(AGENPARL) – mar 28 febbraio 2023 Gentilissimi colleghi,
Vi invio un breve comunicato sulla mostra che inauguriamo il prossimo 13 marzo alle ore 11.00.
Interverrà il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
In allegato
– la nota stampa
– l’invito
– la foto del dipinto di Raffaello, La Madonna del Pesce, straordinario capolavoro che ritorna a Napoli dopo 400 anni
Per maggiori informazioni, vi invito a consultare il nostro sito web alla pagina seguente:
https://capodimonte.cultura.gov.it/mostra/gli-spagnoli-a-napoli-il-rinascimento-meridionale/
Gli Spagnoli a Napoli
Il Rinascimento meridionale
a cura di Riccardo Naldi e Andrea Zezza
Museo e Real Bosco di Capodimonte, Sala Causa – Napoli
13 marzo – 25 giugno 2023
Lunedì 13 marzo 2023 inaugura al Museo e Real Bosco di Capodimonte la mostra Gli Spagnoli a Napoli. Il Rinascimento meridionale (13 marzo – 25 giugno 2023, sala Causa) a cura del prof. Riccardo Naldi, docente di Storia dell’arte moderna all’Università L’Orientale di Napoli e del prof. Andrea Zezza, docente di Storia dell’arte moderna all’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Il progetto espositivo è stato realizzato in partenariato con il Museo Nacional del Prado, dove una prima versione della mostra è stata inaugurata, ottenendo un notevole successo di critica e di pubblico, il 18 ottobre 2022 con il titolo Otro Renacimiento. Artistas españoles en Nápoles al comienzos del Cinquecento.
Grazie a questa importante collaborazione, tornerà a Napoli per la prima volta dopo 400 anni la Madonna del pesceeseguita da Raffaello. Il dipinto, destinato alla cappella della famiglia del Doce in San Domenico Maggiore a Napoli, divenne un punto di riferimento fondamentale per gli artisti attivi a Napoli durante il Cinquecento. Asportata dai governanti spagnoli e trasferita a Madrid intorno alla metà del Seicento. La mostra è dedicata a uno dei momenti più fecondi e meno conosciuti della civiltà artistica napoletana: il trentennio (1503-1532 circa). È il periodo che, sotto il profilo politico, vide l’estinguersi della dinastia aragonese, con il passaggio del Regno di Napoli sotto il dominio della Corona di Spagna; sotto il profilo culturale, il raggiungimento dell’apice della sua grande stagione umanistica, con il passaggio di consegne da Giovan Gioviano Pontano a Iacopo Sannazaro. Le novità artistiche elaborate in quegli anni da Leonardo, Michelangelo e Raffaello furono prontamente recepite e reinterpretate in modo originale in una Napoli ancora molto viva, per la quale la perdita della funzione di capitale autonoma non costituì un ostacolo allo sviluppo culturale, ma, al contrario, contribuì alla definizione di un nuovo ruolo di cinghia di trasmissione della cultura rinascimentale tra le due sponde del Mediterraneo.
La mostra propone un’ampia rassegna di opere eseguite da alcuni dei principali artisti spagnoli attivi in quegli anni a Napoli, quali Pedro Fernández, Bartolomé Ordóñez, Diego de Siloe, Pedro Machuca, Alonso Berruguete. Trasferitisi molto per tempo in Italia, essi sprigionarono una straordinaria originalità inventiva nel confronto con le opere eseguite dai massimi protagonisti del pieno Rinascimento italiano. Gli spagnoli divennero i protagonisti dell’eccezionale stagione artistica della Napoli di primo Cinquecento, sostenuta dal mecenatismo degli Ordini religiosi e dell’aristocrazia, desiderosa di lasciare una traccia indelebile della propria grandezza finanziando opere di ambiziosa magnificenza, spesso realizzate, alla maniera degli Antichi, servendosi del durevole marmo di Carrara. Tornati in patria, gli spagnoli si fecero ambasciatori di una particolare declinazione della cultura figurativa dell’alto Rinascimento, sostenuta da inventiva e capacità tecniche straordinarie, cui il passaggio della Spagna all’interno della compagine imperiale di Carlo V diede un respiro europeo.
La mostra focalizzare l’attenzione su questa breve ma felicissima stagione, ponendo nel giusto rilievo l’altissima qualità delle opere e il loro carattere cosmopolita. Alla base del percorso espositivo vi è la convinzione che quella fioritura vide una strettissima connessione tra pittura e scultura. Il confronto tra le cosiddette «arti sorelle» trovò a Napoli un terreno particolarmente fertile per l’elaborazione di modelli che contribuirono al definirsi di un’autonoma scuola locale, di cui la mostra propone un’ampia selezione dei maggiori protagonisti, dai pittori Andrea Sabatini da Salerno e Marco Cardisco agli scultori Giovanni da Nola e Girolamo Santacroce. Come avvenne a Roma a causa del celebre ‘Sacco’ del 1527, anche per la capitale già aragonese e poi vicereale questa ‘età dell’oro’ venne improvvisamente spezzata dal durissimo assedio francese del 1528 e dalla grave crisi politica che ne derivò.
La differenza principale tra la mostra di Napoli rispetto a quella di Madrid è il forte legame con il territorio: molte delle opere degli artisti del periodo sono presenti nelle chiese cittadine, in particolare a San Giovanni a Carbonara, nel complesso conventuale di San Severino e Sossio e anche a San Giacomo degli Spagnoli, simbolo della presenza politica e culturale della Spagna a Napoli, ovvero proprio l’oggetto della mostra.
La mostra è realizzata in partenariato Museo Nacional Prado di Madrid, in collaborazione con l’Ambasciata di Spagna in Italia e l’Ambasciata italiana a Madrid, con il Ministero dell’Interno-FEC Fondo edifici di culto e la Curia di Napoli, è finanziata grazie al progetto POC Capodimonte. Le rotte dell’arte della Regione Campania, gode del patrocinio del Comune di Napoli, ha la GESAC come main sponsor ed è stata realizzata grazie al supporto dell’associazione Amici di Capodimonte ets.
Informazioni
sede e orari
Museo e Real Bosco di Capodimonte, via Miano 2 – Napoli
Sala Causa – tutti i giorni (mercoledì giorno di chiusura), dalle ore 10.00 alle ore 17.30 (ultimo ingresso ore 17.00)
Biglietto
intero: 15 euro
ridotto young (18-25 anni): 2 euro
gratuito (0-18 anni) e possessori Artecard
prenotazioni tramite app Capodimonte su App store e Google store
sito web capodimonte.cultura.gov.it
Social media
Testo Allegato:
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Gli Spagnoli a Napoli
I
l Rinascimento
meridionale
a cura di Riccardo Naldi e Andrea Zezza
Museo e Real Bosco di Capodimonte, Sala Causa
–
Napoli
13
marzo
â
25 giugno 2023
Lunedì 13
marzo 2023
inaugura al Museo e Real Bosco di Capodimonte la mostra
Gli Spagnoli a
Napoli. Il
Rinascimento
meridionale
(13 marzo
â
25 giugno 2023,
sala Causa)
a cura del prof.
Riccardo Naldi, docente di Storia dellâarte moderna allâUniversità LâOrientale di Napoli e del prof.
Andrea Zezza, docente di Storia dellâarte moderna allâUniversità della Campania âLuigi Vanvitelliâ.
Il progetto espositivo è stato realiz
z
ato in partenariato con
il Museo Nacional de
l Prado,
dove una
prima versione della mostra è stata inaugurata, ottenendo un notevole successo
di critica e di pubblico
,
il 18 ottobre 2022 con il titolo
Otro Renacimiento. Artistas españoles en Nápoles al com
ienzos del
Cinquecento
.
Grazie a questa importante
collaborazione,
tornerà a Napoli per la prima volta dopo 400 anni
la
Madonna del pesce
eseguita da
Raffaello
. Il dipinto, destinato alla cappella della famiglia del Doce
in San Domenico Maggiore a Napoli,
divenne un punto di riferimento fondamentale per gli artisti
attivi a Napoli durante il Cinquecento. Asportata dai governanti spagnoli e trasferita a Madrid
intorno
La mostra è dedicata a uno dei momenti più fecondi e meno conosciut
i della
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1532 circa). È il periodo che, sotto il profilo politico,
vide lâestinguersi della dinastia aragonese, con il passaggio del Regno di Napoli sotto il dominio della
Corona di Spagna; sotto il profilo
culturale, il raggiungimento dellâapice della sua grande stagione
umanistica, con il passaggio di consegne da Giovan Gioviano Pontano a Iacopo Sannazaro. Le novità
artistiche elaborate in quegli anni da Leonardo, Michelangelo e Raffaello furono prontamente
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e reinterpretate in modo originale in una Napoli ancora molto viva, per la quale la perdita della
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 10;funzione di capitale autonoma non costituì un ostacolo allo sviluppo culturale, ma, al contrario,
contribuì alla definizione di un nuovo ruolo di ci
nghia di trasmissione della cultura rinascimentale tra
le due sponde del Mediterraneo.
La mostra propone unâampia rassegna di opere eseguite da alcuni dei principali artisti spagnoli attivi
in quegli anni a Napoli, quali
Pedro Fernández, Bartolomé Ordóñez
, Diego de Siloe, Pedro
Machuca, Alonso Berruguete.
Trasferitisi molto per tempo in Italia, essi sprigionarono una
straordinaria originalità inventiva nel confronto con le opere eseguite dai massimi protagonisti del
pieno Rinascimento italiano. Gli spagnol
i divennero i protagonisti dellâeccezionale stagione artistica
della Napoli di primo Cinquecento, sostenuta dal mecenatismo degli Ordini religiosi e
dellâaristocrazia, desiderosa di lasciare una traccia indelebile della propria grandezza finanziando
opere
di ambiziosa magnificenza, spesso realizzate, alla maniera degli Antichi, servendosi del
durevole marmo di Carrara. Tornati in patria, gli spagnoli si fecero ambasciatori di una particolare
declinazione della cultura figurativa dellâalto Rinascimento, sost
enuta da inventiva e capacità
tecniche straordinarie, cui il passaggio della Spagna allâinterno della compagine imperiale di Carlo V
diede un respiro europeo.
La mostra
focalizzare lâattenzione su questa breve ma felicissima stagione, ponendo nel giusto
rilievo lâaltissima qualità delle opere e il loro carattere cosmopolita
.
Alla base del percorso
espositivo vi è la convinzione che quella fioritura vide una strettissima
connessione tra pittura
e scultura.
Il confronto tra le cosiddette «arti sorelle» trovò a Napoli un terreno particolarmente fertile
per lâelaborazione di modelli che contribuirono al definirsi di unâautonoma scuola locale, di cui la
mostra propone unâampia
selezione dei maggiori protagonisti, dai pittori Andrea Sabatini da Salerno
e Marco Cardisco agli scultori Giovanni da Nola e Girolamo Santacroce. Come avvenne a Roma a
causa del celebre âSaccoâ del 1527, anche per la capitale già aragonese e poi vicereal
e questa âetÃ
dellâoroâ venne improvvisamente spezzata dal durissimo assedio francese del 1528 e dalla grave crisi
politica che ne derivò.
La differenza principale tra la mostra di Napoli rispetto a quella di Madrid è il forte legame con il
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a
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 10;Giacomo degli Spagnoli,
simbolo della presenza politica e culturale
della Spagna a Napoli, ovvero
proprio lâoggetto della mostra.
La mostra è realizzata in partenariato
Museo Nacional Prado di Madrid
, in collaborazione con
lâAmbasciata di Spagna in Italia e lâAmbasciata italiana a Madrid, con il Ministero dellâInterno
–
FEC
Fondo edifici di culto e la Curia di Napoli, è finanziata grazie al progetto POC
Capodimon
te. Le rotte
dellâarte
della Regione Campania, gode del patrocinio del Comune di Napoli, ha la GESAC come
main sponsor ed è stata realizzata grazie al supporto dellâ
associazione Amici di Capodimonte ets.
Informazioni
sede e orari
Museo e Real Bosco di Capodimonte
, via Miano 2
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Napoli
Sala Causa
–
tutti i giorni (
mercoledì
giorno di chiusura
),
dalle ore 10.00 alle ore 17.30 (ultimo
ingresso ore 17.00)
Biglietto
intero: 15
euro
ridotto young (18
–
25 anni): 2 euro
gratuito (0
–
18 anni) e possessori Artecard
info e prenotazioni: 848 800 288
da cellulare e dall'estero: 06 39967050 / http://www.coopculture.it
prenotazioni tramite app Capodimonte su App store e Google store
s
ito web
capodimonte.cultura.gov.it
tel
. + 39 0817499130
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ufficio stampa
Museo e Real Bosco di Capodimonte
Luisa Maradei