
(AGENPARL) – mar 02 maggio 2023 Decreto lavoro, Guerra (PD) “Così lavoratore sempre ricattabile. Non contrari ad aiuto fiscale, ma non temporaneo. Guardiamoci intorno c’è il rischio di un conflitto sociale”
On. Maria Cecilia Guerra, deputata e membro della segreteria nazionale del PD con delega al lavoro è intervenuta nel programma Gli Inascoltabili in onda su New Sound Level fm90, di seguito alcune dichiarazioni
“Il decreto ci preoccupa perché non solo non dà le risposte adeguate, ma crea ancora più problemi. E in particolare i temi che noi vorremmo fossero affrontati sono due: la precarietà, su questo noi ci battiamo per uno sfoltimento delle tipologie di contratti. Il lavoro in forma flessibile sia utilizzato, ma con tutte le tutele del caso, invece il governo ha potenziato con questo nuovo decreto le possibilità di ricorso al lavoro a termine che si può fare solo quando ci sono delle motivazioni serie dal punto di vista produttivo, organizzativo, con questo provvedimento la contrattazione può essere decisa in un rapporto uno a uno fra datore di lavoro e lavoratore, il lavoratore è sempre ricattabile in questi contesti. In più vengono aumentati i voucher, la possibilità di usare i voucher nell’ambito del turismo e del lavoro termale e qui siamo proprio di fronte alla considerazione del lavoro come una merce che tu acquisti, perché in questi campi, come ad esempio il turismo noi abbiamo invece dei contrasti con i contratti stagionali che permettono poi di avere delle tutele quando non lavori, tipicamente gli ammortizzatori sociali, nel voucher tutto questo non c’è. E questo diciamo, il profilo della precarietà, è uno dei profili che più ci preoccupa. L’altro è quello dei salari. Noi abbiamo i salari più bassi ormai in termini reali in Europa con i paesi con cui ci confrontiamo, quindi Francia, Germania etc. Eppure, questi salari sono attualmente falcidiati dall’inflazione. Ora, il problema non è soltanto dare un aiuto per via fiscale, questo ben venga, non è che siamo contrari, ma noi chiediamo che non sia un aiuto temporaneo, ma che si ragioni in termini di un riequilibrio del sistema fiscale. Noi abbiamo un sistema fiscale che grava in modo spropositato sul lavoro e quindi bisognerebbe fare invece una riforma di equità, tutto il contrario di quello che il governo vorrebbe fare con la sua flat tax. Ma al tempo stesso bisogna capire che il lavoro va pagato quindi bisogna rinnovare i contratti e nel rinnovo dei contratti tenere conto di questa grossa perdita di potere d’acquisto che deriva dall’inflazione. Invece di questo non si parla, perché abbiamo il 75% dei lavoratori del settore privato che sono con un contratto scaduto, nel settore pubblico deve essere rinnovato il contratto per la stagione 2022/2024, eppure nel documento di economia e finanza il governo non ha messo praticamente un euro sui rinnovi contrattuali. Questi sono i problemi seri che non troviamo nel decreto lavoro, per cui siamo molto insoddisfatti”.
“E’ importante che invece il sistema sia più equo. Noi, per esempio, vogliamo che ci sia una battaglia seria nei confronti dell’evasione fiscale mentre ci troviamo con un governo che ogni giorno fa un condono fiscale. Nella legge di bilancio ne hanno messi 12, praticamente hanno sanato tutto, e adesso nel decreto cosiddetto “Bollette” hanno ampliato i termini, hanno dato addirittura la possibilità di decidere di pagare le imposte, di essere quindi libero da ogni onere penale, a chi sia già stato condannato in primo grado per non avere versato somme ingenti di ritenute, case di lavoratori o di IVA. Quindi è proprio un atteggiamento permissivo che per noi non va bene, bisogna andare in contro a chi è in difficoltà, permettere di rateizzare i debiti, ma non incondizionatamente a chiunque, incentivando quindi il comportamento scorretto”.
“I sindacati stanno segnalando con forza, anche con questa importante mobilitazione in Italia delle prossime tre settimane, che c’è un problema molto serio e che questo problema va preso in carico. Io non sono per l’esplosione di conflitti sociali pesanti, però guardiamoci un po’ intorno su quello che sta succedendo anche negli altri paesi. Il conflitto è evidente perché qui noi abbiamo che l’inflazione, soprattutto dei beni energetici, sta mettendo una tassa sul paese, c’è una perdita che va distribuita. Noi invece la stiamo facendo cadere totalmente sulle spalle dei lavoratori. Perché totalmente? Perché non rinnoviamo i contratti e quando andiamo al rinnovo dei contratti viene detto ‘no, non ti restituisco niente sull’inflazione’”
Gli Inascoltabili – radio NEW SOUND LEVEL fm90