
(AGENPARL) – ven 14 luglio 2023 IN LIBRERIA
COCCODÈ
Una storia di quiet quittingCLASSISMO E SESSISMO: IL LAVORO DELLE DONNE RACCONTATO DALLA GIORNALISTA AMBRA RADAELLI. UN ROMANZO AMBIENTATO NELLA REDAZIONE DI UN MAGAZINE, MA CHE AFFRONTA TEMATICHE DIFFUSE OVUNQUE
“A lavorare qui siamo quasi tutte donne. E siccome siamo donne, chiunque si sente in diritto di entrare e dire qualsiasi cosa. Anche offenderci. Soprattutto offenderci. Perché, tanto, noi ridiamo”.
La satira pura e semplice.
Spiare dal buco della serratura un mondo – quello dei magazine di moda e attualità – ancora in cima alle aspirazioni di molti giovani.
Raccontare il lavoro delle donne, più difficile anche in ambienti in apparenza attenti ai diritti.
Sono tre i livelli di lettura di Coccodè (Mursia, pagg. 252, Euro 17,00) il romanzo della giornalista Ambra Radaelli.
Il giornalismo è il sogno di molti. Ma la vita in una redazione è tutt’altro che facile, soprattutto se non si hanno padrini e non si accettano compromessi, come Elena, la protagonista.
La crisi inasprisce i caratteri già bizzarri dei suoi colleghi che – tra strategie di accerchiamento e piccole maldicenze, inviti imposti o negati, fino a un attacco collettivo che la metterà all’angolo – faranno di lei un capro espiatorio.
“Siamo i bravi cittadini tedeschi che non vedevano l’ora di diventare carnefici del vicino di casa ebreo. Meno male che non contiamo un cazzo, e al massimo possiamo commettere piccole meschinità, perché, se avessimo una qualche forma di potere, saremmo capaci di premere il pulsante atomico solo per fare un dispetto al vicino di casa che accende la lavatrice alle undici di sera. E se venisse una catastrofe nucleare, e rimanesse da mangiare un solo biscotto appoggiato su una merda, noi ci getteremmo sopra”.
Riuscirà Elena a reagire?
Una storia comica e amara, un po’ Fantozzi e un po’ Il diavolo veste Prada, che racconta un mondo solo in apparenza scintillante e svela dinamiche comuni a tutti gli ambienti di lavoro, in cui spesso sono i migliori a uscire sconfitti.
Con un messaggio: “A mandare avanti gente che non vale, perdiamo tutti. Perdono i lettori dei giornali ma anche i pazienti dei medici, gli assistiti degli avvocati, gli elettori dei politici, il pubblico del cinema, tutti, tutti, tutti perdiamo.”
Ambra Radaelli (Milano, 1969) è giornalista dal 1992. Ha lavorato per il «Sole 24 Ore», «La Notte», varie testate Rizzoli e Mondadori, e, dall’anno dopo la sua fondazione, alla sezione attualità di «D», allegato a «la Repubblica». Ha pubblicato il romanzo La casa dell’estate (2007) e il libro reportage La musica salva la vita (2012).
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