
(AGENPARL) – gio 13 aprile 2023 AIDO, FDI: PROMUVERE LA CULTURA DELLA DONAZIONE
“E’ necessario aumentare la quantità e il livello dell’informazione per promuovere la cultura della donazione di organi in Italia. L’Aido, che esiste dal 1973, sta facendo questo salto di qualità promuovendo la nuova app DigitalAido attraverso la quale sarà possibile in modo immediato esprimere la propria manifestazione di volontà all’assenso della donazione post mortem. Con la nuova app e il canale web, disponibile h24 e 365 giorni l’anno, ci sono state 30mila nuove adesioni. Ricordo che l’Aido conta su 1 milione e 400 iscritti e 10mila volontari, ma bisogna fare di più per andare incontro al 45 per cento dei cittadini che al momento del rinnovo della carta d’identità non si esprime, lasciando cadere la richiesta se sia favorevole o meno alla donazione. Per questo DigitalAido rappresenta uno strumento fondamentale per far conoscere le informazioni necessarie per una scelta consapevole e per incrementare il numero delle persone ad aderire alla donazione volontaria”.
Lo ha dichiarato il senatore di Fratelli d’Italia Filippo Melchiorre, promotore dell’incontro di oggi in Senato di presentazione di DigitalAido.
Alla conferenza è intervenuto anche il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, per il quale “quello della donazione degli organi è un gesto estremamente generoso perché, per i pazienti in attesa di ricevere un trapianto, rappresenta l’unica possibilità di tornare alla vita. Iniziative come quella promossa dal senatore Filippo Melchiorre e da AIDO sono fondamentali perché volte a sensibilizzare i cittadini alla cultura della donazione e quindi alle modalità per aderire con il proprio consenso, grazie anche all’uso della tecnologia attraverso l’App “DigitalAIDO”, strumento veloce e flessibile. L’Italia ha molte eccellenze su cui puntare nel campo dei trapianti, valorizzate da un servizio sanitario pubblico universale e solidaristico. I tempi sono maturi per affermare che ognuno è chiamato a fare la sua parte: cittadini, operatori sanitari ma anche decisori politici”.
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