
[lid] – Dopo la recente visita del presidente Ebrahim Raisi in Cina, il segretario del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale iraniana (SNSC) Ali Shamkhani si è recato lunedì a Pechino (6 marzo) per avviare un intenso negoziato con la delegazione saudita per risolvere le questioni tra Teheran e Riyad.
Dopo diversi giorni di intensi negoziati tra Shamkhani e il consigliere per la sicurezza nazionale dell’Arabia Saudita Musaid Al Aiban a Pechino, venerdì è stato raggiunto un accordo volto a riprendere le relazioni tra i due Paesi.
Nel frattempo, venerdì è stata rilasciata una dichiarazione congiunta da Iran, Arabia Saudita e Cina in una cerimonia ufficiale.
Secondo la dichiarazione congiunta raggiunta dai tre paesi, Iran e Arabia Saudita hanno concordato di riprendere le relazioni diplomatiche entro due mesi e riaprire le ambasciate e le agenzie in entrambi i paesi.
I ministri degli Esteri dei due Paesi terranno colloqui finalizzati ad attuare la decisione e prendere le disposizioni necessarie per lo scambio degli ambasciatori.
Sottolineando il rispetto per la sovranità e la non ingerenza negli affari interni reciproci, i due paesi hanno concordato di attuare l’accordo sulla cooperazione in materia di sicurezza firmato il 17 aprile 2001 e l’accordo generale raggiunto il 27 maggio 1998, volto a promuovere i legami in arene economiche, commerciali, di investimento, tecniche, scientifiche, culturali, sportive e giovanili.
I tre paesi hanno inoltre espresso la ferma determinazione a compiere ogni sforzo per rafforzare la pace e la sicurezza regionale e internazionale.
Anche l’Iran e l’Arabia Saudita hanno apprezzato l’Iraq e l’Oman per i loro sforzi e per aver ospitato i colloqui tra le due parti nel 2021 e nel 2022 e hanno ringraziato la leadership e il governo cinesi per aver ospitato e sostenuto questo round di colloqui, osserva la dichiarazione.