(AGENPARL) – mar 18 aprile 2023 Aderente a
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COMUNICATO STAMPA
Nel 2021 ogni medico ha perso in media 3.500 euro: il ginepraio dei fondi contrattuali
L’analisi CIMO-FESMED del Conto annuale 2021: 389 milioni di residui non distribuiti, fondi di disagio e
risultato sforati, incarichi dirigenziali non affidati. Così le aziende sanitarie saccheggiano i fondi della
dirigenza
Roma, 18 aprile 2023 – I medici ospedalieri lavorano più del dovuto, guadagnano meno di quel che
spetterebbe loro e non fanno carriera. Sono queste le conclusioni che è possibile trarre analizzando il Conto
annuale 2021, pubblicato da poco, e i dati forniti dalle aziende sanitarie relativi ai fondi contrattuali. Un’analisi,
condotta dal sindacato CIMO-FESMED, da cui emerge chiaramente il mancato rispetto del contratto collettivo
nazionale di lavoro, la mancata attribuzione degli incarichi dirigenziali, il ricorso eccessivo agli straordinari in
sostituzione delle prestazioni aggiuntive per colmare le sempre maggiori carenze di organico e un utilizzo
improprio dei fondi.
Su 225 aziende sanitarie, oltre l’86% ha fornito informazioni complete. Parliamo dunque di una solida base dati
da cui emerge subito che l’entità del residuo dei tre fondi contrattuali della dirigenza medica e sanitaria
ammonta, su 192 aziende, a 389,7 milioni di euro, cifra che supera i 455 milioni se il dato è proiettato a tutte e
225 le aziende. Parliamo di un tesoretto, derivante dal non completo utilizzo dei tre fondi contrattuali, che
deve essere integralmente riversato nelle buste paga dei professionisti nel corso dell’anno successivo.
Purtroppo questo non avviene: dall’indagine emerge infatti che gran parte dei residui del 2021 non sono stati
ancora erogati dalle aziende; anzi, nei bilanci continuano a comparire ingenti residui relativi anche agli anni
precedenti, che dunque non sono stati ancora distribuiti ai medici.
Approfondendo ulteriormente l’analisi dei tre fondi, emerge un ulteriore elemento di riflessione. Sono ben 105
le aziende che hanno registrato, nel corso del 2021, un disavanzo del proprio fondo di risultato (sistema
premiante) e/o di disagio (retribuzione straordinari, turni festivi, notturni, ecc.) pari, complessivamente, a oltre
116 milioni di euro.
Le cause del disavanzo possono essere molteplici: un numero eccessivo di turni e disponibilità rispetto alla
reale capienza dei fondi che regolamentano il lavoro dei medici o il ricorso al lavoro straordinario al posto delle
prestazioni aggiuntive per sopperire alla carenza di personale, che consente alle aziende di risparmiare risorse
proprie sottraendo risorse al fondo dei medici e sanitari per completare le ore di assistenza. In altre parole, il
lavoro aggiuntivo dei medici è finanziato non con risorse aziendali aggiuntive, ma con i fondi degli stessi
medici.
Tuttavia il saldo negativo di questi due fondi è compensato da parte dei residui del fondo destinato agli
incarichi dei professionisti. Sarà forse questo il motivo per il quale gli incarichi professionali non vengono
attribuiti? La progressione di carriera dei medici sarà forse impedita per poter garantire alle aziende la
possibilità di utilizzare il fondo di posizione per eliminare i saldi negativi degli altri fondi?
Ecco perché il trasferimento delle risorse da un fondo all’altro è fortemente contrastato da CIMO-FESMED;
infatti senza queste acrobazie contabili i residui del 2021 ammonterebbero ad un totale di 578 milioni di euro.
Risultato finale: ciascun dirigente medico, sanitario e veterinario nel 2021 ha perso mediamente tra i 3.566 e i
4.480 euro, ovvero dai 297 ai 373 euro mensili, a cui si aggiungono, ovviamente, i residui non ancora distribuiti
degli anni precedenti. Ad esempio, nel 2020, la perdita pro capite mensile oscilla tra i 235 e i 316 euro. Cifre
che superano di parecchio quanto previsto dall’aumento del prossimo rinnovo contrattuale.
«Sono numeri impietosi, che fanno luce su come i fondi contrattuali della dirigenza medica e sanitaria siano
oramai un ginepraio – commenta Guido Quici, Presidente della Federazione CIMO-FESMED (che riunisce le sigle
ANPO, ASCOTI, CIMO, CIMOP e FESMED) -. Per questo, nelle trattative in corso presso l’Aran per il rinnovo del
CCNL 2019-2021, stiamo insistendo affinché il contratto sia realmente esigibile, obbligando le Aziende ad
affidare gli incarichi ai medici e ad utilizzare i fondi in maniera corretta. Se i vincoli di bilancio limitano
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Aderente a
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l’aumento delle retribuzioni, non accettiamo che i nostri diritti vengano negati da contratti resi volutamente
non esigibili».
ANNO 2021
di cui con Saldo Negativo
Residui comprensivi Residui senza saldo
Regione Aziende risposte Fondi Disagio +
del saldo negativo negativo dei fondi
incomplete Risultato
MOLISE 2 1 – € 38.314,00 € 38.314,00 €
Stima perdita ANNO pro capite 3.566,12 € 4.480,55 €
Stima perdita MESE pro capite 297,18 € 373,38 €
Per informazioni:
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