
(AGENPARL) – lun 05 dicembre 2022 Allegato
La legge, in sintesi
Le finalità della legge sono la valorizzazione, attraverso la salvaguardia, conservazione e promozione, dei “cimiteri monumentali e storici”, veri e propri patrimoni culturali dell’Emilia-Romagna che vanno resi ancora più fruibili al pubblico.
Per “cimiteri monumentali e storici” si intendono quei luoghi di sepoltura caratterizzati da importanti presenze monumentali, collegati a rilevanti episodi storici o a specifici ambiti religiosi e comunque riconducibili, anche in forza di particolari caratteristiche paesaggistiche, alla categoria dei cultural landscapes.
La legge individua i requisiti minimi obbligatori che devono essere posseduti affinché i siti cimiteriali siano riconosciuti quali “cimiteri monumentali e storici dell’Emilia-Romagna”. Si prevede la possibilità che i gestori organizzino forme di cooperazione, coinvolgendo anche altri soggetti del territorio per la valorizzazione, la divulgazione, lo studio e la ricerca, con la possibilità di identificazione e potenziamento di itinerari culturali.
La Giunta regionale approva i bandi per la concessione di contributi per progetti presentati da soggetti titolari e gestori di strutture riconosciute quali “cimiteri monumentali e storici dell’Emilia Romagna”. È previsto che siano pubblicati dalla Regione sul proprio sito web in un ambiente dedicato e specifico, dove verrà pubblicata anche una Guida, itinerari e paesaggi culturali, interpretativi, narrativi e turistico-culturali, connessi ai siti cimiteriali e alle comunità di riferimento.
Oltre la memoria
Non solo “luoghi della memoria”. I cimiteri “significativi” sono almeno da un ventennio a oggi oggetto di una serie di operazioni di valorizzazione e promozione a livello europeo: è quanto fa l’Associazione no profit Asce, Association of Significant Cemeteries in Europe, che dal 2001 raccoglie, a questo scopo, una serie di organismi di ricerca e istituzioni pubbliche.
L’Emilia-Romagna, con una decina di siti cimiteriali membri di Asce, è sicuramente una delle aree europee più rappresentate. Sia attraverso l’opera di Asce che con l’attività di promozione e ricerca di altre istituzioni, il ruolo dei cimiteri si è così venuto qualificando: non solo, quindi, luogo di memorie collettive e personali, ma anche vero e proprio museo d’arte statuaria e, in molti casi, anche monumento architettonico nel suo insieme.
I cimiteri monumentali dei principali centri urbani sono, di fatto, veri e propri musei della città: luoghi in cui è leggibile la storia di una comunità, sia attraverso i monumenti che ne ricordano eventi rilevanti (guerre, moti insurrezionali), sia con le tombe dei personaggi che hanno partecipato alle vicende cittadine. Il carattere di memoria storica è peraltro evidente anche nei cimiteri di guerra, numerosi (15, comprese le sezioni specificamente dedicate ai caduti) in una regione come l’Emilia-Romagna, attraversata dal fronte della linea gotica.
All’ultimo conflitto mondiale si deve peraltro la presenza, in particolare in Romagna e sull’Appennino, di monumenti funerari di soldati provenienti da molteplici località, dall’India al Brasile. Altrettanto significativi sono poi i cimiteri ebraici – una ventina – già oggetto di una precedente ricognizione e testimonianza preziosa della presenza di una specifica comunità religiosamente e culturalmente connotata. A queste tipologie vanno comunque aggiunti quei cimiteri legati a piccoli centri che, pur senza monumenti rilevanti o tombe di personaggi noti, raccolgono le memorie di una comunità. E, ancora, quei siti che per le loro caratteristiche paesaggistiche rappresentano luoghi particolarmente significativi e frequentati anche al di là della presenza di singole sepolture.