(AGENPARL) – ven 20 gennaio 2023 Ministero Affari Esteri della Repubblica dell’Azerbaigian_Commento alla dichiarazione del Presidente del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa in merito alla situazione intorno alla strada Lachin
La dichiarazione del 19 gennaio del Ministro degli Affari Esteri dell’Islanda, e presidente del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, Thórdís Kolbrún Reykfjörd Gylfadóttir, sulla situazione intorno alla strada Lachin, che non riflette la realtà sul campo, è deplorevole.
Un tale atteggiamento contro le proteste pacifiche sulla strada Lachin, che chiedono di impedire lo sfruttamento illegale dei giacimenti minerari dell’Azerbaigian, il loro trasporto illegale in Armenia e l’abuso della strada Lachin, il cui uso è destinato solo a scopi umanitari, è incomprensibile. Le proteste contro le attività economiche e militari illegali sul territorio dell’Azerbaigian sono un diritto dei cittadini azerbaigiani e dovrebbero essere rispettate. Tali dichiarazioni non contribuiscono alla pace nella regione e portano ad un aumento delle tensioni.
Come accennato nelle precedenti dichiarazioni del Ministero degli Affari Esteri, le affermazioni sulla presunta chiusura della strada Lachin e la creazione di una “catastrofe umanitaria” nella regione sono infondate. Nell’ultimo periodo, i circa 800 veicoli, tra cui i convogli del contingente di mantenimento della pace russo e del Comitato internazionale della Croce Rossa (ICRC), così come i veicoli dei servizi medici di emergenza armeni che hanno attraversato la strada senza ostacoli, dimostrano ancora una volta che la strada non è chiusa. Inoltre, non sussistono impedimenti alla fornitura di beni o alla prestazione di servizi medici necessari per uso dei residenti locali. Ancora, come abbiamo ripetutamente affermato, il governo dell’Azerbaigian è pronto a risolvere prontamente tutte le esigenze umanitarie che i residenti armeni potrebbero avere. Ci sono anche fatti indiscutibili sui tentativi di persone che si presentano come rappresentanti dei residenti armeni, di creare artificialmente una crisi umanitaria, impedendo ai residenti armeni di utilizzare la strada.
La mancanza di risposta da parte del Presidente del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa alla miserabile situazione umanitaria di centinaia di migliaia di azerbaigiani sfollati dalle loro case, ai crimini di guerra dell’Armenia, che hanno violato chiaramente il diritto internazionale umanitario, alle minacce di mine antiuomo derivanti dal dispiegamento di mine antiuomo prodotte dall’Armenia nel 2021 a seguito dell’abuso della strada Lachin nei nostri territori, che ha portato 282 azerbaigiani a diventare vittime delle mine antiuomo dopo la guerra patriottica, così come ad altre attività illegali, solleva interrogativi. Anche ciò è indicativo di doppi standard e di un approccio selettivo.
Chiediamo al Presidente del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa di essere imparziale e di astenersi da azioni e dichiarazioni che danneggerebbero la pace nella regione.
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