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Oggetto: comunicato stampa
“Oltre la via Emilia”: una storia di famiglia e di riscatto
sociale di una donna
che attraversa tutto il ‘900 a Reggio Emilia
Il libro di Renza Piccinini sarà presentato venerdì 5 maggio in sala civica
ALBINEA (2 maggio 2023) – Si intitola “Oltre la via Emilia. Memorie di famiglia
tra il primo Novecento e il Sessantotto” il libro di Renza Piccinini che verrà
presentato venerdì 5 maggio, alle ore 18.30, nella sala civica di Albinea.
L’iniziativa rientra nel calendario di Primavera di Donne e vedrà la presenza di
Annamaria Tagliavini, già Direttrice Biblioteca Italiana delle donne di Bologna e
l’introduzione dell’assessore alle Pari opportunità, Roberta Ibattici.
“ll sole entrava dal finestrino, scendeva sul suo corpo avvolgendola in un
sonnolento tepore. La stanchezza era tanta, dopo due giorni di viaggio. Voleva
arrivare a casa il prima possibile e riprendere la sua solita vita. Forse si sarebbe
spento quel tarlo di inquietudine che le scavava lo stomaco, che ritornava
insinuante ogni volta che i suoi pensieri cercavano di andare altrove. Si
domandava angosciata che ne sarebbe stato di lui”.
Carolina, una giovane donna che nell’Emilia contadina del Primo Novecento ha
affrontato una vita non facile con coraggio e determinazione. La Prima Guerra
Mondiale sconvolge le sue piccole conquiste e sembra mettere la parola fine
alle aspettative in un futuro migliore. Riuscirà a tenere in piedi la famiglia e a
crescere da sola i quattro figli? Una storia che attraversa tre generazioni.
“Il libro è dedicato alla storia della mia famiglia e di mia nonna. È lei, Carolina,
la protagonista principale. – spiega Piccinini – Ho scritto scavando nei miei
ricordi, quelli vissuti in prima persona o quelli derivati dalle narrazioni ascoltate
negli anni in famiglia. Rimpiango di non avere chiesto di più. Avevo al mio
fianco un patrimonio di storia e di memorie prezioso, ma non me ne curavo,
presa da un presente spesso caotico e da un futuro carico di aspettative. È
soltanto con la maturità che arriva il desiderio di ritrovare le proprie radici,
quando si capisce che la vita non è altro che un flusso continuo che si snoda tra
Marco Barbieri
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una generazione e l’altra. Non siamo che i personaggi della singola puntata di
una storia che è iniziata prima di noi e dopo di noi continuerà”.
Per scrivere questa storia l’autrice ha pazientemente ricercato molte
informazioni, consultando gli archivi parrocchiali e quelli comunali, le liste dei
caduti di guerra e i fogli matricolari dell’esercito. Sono emersi dal passato i
nomi di bambini morti in fasce e di zii che non ha mai conosciuto, perché caduti
in guerra, gli atti di matrimoni “riparatori”, le morti premature, come quella di
suo nonno. “La sua malattia l’ho potuta ricostruire dalla cartella clinica tutt’ora
conservata presso l’archivio dell’ex-Ospedale Psichiatrico San Lazzaro di
Reggio Emila – afferma Piccinini – Ho attinto ampiamente all’immaginazione per
integrare quanto non ho trovato negli archivi o nei miei ricordi”.
Gli avvenimenti storici citati sono tratti da fonti documentarie, spesso
dell’epoca, come le cronache cittadine che la scrittrice ha ritrovato sulle pagine
del quotidiano socialista reggiano “La Giustizia”, o in “Reggio Democratica” per
il periodo del secondo dopoguerra. L’unico evento immaginario è il comizio di
Camillo Prampolini a Villa Cadè, nel capitolo del giugno 1904: “I brani del suo
discorso li ho traslati da altri suoi testi, in particolare dalla “Predica di Natale”. –
afferma – Nella mia narrazione dei fatti politici descritti non ho perseguito una
imparzialità da storica, bensì mi sono allineata alla visione che ho immaginato
dovesse averne Carolina prima, e mio padre poi”.
Protagonista della narrazione è infine la città di Reggio, con la sua gente, le
piazze, i viali e i mercati, e soprattutto con il suo bagaglio di civiltà e
democrazia.
Uno dei temi che emergono con forza nel romanzo è quello del riscatto sociale.
Carolina infatti, bracciante agricola con quattro figli e di famiglia socialista,
arriverà a lavorare come bidella: un grande traguardo per chi partiva dal lavoro
nei campi. Inoltre il romanzo è la storia di una donna che attraversa un’epoca
ed è interamente coniugato al femminile, con gli uomini a fare da sfondo. La
storia narrata arriva all’età in cui l’autrice era adolescente.
L’AUTRICE
Renza Piccinini è nata a Reggio nel 1953. Dopo aver frequentato il Liceo
Classico ha scelto un indirizzo di studi scientifici, laureandosi in Scienze
Biologiche. Per tredici anni ha lavorato all’USL di Scandiano, come responsabile
del Laboratorio Tossicologico Unificato, annesso al Servizio di Medicina del
Lavoro. Nel 1991 si è trasferita a Perugia insieme alla famiglia, dove ha
continuato la carriera professionale all’interno del Laboratorio di Medicina del
Lavoro dell’Università, occupandosi principalmente di tossicologia professionale
ed ambientale.
Marco Barbieri