(AGENPARL) – mar 28 febbraio 2023 AL VIA RESTAURI AGLI ARAZZI SECENTESCHI DI PALAZZO COMUNALE. ULTIMO INTERVENTO 50 ANNI FA. MANUTENZIONI ANCHE ALLE OPERE TESSILI DEL MUSEO DELLA CATTEDRALE
Ferrara, 28 feb – Sono partiti in queste ore i restauri agli arazzi secenteschi dell’omonima sala comunale. L’ultima manutenzione conservativa di questo tipo risaliva agli anni 1971-1972. L’intervento sarà esteso nelle prossime settimane anche agli arazzi del museo della Cattedrale e sarà affiancato a una campagna fotografica, con mappatura grafica a computer, che restituirà, nel dettaglio, le condizioni delle opere tessili per eventuali azioni future. L’intero complesso di restauri è finanziato con circa 8.200 euro, fondi comunali.
La sala Arazzi del palazzo Municipale di Ferrara prende il nome dalle due splendide opere tessili qui conservate dal secondo dopoguerra: la Decapitazione di Oloferne ( 300 x 239 centimetri circa) databile intorno prima metà del XVII secolo e realizzato dalla Manifattura fiamminga di Oudenaarde (l’opera è di proprietà di BPER Banca e qui in deposito) e il secondo un Pergolato con giardino (centimetri 556 x 410 circa) eseguito da Jan Raes (1574 – 1651) tra il 1620 e il 1630. Entrambe le opere necessitano oggi di una nuova cura, in grado di preservare il loro antico splendore a circa 50 anni da quel 1971-72, quando il Gabinetto restauri arazzi e stoffe dell’allora Soprintendenza alle Gallerie di Firenze si occupò della loro manutenzione.
Nello specifico i due paramenti presentano – nel contesto di un generale buono stato di conservazione – un deposito superficiale di polvere che offusca la lettura sia dei pregiati dettagli compositivi, sia del raffinato repertorio cromatico. “Da questa analisi è nata la necessità di un intervento che stiamo realizzando tramite il servizio Musei d’Arte. Intervento – spiega l’assessore Marco Gulinelli – che durerà circa una settimana, senza trasferimento degli arazzi, condotto dal rinomato laboratorio di restauro RT Restauro Tessile di Albinea”. “Non si tratta – aggiunge l’assessore – solo della rimozione della polvere e dello strato che ne intacca la superficie, ma anche della sostituzione dell’ormai vetusto sistema di aggancio ad anelle, che lasceranno così il posto a un sistema di velcri più adatti agli ultimi standard conservativi”.
La manutenzione conservativa, condotta in loco, consentirà inoltre di effettuare una completa campagna fotografica dei due pregevoli manufatti secenteschi volta a fare luce sulle eventuali aree di criticità dell’opera, completata e integrata da una mappatura grafica a computer, per facilitare l’individuazione delle differenti tipologie di danno e delle aree già oggetto di azioni manutentive precedenti. La documentazione raccolta confluirà infine in dettagliati Condition Report (schede conservative) che permetteranno di conoscere l’attuale stato conservativo delle opere e di programmare eventuali restauri futuri.
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