
(AGENPARL) – gio 12 gennaio 2023 ?[Depositi riscoperti II parte.jpg]
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Dott.ssa Angelina Travaglini
Ministero della Cultura
Museo Nazionale Romano
Responsabile Comunicazione Promozione Marketing e Trasparenza
Testo Allegato: Roma 12 Gennaio 2023 Grazie al progetto di valorizzazione Depositi (ri)scoperti, continua il viaggio nei depositi del Museo Nazionale Romano che svela i propri straordinari reperti, rendendo accessibile un patrimonio culturale inaspettato. Al via dal 14 gennaio la seconda tappa del ciclo espositivo che, sotto la guida di Ulisse, conduce alla scoperta degli altri altri popoli, altri mondi, altre culture. Dal viaggio di un solo eroe, si passa a quello di un intero popolo, i Romani, e alla loro capacit di confrontarsi con popolazioni sconfitte, assoggettate ma soprattutto diverse, dai barbari ai minuscoli pigmei, dagli animali esotici alle rappresentazioni fantasiose, il percorso si addentra nelle rappresentazioni di luoghi e di popoli lontani. Esposte nellAula XI bis delle Terme di Diocleziano, le opere raffigurano barbari dalle bizzarre acconciature (come la Testa di sacerdote siriaco e il Ritratto con copricapo a forma di elefante) uomini e donne appartenenti a popolazioni assoggettate (come la Testa di giovane africano, la colossale Testa di Dace e il Sarcofago con scene di prigionieri) scene di vita quotidiana appartenenti a terre lontane (come la rappresentazione del Mosaico con combattimento tra un pigmeo e una gru e il Sarcofago con scene nilotiche) una riflessione sul modo in cui gli antichi percepivano e rappresentavano popolazioni diverse, tra stereotipi, diffidenza e curiosit. Il progetto stato realizzato grazie al sostegno di ANAGINA – Associazione Nazionale Agenti Imprenditori Assicurativi e lallestimento a cura di Contemporanea Progetti che da oltre venti anni organizza mostre in Italia e nel mondo si avvale di unesposizione immersiva e multimediale ad alto contenuto emozionale. Sul sito istituzionale del Museo Nazionale Romano (museonazionaleromano.beniculturali.it) saranno disponibili testi in linguaggio facilitato realizzati dal Servizio Educativo del Museo Nazionale Romano, specificatamente dedicati a persone con disabilit cognitiva e ai loro caregiver, per permettere la preparazione della visita e facilitare la comprensione del percorso espositivo a questo pubblico con esigenze speciali. Il progetto di valorizzazione Depositi (ri)scoperti costituito da un ciclo di brevi esposizioni per far conoscere al pubblico una grandissima quantit di opere solitamente non esposte, migliaia di reperti conservati in un museo nel museo e rinvenuti nel corso di pi di un secolo di vita del Museo Nazionale Romano. Il progetto di valorizzazione dei depositi proseguir (ri)scoprendo e restituendo ai visitatori altri straordinari reperti. Immagini scaricabili dal seguente link link HYPERLINK https//bit.ly/ULISSEEGLIALTRI https//bit.ly/ULISSEEGLIALTRI Uffici Stampa MUSEO NAZIONALE ROMANO Angelina Travaglini mn-rm@beniculturali.it Adele Della Sala ads@ufficiostampa-arte.it M. 39 366 4435942 Anastasia Marsella am@ufficiostampa-arte.it M. 39 380 3079809LE OPERE ESPOSTE Sarcofago con scene di prigionieri Il sarcofago, completo di coperchio, raffigura due scene distinte, separate tra loro dalla figura centrale, un guerriero nudo che appende una spada a un trofeo. A sinistra due soldati spingono un personaggio barbato, con il pileo sul capo, verso un gruppo di prigionieri, uno dei quali, con berretto frigio, corta barba e baffi, a terra a torso nudo con le mani legate dietro la schiena. Ai suoi piedi raffigurato un bambino con mantello svolazzante e, dietro di lui, una donna dai capelli sciolti che sostiene un grande scudo. Nella parte destra, invece, tra un gruppo di uomini armati, un soldato punta il ginocchio sulla schiena di un prigioniero costringendolo a inginocchiarsi di fronte a un condottiero seduto su un alto scranno. Verso langolo destro, accanto a un trofeo, un prigioniero nudo con le mani legate dietro la schiena siede su un elmo. Al centro del coperchio, il busto del defunto inserito in un clipeo sorretto da vittorie alate ai due lati, sono raffigurati prigionieri seduti con le spalle rivolte a cataste di scudi. Roma, vicolo Malabarba, presso la via Collatina Marmo bianco a grana fine Fine II secolo d.C. Terme di Diocleziano, depositi Sarcofago con scene nilotiche Tra onde popolate da coccodrilli si succedono tre imbarcazioni a vela su ciascuna di esse prendono posto un erote musicante accompagnato da una tympanistria (suonatrice di tamburello) nella prima barca, da una danzatrice nella seconda e da una figura non conservata nella terza. Alcuni eroti sono in acqua, aggrappati agli scafi, mentre, alle due estremit, altri sembrano spingere le barche dalla riva. Sullo sfondo un paesaggio costituito da palme e architetture da sinistra, su una colonna, riconoscibile una statua di Poseidone, un arco sormontato da una serie di tritoni, una torre e un edificio con una figura in costume isiaco. Allestremit destra invece raffigurato un personaggio disteso, con una coppa in mano, di fronte a una tavola su cui posato un vassoio con un pesce e, in basso, un fiasco di vimini. Pi oltre si distingue la raffigurazione di un erote intento a pescare. Sul lato sinistro un erote su unimbarcazione con prua a testa di oca sta remando mentre, sul destro, un altro pesca seduto su una roccia. Roma, via Ostiense, localit Montefinocchio Marmo bianco a grana fine Seconda met del III secolo d.C. Terme di Diocleziano, depositi Testa di prigioniera barbara La scultura ritrae una giovane donna dai tratti marcati gli occhi grandi, le labbra carnose e i capelli, lisci ma ispidi, divisi sulla fronte e ricadenti ai lati del viso a coprire le orecchie. Laccentuazione degli aspetti grossolani del volto la caratterizzano come straniera, barbara appartenente a popolazioni lontane, probabilmente prigioniera di guerra. Provenienza ignota Marmo lunense II secolo d.C. Terme di Diocleziano, depositi Testa di sacerdote siriaco La testa ritrae un uomo maturo dallespressione severa il volto segnato da profonde borse che solcano le guance, ricoperte da una folta barba che incornicia la bocca e dal mento prosegue lungo il collo. La particolare acconciatura dei capelli, caratterizzata da un alto nodo sulla cima del capo, permette di identificare luomo come un sacerdote siriaco. Provenienza ignota Marmo bianco a grana fine Met del II secolo d.C. Terme di Diocleziano, depositi Testa di Dace La testa colossale caratterizzata da una profonda frattura che taglia obliquamente il volto in due parti. Raffigura un abitante dellantica Romania, un Dace, dalla folta capigliatura che scende fino alle spalle spessi baffi coprono quasi interamente il labbro superiore mentre la barba si dispone solo sul mento, a parte due piccoli ciuffi allaltezza delle mascelle. Il ritratto apparteneva probabilmente a un monumento celebrativo di et traianea. Provenienza ignota (mercato antiquario, dono Jandolo) Marmo italico II secolo d.C. Terme di Diocleziano, depositi Ritratto con copricapo a forma di elefante Il ritratto, di elegante fattura, raffigura una donna dai tratti regolari che indossa un copricapo costituito da una proboscide e da zanne di elefante. Si tratta forse di una personificazione dellAfrica anche se alcuni ricollegano il copricapo a una raffigurazione di origine asiatica. Provenienza ignota (mercato antiquario) Marmo bianco, II secolo d.C. Terme di Diocleziano, depositi Testa di giovane africano La fronte bassa e corrugata, il naso camuso, le labbra carnose, la massa compatta e rigonfia della capigliatura, composta da riccioli a spirale incisi e, soprattutto, la scelta del materiale per rappresentare la pelle scura, il marmo bigio morato a grana fine, identificano il ritratto con quello di un giovane africano. A rinforzare le caratteristiche esotiche del personaggio contribuivano gli orecchini, originariamente inseriti nei lobi forati, e leffetto magnetico dello sguardo, ottenuto con un intarsio di marmi colorati per gli occhi. Della testa, considerata un originale di et imperiale, stata recentemente messa in dubbio lantichit ipotizzando che si tratti di unimitazione seicentesca o anche di una testa antica rilavorata in et moderna. Provenienza ignota, Roma () Marmo bigio morato II secolo d.C. () Terme di Diocleziano, depositi Mosaico con combattimento tra un pigmeo e una gru Il mosaico costituiva langolo inferiore sinistro di un mosaico con scene inquadrate da una treccia. Nel riquadro un pigmeo, con lo scudo nella mano sinistra alzata e una lancia nella destra, si difende contro una gru in posizione di attacco e a becco aperto. Roma, via Prenestina, nei pressi di Tor de Schiavi Pietra calcarea bianca e nera II secolo d.C. Terme di Diocleziano, depositi Iscrizioni dal Sepolcro degli Statili Eretto da T. Statilius Taurus, da identificarsi con il console del 26 a. C. o con lomonimo console nell11 d.C. (forse il figlio), il monumento era situato lungo la via Labicana ed era destinato agli schiavi e ai liberti appartenuti a questa ricca e potente famiglia. Alcuni di essi scelsero di ricordare il proprio paese di origine, associando talvolta questa informazione alla professione svolta. Iscrizione di Laudica, schiava originaria della Cilicia Iscrizione di Prima, schiava di origine siriaca, alle dipendenze del liberto Alessandro, panettiere Iscrizione di Prima, schiava di Eros, originaria della Cappadocia Iscrizione della schiava Secunda, originaria della Tracia Iscrizione dello schiavo Strenuus, originario della Germania Iscrizione di Felix, schiavo originario della Germania con mansioni di scudiero. Iscrizione della schiava Statilia Sura, il cui nome ricorda la Siria, probabilmente il suo paese dorigine. Roma, Sepolcro degli Statili, ambiente N Marmo bianco Fine I secolo a.C. – met del I secolo d.C. Terme di Diocleziano, depositi Hb(k/LT02goUXVTUsUyTUVFUP U6RwRPQ__c FHTc2eXBrV,kMbLvv/LSCsfffq9J —jf7zbrup@,mu 6Qucy Gm7046l18cckihhIg5xfob4ekabi2)kft,9kaEJ6MVVyVVI,mWlPWvm))Sn1
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