
(AGENPARL) – gio 16 febbraio 2023 Alle Redazioni
In allegato, per coloro ai quali possa interessare, i punti-chiave dell’intervento di Maria Antonietta Scopelliti, Segretario Generale della Consob, al convegno in programma oggi alla Camera dei Deputati sul tema: “Euronext Growth Milan, Pmi e miglioramenti normativi senza costi per la finanza pubblica”.
Con embargo di trasmissione alle ore 12:00 di oggi
Testo Allegato:
TAVOLA ROTONDA 16 FEBBRAIO 2023LA CONSOB STA CAMBIANDO INSIEME AGLI OPERATORI E AL MERCATO: L’ITALIA DEVE FARE SISTEMAIl contesto è in continuo cambiamento.Nuove regole, nuovi rischi, nuove instabilità e una complessa transizione verso il verde e il digitale con accelerazioni e rallentamenti. A ciò si aggiunge l’integrazione del mercato italiano nel Gruppo Euronext che prevede nuove regole di mercato, l’esternalizzazione di funzioni critiche e presidi per l’accesso ai dati ai fini della vigilanza.Le crisi di questi tempi hanno reso chiaro e urgente un approccio istituzionale più favorevole alla semplificazione normativa, all’innovazione e agli incentivi. Noi abbiamo già adottato l’estate scorsa iniziative regolamentari di semplificazione sui prospetti, che hanno avuto un’accoglienza molto positiva. E’ di pochi giorni fa il primo caso di approvazione di un prospetto in lingua inglese, segno che il mercato ha intenzione di beneficiare di questa facilitazione.Anche Borsa Italiana è intervenuta sul proprio regolamento per semplificare i requisiti di ammissione ai mercati regolamentati, con conseguente riduzione dei tempi e degli oneri di istruttoria.In Europa c’è una rinnovata attenzione a rendere più attrattivo il ricorso al mercato per le PMI nel quadro dei lavori per la Market Capital Union e in base ad un principio di proporzionalità della regolamentazione (e della vigilanza).Le aree più significative di intervento per rendere gli adempimenti proporzionati alle dimensioni di impresa riguardano i PROSPETTI, gli ABUSI DI MERCATO (regole e sanzioni alleggerite), i DIRITTI DI VOTO (più flessibilità per articolare assetti proprietari e governance), la DISPONIBILITA’ DI INFORMAZIONI (con incentivi a diffondere ricerche su PMI tramite alleggerimento dei costi della regolamentazione per gli analisti e maggiore reperibilità delle informazioni, anche grazie a punti unici di accesso come l’ESAP – hub informativo europeo).I lavori del Gruppo europeo di Esperti (TESG) hanno portato al pacchetto Listing di dicembre 2022.La collaborazione istituzioni/operatori ha anche portato nel 2022 al Libro Verde del MEF, frutto di un confronto aperto e costruttivo, che si svolge anche sistematicamente in seno al Comitato consultivo istituito dalla Consob (COMI), dove siedono rappresentanti delle associazioni di categoria e delle associazioni dei consumatori.LA STRATEGIA DELLA CONSOB PER CAMBIARE PASSOLa Consob ha tenuto conto di questo nuovo contesto nell’approvare il Piano Strategico triennale 2022-2024, nel quale abbiamo dichiarato esplicitamente che il nostro ruolo deve evolversi.Il presupposto della nuova Strategia triennale della Consob è di considerarsi parte integrante della Strategia istituzionale del Paese, delineata chiaramente dagli obiettivi del PNRR.La sfida è supportare il processo di canalizzazione del risparmio verso l’economia reale, e quindi verso le PMI che costituiscono la parte preponderante del tessuto industriale italiano, assicurando nel continuo adeguati livelli di tutela del risparmio.Il nostro mercato continua in generale a non rappresentare in modo adeguato la vitalità dell’industria italiana (capitalizzazione/PIL sotto la media europea).Nel 2022 la Consob ha approvato solo 5 prospetti di nuove ammissioni alle negoziazioni sul mercato regolamentato, di cui 3 di prima ammissione a quotazione (IPO) e 2 finalizzati a passaggi da Euronext Growth Market (già AIM Italia) al mercato regolamentato. Di queste cinque società, 4 sono PMI. Le ammissioni sull’ex AIM sono state invece 27 nel 2022. La capitalizzazione del mercato di crescita è però contenuta, pari a circa 10 miliardi, in contrazione rispetto al 2021, contro gli oltre 600 del mercato principale; segno che i volumi sul mercato di crescita delle PMI sono comunque ridotti.L’instabilità che ha caratterizzato i mercati finanziari ha, tra l’altro, indotto diverse società – circa venti – a rinunciare o a rinviare il processo quotazione (per non citare il noto fenomeno dei delisting). Le IPO concluse sono state indirizzate esclusivamente agli investitori istituzionali, confermando una tendenza osservata negli ultimi anni. Delle prospettive per ampliare l’accesso al capitale di rischio delle PMI, non solo dal lato dei costi, ma anche dell’attitudine imprenditoriale, immagino che si parlerà diffusamente durante la giornata.Nella nostra tavola rotonda vorrei sottolineare come si sta trasformando la vigilanza.Le nostre tre direttrici strategiche sono tre: INNOVAZIONE E SOSTENIBILITA’ – articolata su tre obiettivi:Promuovere l’accesso delle imprese al mercato dei capitali italiano Favorire lo sviluppo di soluzioni FinTech Incrementare il flusso degli investimenti verso le attività sostenibili (ESG)FIDUCIA E TUTELA DEL RISPARMIO – declinata anch’essa su tre obiettivi:Tutelare gli investitori nel mondo FinTech (si pensi al fenomeno degli abusivismi sul web e alle piattaforme di trading)Contrastare i fenomeni di greenwashing (la sostenibilità deve essere considerata, misurata e rendicontata in modo trasparente)Migliorare la comunicazione Consob e potenziare l’educazione finanziaria (l’alfabetizzazione finanziaria dei risparmiatori e delle PMI è ancora largamente insufficiente). A questo proposito abbiamo appena approvato un’iniziativa formativa dedicata alle PMI.DIGITALIZZAZIONE E ASSESSMENT DELL’ISTITUTO Dobbiamo efficientare il nostro modo di lavorare, sfruttando la tecnologia per individuare e presidiare i rischi più rilevanti per i risparmiatori e allo stesso tempo velocizzando le iniziative di vigilanza.LE INIZIATIVE CONSOB PER LA VIGILANZA NEL 2023L’ultima direttrice è la più sfidante e anche la più complessa, perché non può beneficiare di esperienze consolidate né a livello nazionale, né a livello internazionale. La transizione digitale dei processi dell’Istituto e il potenziamento della vigilanza data driven e risk driven saranno necessariamente graduali e richiederanno alcuni anni per sostituire le attività tradizionali. Nel 2022 abbiamo testato, insieme a prestigiose università italiane, i primi prototipi di AI per la vigilanza (abusi di mercato e KID), ponendoci tra le autorità europee che per prime hanno avviato percorsi di sperimentazione. Nei prossimi due anni, continueranno i lavori per mettere in produzione le prime innovazioni applicate ai processi amministrativi e organizzativi della Consob. Quest’anno parteciperemo a progetti multi-paese che coinvolgono strumenti di AI nella vigilanza sulle negoziazioni e contrasto al greenwashing, grazie al sostegno della Commissione Europea. Potremo così elaborare modelli di vigilanza comuni alle autorità di vigilanza UE, che permetteranno di diffondere best practices e di allineare i costi della vigilanza.Dovremo attrezzarci per disporre di un’infrastruttura tecnologica all’altezza della sfida, sotto il profilo delle prestazioni, della resilienza e della sicurezza. Bisognerà investire risorse per l’ammodernamento delle infrastrutture esistenti e il reclutamento e la formazione del personale per creare una squadra all’altezza dei compiti. Questi sono fattori abilitanti per qualsiasi trasformazione e risentono purtroppo di alcune rigidità proprie della PA. Abbiamo comunque iniziato il reclutamento di data scientist.Poi c’è la cybersecurity e la migrazione al cloud. La Consob avvierà tutte le nuove iniziative progettuali secondo il principio di security by design, prevedendo fin dalla versione embrionale dei progetti l’analisi delle possibili vulnerabilità. Contestualmente abbiamo completato insieme all’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale la classificazione dei dati e servizi della Consob che ci consentirà di proseguire i lavori per la migrazione al cloud secondo le linee guida nazionali. Stiamo quindi cercando di fare la nostra parte e di cambiare insieme al mercato nell’interesse anche degli investitori.CONCLUSIONI:Concludendo, siamo in una fase molto dinamica, in Europa e in Italia, sul piano delle regole. Sono stati attivati, tra istituzioni e operatori, diversi laboratori normativi che stanno portando a proposte di semplificazione e razionalizzazione.Va anche riconosciuto però che, sul piano fattuale e delle prassi interpretative e di vigilanza, c’è bisogno di un ulteriore sforzo. L’ESMA, che conduce diverse peer review ogni anno, rileva sempre notevoli difformità tra i mercati europei. L’obiettivo non può essere quello di difendere le impostazioni nazionali che, anche se compatibili con le norme europee, sono spesso frutto di lunghe sedimentazioni di comportamenti che faticano ad evolversi.L’obiettivo è piuttosto quello di assicurare la competitività reale degli ordinamenti e dei mercati. Per far questo, è necessario che, accanto ai laboratori normativi, vengano avviati dei veri e propri laboratori applicativi, nei quali – con lo stesso coraggio – gli operatori trovino spunti ed incentivi per innovare i propri comportamenti e le istituzioni trovino la capacità di rimuovere ostacoli e costi non giustificati dai bisogni di tutela sostanziale degli investitori.È un approccio che può valere in tanti settori che stanno vivendo profonde trasformazioni: la governance e gli assetti proprietari, la finanza sostenibile, lo sviluppo di mercati attrattivi per le PMI, la tecnologia (si pensi alle infrastrutture DLT e al Pilot-regime).Con questo spirito di condivisione degli obiettivi, potremo puntare insieme a risultati importanti per il mercato italiano e le sue imprese.