
(AGENPARL) – mar 13 giugno 2023 *Pietro Lomonaco*, dirigente sportivo, *è intervenuto a Radio Marte nel
corso di Forza Napoli Sempre condotto da Gianluca Gifuni*: *“Un calciatore
non può dire sì o no alla scelta di un allenatore. Si dovrebbe valutare,
invece, l'eventualità che ci fosse un contrasto tra un potenziale
allenatore ed il suo ex calciatore che è la tua punta di diamante. Ma il
giocatore non può assolutamente permettersi di dire non voglio questo
allenatore. Men che mai a Napoli dove c'è un Dio assoluto che ha una lista
di 42 allenatori. Penso che De Laurentiis debba dare ancora un po' di tempo
alla sua chimica per poter operare. Lui, infatti, ha detto che gli
allenatori li sceglie anche in base alla chimica che riesce ad avere con
loro. Io penso che in un primo momento la chimica assoluta l'avesse
Italiano. Ora l'appeal c'è con Sousa e non ultimo è arrivato questo
liberarsi di Galtier che lo mette ulteriormente in condizione di riflettere
ancora un po'. Certo De Laurentiis attorno alla scelta dell'allenatore ha
creato tutta un'atmosfera cinematografica alla quale tutti hanno attinto.
Ora sarebbe il momento di scegliere. Quando sento un presidente finalmente
dichiararsi sul suo direttore sportivo e sminuire in maniera lampante il
lavoro importante che ha svolto Giuntoli, dicendo che non è il capo, per me
non è corretto. Si porta a pensare che il direttore sportivo sia solo
quello che sceglie il giocatore. Beh, non è così. Il ds fa tante cose, la
gestione dei calciatori, degli addetti ai lavori. Quindi pensare una cosa
del genere vuol dire che la materia la si conosce cinematograficamente e
non sul serio. Anche per una forma di rispetto nei confronti della gente
dico basta. 45 allenatori, 42, ma dove esistono questi 40 allenatori a
livello del Napoli per poter sostituire uno come Spalletti che ha avuto un
ruolo pazzesco nella vittoria del campionato. Invece di imbonire restiamo
con i piedi per terra, prevediamo quello che può essere il dopo vittoria di
un campionato, andiamo a controllare quello che può essere l'appagamento
dei calciatori l'anno prossimo, se si può tradurre in risultati. Andiamo a
prendere uno che sia veramente in grado di raccogliere l'eredità di
Spalletti e continuare un lavoro che è stato delittuoso
interrompere. Distruggere tutto solo per il gusto di dimostrare che
“comando io” e tenere atteggiamenti da “Marchese del Grillo” a me sembra
irrispettoso nei confronti di tutti. La dichiarazione di inizio anno
“vinciamo lo scudetto”. All'inizio sono tutti bravi, la spari e se
“cogli…cogli”. Ma non è certamente “Dio” che prevede che il Napoli – che
ha cambiato 4-5 giocatori importanti – vince lo scudetto. Non è così che
funziona”*.
*Stefano Agresti*, vicedirettore de La Gazzetta dello Sport, è intervenuto
nel corso della trasmissione *Forza Napoli Sempre*, condotta da *Gianluca
Gifuni*, in onda sulle frequenze di *Radio Marte*:
*“Ambizioni di vittoria in Champions per il Napoli? L’allenatore che
sostituirà Spalletti dovrebbe avere in tal caso esperienza importante e
spalle larghe per affrontare le pressioni di una piazza come Napoli, che ha
alzato l’asticella delle proprie ambizioni, soprattutto in seguito
all’annata straordinaria appena conclusasi. La scelta dell’allenatore è
fondamentale per il percorso in Champions: Inzaghi ha dimostrato di saper
gestire le pressioni di una piazza, quella interista, altrettanto esigente
quanto quella partenopea. Galtier o Mancini? Preferirei Mancini ma la trovo
una soluzione impraticabile. Galtier rappresenta soluzione intrigante, come
Paulo Sousa, che però ha meno esperienza rispetto agli altri nomi in
circolazione. Tre italiane nelle finali europee? Le italiane se le sono
giocate alla grande, poi è mancato qualcosa per portare a casa i titoli. De
Laurentiis ha già l’allenatore? No, altrimenti lo avrebbe già preso e
annunciato. Il fatto che Galtier si sia appena liberato dal PSG è
un’indicazione importante che potrebbe rappresentare una svolta per la
panchina del Napoli. Credo la scelta definitiva potrebbe arrivare nelle
prossime ore”.**Emanuele Calaiò*, dirigente sportivo ed ex calciatore del
Napoli, è intervenuto nel corso della trasmissione *Marte Sport Live*,
condotta da Dario Sarnataro, in onda su *Radio Marte*:
*“Allenatore Napoli? Mancini è sempre stato un pallino di De Laurentiis.
Questo è il momento delle riflessioni: bisogna tenere in considerazione il
modulo, l’ingaggio, l’esperienza del tecnico da assoldare per la prossima
stagione. È un peccato che, a margine di una stagione come quella appena
conclusasi, ci siano tante incertezze. Tra meno di un mese la squadra parte
per il ritiro e servirebbe una programmazione precisa e lungimirante.
Simeone? Il Napoli e Napoli sono entrati nel cuore dell’argentino. Sapeva
che esistevano gerarchie precise e le ha accettate con serenità. Simeone e
un’alternativa da top player. Il Napoli e chiamato ad avere due giocatori
top per ogni ruolo se vuole garantirsi un futuro competitivo ad altissimi
livelli”.*
*Michele Padovano*, dirigente sportivo ed ex calciatore del Napoli, è
intervenuto nel corso della trasmissione *Marte Sport Live*, condotta da
Dario Sarnataro, in onda su *Radio Marte*:
*“Paulo Sousa allenatore giusto per il Napoli? Credo di sì, sono anni che
dimostra di dare impronta seria e importante alla squadra, come la sua
esperienza a Salerno dimostra: obiettivo salvezza raggiunto in anticipo e
con un bel gioco. Personaggio particolare, con una carriera discontinua? È
un ragazzo molto serio, la cui esperienza in Polonia dimostra che non
riesce a stare senza lavorare. De Laurentiis ha dimostrato di saper gestire
la società in modo eccellente, e potrebbe dare un’opportunità ad uno come
Paulo che è in grande crescita.Riscatto Simeone? Avverrà entro la
settimana. Il Napoli ha mandato via giocatori importantissimi l’anno scorso
prendendo giocatori altrettanto validi. Bisogna riporre fiducia in questa
Società che ha dimostrato di lavorare in modo straordinario. Il Napoli
poteva andare avanti anche in Europa, dove è uscito per episodi e non per
demerito. La squadra resterà competitivo anche in caso di addii illustri: è
la gestione societaria la sicurezza del club partenopeo”*.
*Enrico Fedele, dirigente sportivo, è intervenuto a Radio Marte nel corso
di Forza Napoli Sempre condotto da Gianluca Gifuni:* *“*
*Ho conosciuto personalmente Berlusconi in occasione di Milan-Parma per la
Supercoppa del 1999. Lui disse: “Lei è quello che ci ha fregato Di Vaio”. È
stato un italiano che ha saputo fare tutto, comunicazione, televisione,
politica e calcio. Sull'allenatore del Napoli mi sembra di vedere un
casting hollywoodiano. Oggi il calcio è diverso. Una volta si facevano le
cose e poi si dicevano, si agiva sott'acqua. Oggi si dicono prima per
pubblicità e poi si va a stringere. È una cosa che non mi trova, è
un calcio che non riesco più a capire. Per me il prossimo allenatore del
Napoli è Mancini. Tra Sousa e la Salernitana c'è un contratto che prevede
una finestra dove l’allenatore può risolvere il contratto e trovare
un'altra squadra. Il presidente del Napoli deve capire che questo non è un
film e la panchina azzurra ha bisogno di gente di esperienza. Quindi se non
dovesse scegliere Sousa se fossi Iervolino, una volta che non viene
azionata la clausola risolutiva, lo esonererei perché ha mancato
di rispetto ai tifosi e alla città di Salerno. Mancini è stato un grande
giocatore ed è un allenatore che ha vinto.Se il Napoli prende Klopp e perde
Osimhen, Klopp fa peggio di Spalletti. Tutto dipende dai calciatori. Poi se
venisse un allenatore come Klopp il Napoli dovrebbe anche creare un
management altrimenti Klopp farebbe tutto da solo. E come potrebbe andare
d'accordo col presidente? Quindi Mancini è un ottimo nome, ruota di scorta
Benitez e terzo incomodo Galtier e penso all'ex allenatore del PSG perché è
l'unico che ha valorizzato Osimhen e potrebbe essere l'unico a chiedergli
la cortesia di aspettare un altro anno per poi andar via. Perché il Napoli
senza Osimhen non può fare niente. Baschilotto non è da Napoli mentre
Scalvini si. Tra Sousa e Benitez scelgo il secondo. Tra Sousa e Garcia
sempre il secondo. Tra Benitez e Garcia non saprei. Forse Benitez”*
*Guido Trombetti,* accademico, è intervenuto a Radio Marte nel corso di
Forza Napoli Sempre condotto da Gianluca Gifuni: *“Non sono entusiasta del
nome di Sousa ma, secondo me, gli allenatori sono come il melone, bisogna
aprirli per vedere come sono. Non mi **aspettavo questo colpo di
teatro. Finora non è passato un giorno senza che si facesse un nome per la
panchina. Come ho già detto, il fatto che il presidente abbia pensato per
la fine di giugno la data per chiarire chi siederà sulla panchina azzurra
mi fa sospettare di Mancini, che ha ancora una o due partite. Nel caso in
cui Kim andasse via al suo posto mi piacerebbe moltissimo*
*Scalvini perché è giovanissimo, deve ancora crescere, quindi non
mi preoccupo troppo. Tornando agli allenatori il mio preferito, tra i nomi
che circolano, è senza dubbio Mancini e in seconda battuta prenderei
Benitez”.*