiducia degli operatori del terziario sull’andamento delle loro attività anche in termini di ricavi. Firenze, Lucca e Arezzo le province dove si respira il clima più positivo. In miglioramento l’occupazione. Ma le imprese continuano ad essere esposte all’aumento dei costi di fornitori e credito. Investimenti in ripresa
L’estate 2023 in Toscana promette di essere superlativa per le imprese della filiera turistica: oltre un terzo degli operatori sostiene che l’andamento complessivo sarà migliore di quello registrato nella stagione estiva 2022. Fra i turisti attesi, gli stranieri (prevalentemente europei) faranno il sorpasso: saranno il 51%, contro il 49% di connazionali.
A dirlo è l’indagine* condotta per conto di Confcommercio Toscana da Format Research, che ha analizzato il sentiment degli imprenditori del terziario per tracciare un consuntivo del primo semestre 2023 e una previsione dei prossimi mesi.
“I risultati indicano che nei primi sei mesi del 2023, in linea con la media nazionale, il clima di fiducia degli operatori toscani di commercio, turismo e servizi è decisamente migliorato. Anzi, a differenza dei colleghi del resto d’Italia, restano positivi anche nelle aspettative da qui alla fine dell’anno, prevedendo una sostanziale stabilità”, dice il direttore generale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni. Firenze, Lucca ed Arezzo le province in cui si respira il clima più sereno: “la fiducia sull’andamento della propria azienda, anche in termini di ricavi, è più alta e questo lascia presupporre che ci sia una fase di crescita in corso”.
A registrare le performance migliori sono il commercio al dettaglio alimentare e il turismo (pubblici esercizi e alberghi). Tra le città, Firenze si conferma vera e propria locomotiva dell’economia del terziario della Toscana.
In miglioramento anche l’indicatore relativo ai ricavi e la situazione occupazionale.
Alcune criticità si segnalano però sul fronte dei prezzi: quelli praticati dai fornitori restano stabili, ma resta ancora da assorbire l’impatto durissimo registrato a fine 2022. Costa di più anche il credito: “la percezione è che ad aumentare non siano solo i tassi di interesse, ma anche le voci accessorie ad ottenere un finanziamento, come le spese d’istruttoria, mentre peggiorano le condizioni legate alla durata temporale”, sottolinea Marinoni. Stabile, invece, il giudizio degli imprenditori toscani del terziario relativamente alle garanzie richieste dalle banche a copertura dei finanziamenti concessi.
Sebbene la capacità delle imprese del terziario della Toscana di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario sia migliorata nei primi sei mesi dell’anno, è comunque aumentata la percentuale di quante hanno effettuato domanda di credito. Tra queste: il 66% ha visto accolta interamente la richiesta, il 3% accolta in misura inferiore, il 4% non accolta (il 27% è in attesa di risposta).