
(AGENPARL) – gio 25 maggio 2023 Prot. n.______ Federico Marini
SOS ENATTOS – L’Olimpiade della Sardegna si chiama Einstein
Telescope. Ufficiale la candidatura da parte del Governo italiano: in
Sardegna previsti oltre 6 miliardi di investimenti contro i 4,5 per Milano-
Cortina 2026. Granelli (Presidente Nazionale Confartigianato) e Lai
(Presidente Confartigianato Sardegna): “Un oceano di possibilità e di crescita
economica e culturale: dobbiamo lottare insieme”. Ma alle imprese preoccupa
la “zona di rispetto”.
Associazioni Con la candidatura ufficiale da parte del Governo italiano per l’Einstein Telescope,
Territoriali inizia la sfida della Sardegna, di Sos Enattos, di Lula e di tutta l’Italia, per aggiudicarsi
Sud Sardegna
la realizzazione del grande interferometro. Per Confartigianato Imprese è il primo passo
Cagliari verso un obiettivo che potrebbe cambiare la storia dell’Isola.
Via Riva Villasanta 241
Presidente Nazionale di Confartigianato Imprese, Marco Granelli – apre una
Oristano
Via Campanelli, 41 prestigiosa e concreta opportunità per valorizzare, con orgoglio, la nostra cultura
Nuoro nuove prospettive di sviluppo. Si tratta di un’occasione tanto più significativa e
Via Brig.Sassari, 37 importante in questo momento in cui abbiamo bisogno di stimoli e di occasioni per
programmare il futuro e rilanciare le nostre attività”.
Sassari “L’Olimpiade che la Sardegna potrebbe aggiudicarsi si chiama Einstein Telescope:
Via Alghero, 30
investimenti pubblici di Milano-Cortina 2026 – è il ragionamento della Presidente di
Gallura Olbia
Via Sangallo 67 Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai – una occasione unica che
prossimi 40 anni. Per questo progetto dobbiamo lottare tutti insieme e lavorare in modo
coeso affinché la nostra regione e tutta l’Italia possa centrare l’obiettivo”. “Se per le
Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 l’Italia ha stanziato 4,2 miliardi di euro –
continua la Presidente Lai – per il rilevatore di onde gravitazionali che potrebbe sorgere
a Sos Enattos, tra fondi statali e risorse europee, sarebbero necessari oltre 6 miliardi e
mezzo di euro di investimenti, di cui più di 4 ricadrebbero in Sardegna. Soprattutto in
nove anni attiverà complessivamente 36 mila posti di lavoro”. “Lula avrebbe le capacità
per trasformarsi nella nuova Arecibo (Porto Rico) o Atacama (Chile) – prosegue la
Presidente – i famosissimi osservatori astronomici che alle due località, situate in zone
quasi inaccessibili e irraggiungibili e praticamente disabitate, hanno portato sviluppo,
importanti iniziative economiche e tanto indotto”.
Secondo l’analisi effettuata dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese
Sardegna, per capire la portata che l’opera potrebbe avere sul centro Sardegna e,
ovviamente, su tutto il resto dell’Isola, è necessario prendere ad esempio l’effetto
moltiplicatore previsto per le Olimpiadi Invernali. Infatti, secondo stime recenti del
Confartigianato Imprese Sardegna
CONI, ogni miliardo di investimenti su Milano-Cortina 2026 avrebbe un impatto di 3
miliardi sul PIL nazionale: ogni euro di investimenti ne genererebbe 3 tra diretto,
indiretto e indotto sull’economia sarda e italiana. In Sardegna, ogni euro investito
determinerà un giro d’affari di 3,6 euro e un incremento Pil pari a 1,6 euro.
Secondo l’Associazione delle Imprese Artigiane, tante sarebbero le imprese
coinvolte nell’attività che graviterebbe attorno alla grande struttura. In primis quelle delle
costruzioni (edilizia, infrastrutture e installazioni), dei trasporti e del movimento terra,
della meccanica e delle manutenzioni, dei servizi digitali e dell’high tech così come i
professionisti dell’ingegneria e della geologia. A supporto delle migliaia di persone che
per almeno 9 anni cambieranno volto e storia di Sos Enattos, anche le attività che si
occupano di trasporti pubblici, di sanità, di servizi alla persona, della ricettività, della
ristorazione e dei servizi turistici ma anche attività di commercio al dettaglio e del tempo
libero. Senza contare tutte le altre realtà (come le scuole internazionali) che si dovranno
occupare dei familiari dei ricercatori che saranno destinati a quell’enorme laboratorio di
ricerca e conoscenza dell’universo. E quindi costruzione, manutenzione e
ammodernamento di strade, ponti, ferrovie ma anche di centri storici, abitazioni, scuole,
ospedali, centri servizi e di aggregazione.
Al contrario, per Organizzazione delle Imprese della Sardegna, punti negativi
sono rappresentati dalle attività con un basso numero di dipendenti, con poca capacità di
fare rete e con un insufficiente potere economico, aspetti non positivi per partecipare e
aggiudicarsi i bandi che, man mano, verranno proposti. Non secondario anche il problema
relativo alla difficoltà di reperire dipendenti con adeguata formazione.
Per Confartigianato Sardegna in tutto questo “oceano di possibilità” desta
preoccupazione la cosiddetta “zona di rispetto” nella quale ricadrebbero 19 comuni tra
Sassari e Nuoro, al cui interno sarebbero vietate una serie di attività che potrebbero
andare a interferire con le attività di ricerca dell’interferometro: tra queste la costruzione
di strade e ferrovie, la produzione di energia elettrica, l’estrazione di minerali da cave e
miniere, tutte le attività connesse alla produzione di cemento, calce e gesso, e le attività di
taglio, modellatura e finitura di pietre.
“Secondo il provvedimento – continua la Presidente – d’ora in avanti le nuove
autorizzazioni all’esercizio delle attività citate saranno rilasciate dalle amministrazioni
competenti di concerto con il ministero dell’Università e della ricerca sentito l’Istituto
nazionale di fisica nucleare”. “Ciò ci lascia molto spaventati – riprende la Lai –
ricordiamo che in quell’area operano migliaia di imprese, soprattutto di micro, piccole e
medie dimensioni, che danno lavoro, direttamente, indirettamente e nell’indotto, a decine
e decine di migliaia di addetti, sostenendo famiglie e territori. Ci lascia perplessi il
motivo per cui sia stata istituita un’area di protezione così vasta attorno alla miniera di
Sos Enattos, che al momento è scarsamente sviluppata e priva di infrastrutture mentre le
concorrenti zone al progetto, come quella dell’Olanda e della Sassonia, sono
pesantemente più industrializzate. È preoccupante che questa misura limiti prospettive
importanti per settori strategici come l’estrazione di lapidei o la lavorazione dei
calcestruzzi unite a tutto il complesso di attività che gravitano attorno a tali attività”.
“Desideriamo creare un’isola in cui l’ambiente, lo sviluppo e la moderna
Confartigianato Imprese Sardegna
tecnologia si integrino armoniosamente e la miniera di Sos Enattos potrebbe essere la
chiave per una conversione verso uno sviluppo ultramoderno e tecnologico – sottolinea
la Presidente Lai – la struttura che verrà costruita diventerebbe non solo un motore di
sviluppo economico basato sulle tecnologie moderne per l’isola, ma anche un simbolo del
futuro”. “La nostra regione è strutturalmente vulnerabile e ha un urgente bisogno di
superare gli svantaggi derivanti dall’isolamento geografico – continua – attualmente, ci
troviamo immersi in una crisi che è stata resa ancora più devastante dalla mancanza di
risposte concrete alle sfide che dobbiamo affrontare. Nonostante le evidenti tracce di
povertà, il territorio abbonda di iniziative culturali, ambientali, artistiche e di un
patrimonio identitario di inestimabile valore”. “Queste risorse, per poter prosperare,
necessitano semplicemente di un adeguato supporto infrastrutturale e di servizi statali –
conclude – anche la Sardegna si unisce al coro delle richieste di politiche industriali e di
investimento, che devono essere condivise con il mondo del lavoro, al fine di negoziare
una transizione verso un modello di sviluppo sostenibile, sociale e digitale. Vogliamo
realizzare un nuovo paradigma di crescita, in cui l’Einstein Telescope rappresenta solo
l’inizio di un cambiamento profondo e positivo”.
http://WWW.CONFARTIGIANATOSARDEGNA.IT