
(AGENPARL) – sab 01 aprile 2023 [image.png]
DEMOCRAZIA CRISTIANA
DESIDERI (D.C.): TORNA DI MODA L’ANTICO “DIVIDI ET IMPERA” DI COLORO CHE PER FAVORIRE LA MELONI, O LA SCHLEIN, VOGLIONO OSTACOLARE LA RIORGANIZZARE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA.
I media che non vedono di buon occhio la riorganizzazione della Democrazia Cristiana che faticosamente stiamo portando avanti, nell’interesse degli italiani, sono quelli che di noi non parlano mai, ignorandoci sistematicamente, in primis il servizio pubblico, pagato dal canone degli italiani; mentre invece narrano, con dovizia di particolari, tutto ciò che si muove nell’ambito del centro della politica italiana, l’importante è che quanto accade in quest’area si contrapponga o confuti – più o meno velatamente – il nostro tentativo; è quanto ha dichiarato Fabio Desideri, portavoce e coordinatore politico della Democrazia Cristiana.
Abbiamo visto ospitare, nei programmi di prime time di tutti i media, personaggi politici i quali ormai, forse, non rappresentano neanche loro stessi, se non altro perché un giorno dicono una cosa e il successivo l’esatto contrario, a noi invece il cosiddetto “diritto di tribuna”, che ai sensi delle leggi italiane dovrebbe essere riconosciuto a tutti, ci viene costantemente negato.
Basta che Cuffaro in Sicilia parli della “sua Democrazia Cristiana” sapendo bene che non può utilizzare né simbolo, né denominazione, essendo stato anche diffidato nel merito; oppure che Fioroni, orfano del PD, organizzi un convegno per parlare del presidente De Gasperi; oppure che Rotondi ( ex: DC; DC per l’autonomie, Forza Italia, Verde è Popolare, oggi Fratelli d’Italia) ex plenipotenziario berlusconiano costretto a “migrare” in Fratelli d’Italia per tornare in parlamento, dica di voler rifare la Democrazia Cristiana che tutto – come se fossimo in presenza di un “araba fenice politica” – diventi “breaking news”, alimentando l’ego di chi – invece che unire per rimettere a centro i valori dei democratici cristiani nella politica italiana – non vede l’ora di frammentare, ancora di più, un’area valoriale la quale non ricostituendosi avvantaggia soltanto, ed esclusivamente, la Meloni, o la Schlein.
Ci sembra – ha proseguito Desideri – molto strano che dopo vari pronunciamenti giurisprudenziali delle massime istituzioni italiane, le quali hanno statuito – una volta per tutte – che la Democrazia Cristiana non è mai stata sciolta, per di più dopo aver celebrato il XIX° Congresso del partito a febbraio scorso, previa pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, nessuno dei grandi “ players della comunicazione”, compreso il servizio pubblico che di informare nel merito dovrebbe fare il proprio “core business”, abbia ritenuto proprio dovere far sapere agli italiani che la Democrazia Cristiana è di nuovo al centro della politica italiana.
E’ assolutamente evidente che la Democrazia Cristiana è il partito politico di cui molti, per varie ragioni, tentano di impedirne il ritorno nella centralità della politica e della nostra società.
Vogliamo però tranquillizzare tutti coloro che si affaccendano per impedire che la Democrazia Cristiana torni nella politica italiana. Il nostro partito si è riorganizzato, in applicazione del proprio statuto e delle leggi italiane, ha celebrato il suo XIX° Congresso Nazionale, ha aperto il nuovo tesseramento, sta operando a livello nazionale per ricostituire la sua struttura territoriale. Questo lo diciamo particolarmente a coloro che organizzano piattaforme, think tank, convegni, aggregazioni, movimenti etc.; la Democrazia Cristiana è una sola, quella fondata il 04 marzo del 1943, ed al momento è il partito più longevo, con una propria organizzazione statutaria, presente – attivamente – nella politica italiana. Sarà bene che tutti lo tengano a mente; ha concluso Desideri.