
(AGENPARL) – gio 15 giugno 2023 Il M5S ha depositato un’interrogazione (4567/XVI
con la quale chiede conto del conflitto fra l’idea di sviluppo portata
avanti per la Valle dei Laghi e la riaccensione di forni del cementificio
di Sarche, la quale appare in contrasto con l'idea di una Valle che cresce
all’insegna della tutela dell’ambiente, del turismo sostenibile e
dell’agricoltura biologica.
Più di 10 anni fa (era il 2012) in Valle dei Laghi si decise di avviare un
percorso di autovalutazione aperto alla cittadinanza riguardante le
dinamiche e le direttrici dello sviluppo della Valle. C’era infatti da
rispettare una serie di prescrizioni procedurali riferite alla Valutazione
Ambientale Strategica (VAS) al fine di adottare un piano territoriale di
Comunità. L’idea era ottima e lungimirante… forse troppo per i politici
trentini. Infatti tutto si fermò nel 2013, quando venne adottato il
documento preliminare definitivo relativo alle procedure. Dal percorso
aperto alla cittadinanza era comunque uscita un'idea di Valle dei Laghi che
puntava forte sullo sviluppo sostenibile, sul turismo e sull'agricoltura di
qualità. L’attività del cementificio piazzato nel mezzo della valle
sembrava infatti essere giunta al termine e si voleva superare il modello
industriale da esso simboleggiato. Per questo motivo l’idea che i forni del
cementificio potessero essere riaperti non venne nemmeno presa in
considerazione riguardo allo sviluppo della Valle dei Laghi. Il futuro per
cittadini e amministrazioni sarebbe dovuto essere all’insegna di ambiente,
natura e produzioni di qualità, non di rumori molesti, camion per strada e
sbuffi di fumo. A oltre un decennio di distanza però queste premesse
appaiono disattese. L’attività del cementificio è stata rilanciata. La
maggioranza provinciale gli ha fatto ponti d’oro e le amministrazioni
locali, che pure si erano impegnate a promuovere l’idea di una Valle dei
Laghi completamente diversa, sembrano aver spento l’interruttore sulle
promesse di 10 anni prima.
Il Consiglio provinciale, al di là di alcune prese di posizione tattiche,
la maggioranza Lega & Co si è sempre dimostrata disponibilissima verso gli
interessi che ruotano intorno alle grandi opere e al consumo di suolo. Nei
mesi scorsi il Consiglio provinciale aveva anche approvato un atto di
indirizzo rivolto alla Giunta per realizzare un’analisi multicriterio per
valutare l’impatto del cementificio sul sistema socio-economico locale e
sull’ecosistema della Valle dei Laghi. Nonostante ci si fosse attivati con
esperti che lavorano presso il Politecnico di Milano e presso l’Università
di Ferrara per svolgere lo studio, la politica sta facendo orecchie da
mercante. È infatti tutto fermo. Si vota tra pochi mesi e, una volta
superato lo scoglio delle elezioni, queste persone potranno mostrare le
loro vere intenzioni ai cittadini della Valle.
A fronte di questa impasse, che fa solo il gioco di chi vuole il
cementificio operativo al 100%, con buona pace degli investimenti sullo
sviluppo sostenibile e della minaccia per gli ambienti naturali limitrofi,
una soluzione esiste ed è persino già stata discussa in Terza Commissione
del Consiglio provinciale: bisogna arrivare all’adozione del Piano
Territoriale di Comunità, misteriosamente bloccato dal 2013. Su questo si
era registrata una importante presa di posizione da parte dell’Architetto
Manuela Baldracchi di Italia Nostra, che aveva sottolineato l’opportunità
di rendere maggiormente coerenti e vincolanti gli strumenti della
programmazione territoriale ma anche (e soprattutto) i sindaci avevano
manifestato la volontà di riprendere il percorso.
È però necessario passare dalle parole ai fatti, perché il tempo stringe e
certi interessi potentissimi sono capaci di farsi valere anche senza
apparire in pubblico. Con la sua interrogazione dunque il M5S torna a
sollecitare con forza la ripresa del percorso di autovalutazione
propedeutico all’adozione del PTC. Solo con un documento per programmare il
territorio nel rispetto dei principi dello sviluppo sostenibile è infatti
possibile indirizzare lo sviluppo locale e definire eventualmente le
compensazioni per colmare gli scostamenti da quel modello, affermando in
maniera inconfutabile la necessità e la volontà di superare modelli
arretrati, che scaricano sul territorio le proprie esternalità negative
lasciando pochissimo in cambio.
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Alex Marini (M5S)
Consigliere della Provincia autonoma di Trento
http://www.alexmarini.com <https://alexmarinim5s.wordpress.com/>