
(AGENPARL) – ven 14 aprile 2023 Coldiretti Calabria la partigianeria di Facebook: la libertà di espressione è un optional e
boicotta la battaglia contro i cibi sintetici.
La multinazionale Facebook censura la campagna per la raccolta di firme a sostegno della
conversione del disegno di legge per fermare i cibi sintetici in assenza di adeguate garanzie dal
punto di vista della sicurezza alimentare ed ambientale. Insomma boicotta le notizie sgradite a loro
e ne promuove altre. Un’assenza di pluralismo e di partigianeria conclamata che vuole coprire
in maniera massiccia temi importanti per farli passare sotto silenzio. E’ quanto denuncia la
Coldiretti nel sottolineare che è stato rimosso dal social piu’ diffuso nel mondo il post con il
manifesto informativo realizzato per far conoscere le ragioni della raccolta di firme. Secondo il fast
checking di Facebook – riferisce Coldiretti – il manifesto disinformerebbe poiché definisce i cibi
ottenuti in laboratorio come sintetici mentre si tratterebbe di “carne coltivata”. In realtà il rapporto
appena pubblicato dalla Fao e dall’Organizzazione Mondiale evidenzia che il termine “cibi
sintetici” è utilizzato in ambito accademico oltre che dai media anche se la definizione considerata
più chiara dalle due autorità mondiali è quella di “cibo a base cellulare”, preferibile rispetto al
termine “coltivato” utilizzato invece dalle industrie produttrici ma ritenuto fuorviante. Peraltro nel
Rapporto pubblicato si ritiene anche discutibile usare per questi prodotti i termini carne, pollo o
pesce. C’è il rischio oggettivo di ingannare i cittadini poiché in realtà quella ottenuta in laboratorio
secondo la Coldiretti non è carne e non è coltivata. Secondo l’enciclopedia Treccani – comunica la
Coldiretti – per carne si intende “la parte muscolare del corpo dell’animale” e di conseguenza senza
animale non c’è carne mentre il significato di coltivare è “curare un terreno, una pianta con il
lavoro, la concimazione e gli altri mezzi opportuna renderli capaci di far frutto”. Niente di tutto
questo si realizza in laboratorio o nel bioreattore utilizzato. La presunzione di voler modificare
addirittura il vocabolario – continua la Coldiretti – è una misura degli interessi che si nascondono
dietro un business di pochi sul quale hanno investito tra gli altri Peter Thiel (co-fondatore di PayPal)
a Marc Andreessen (fondatore di Netscape), da Jerry Yang (co-fondatore di Yahoo!) a Vinod
Khosla (Sun Microsystems). Un contributo alla chiarezza viene dal documento Fao/Oms “Aspetti
della sicurezza alimentare del cibo a base cellulare” che individua ben 53 rischi potenziali, dalle
allergie al tumore, che è stato pubblicato dopo la presentazione in Italia del disegno di legge sulla
produzione, la commercializzazione e l’uso di cibo artificiale che dovrà ora essere discusso e poi
approvato dal Parlamento. Quello di Coldiretti è un percorso istituzionale trasparente
corroborato dalla raccolta di firme. Una mobilitazione che – conclude la Coldiretti – ha il merito
di aver acceso i riflettori su un business in mano a pochi ricchi e influenti nel mondo e fino ad ora
tenuto nascosto ma che può cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda, con la
positiva apertura di una discussione nel Paese e in Parlamento che rappresenta la casa della
democrazia.