(AGENPARL) – ven 07 ottobre 2022 Sinistra Civica Ecologista Municipio X: Fuochi artificiali ad Ostia Ponente per la scarcerazione del boss. Basta semplificazioni: inchieste, arresti e condanne non bastano da sole a sconfiggere le mafie, il caso Ostia lo dimostra. Le Istituzioni locali e cittadine devono prendere voce e fare rete con i cittadini.
L’utilizzo dei fuochi d’artificio per segnalare la presenza sul territorio di un clan, per manifestarne la potenza, la grandezza, è diffuso in tutti i sistemi criminali italiani e deriva da una tradizione molto antica. L’eliminazione di un nemico di spessore, un’ imminente ed importante accordo fra potenze criminali, l’arrivo di una partita di droga considerevole, manifestare una “ostentata” presenza, comunicare il raggiungimento di un obiettivo, celebrare una ricorrenza, celebrare una scarcerazione, sono solamente alcuni dei significati che possono essere accostati a “certi” quanto atipici fuochi d’artificio. Puntualmente ad Ostia Ponente, contestualmente all’arrivo della notizia della scarcerazione del boss Roberto Spada, sono stati esplosi più di 15 minuti di fuochi artificiali. Un episodio che segue a tanti altri. Le mafie si manifestano in tutta la loro potenza quando in mancanza di una risposta certa delle Istituzioni, di una presenza forte di queste ultime nella vita dei cittadini, soprattutto di quelli più fragili ed esposti, si sostituiscono allo Stato. Le forze dell’ordine e la Magistratura fanno egregiamente la loro parte nella lotta alle mafie ma sta alle Istituzioni, in sintonia con i cittadini, la responsabilità di fare la propria perché arresti e condanne, seppur fondamentali, non bastano da sole a sconfiggere il crimine organizzato. Ad Ostia le mafie c’erano e ci sono indipendentemente dalla carcerazione o meno di un boss di uno dei clan attivi sul litorale. Sconfitto un clan ne arriva un altro, spesso più forte di quello precedente, che occupa gli spazi lasciati vuoti sia dalle “famiglie” mafiose sia dalle Istituzioni le quali troppo spesso dimenticano colpevolmente di dovere di svolgere un ruolo attivo nel contrasto al crimine organizzato. L’assenza delle Istituzioni determina rassegnazione nei cittadini, impotenza, paura, omertà o peggio assuefazione ai fenomeni criminali così come alla presenza sul territorio del crimine organizzato. Quando le Istituzioni fanno un passo indietro, solitamente i clan ne fanno due in avanti sostituendosi allo Stato. La lista dei servizi che offrono i clan è infinita e sta dentro un sistema economico molto efficiente che cavalca e alimenta allo stesso tempo la crisi economica e sociale: la merce barattata è quasi sempre costituita da diritti scambiati con favori personali da ripagare in qualche modo ai clan. Per questo è necessario un intervento potente delle Istituzioni in quelle parti del territorio che più di altre soffrono per la presenza pervasiva dei clan. Tornare ad un utilizzo sociale del patrimonio immobiliare pubblico, portare servizi nei quartieri che hanno bisogno di riposte perché più in sofferenza, aumentare l’offerta didattica e formativa, promuovere iniziative culturali e di aggregazione sociale, sono solamente alcune delle iniziative che le Istituzioni locali e cittadine devono promuovere per sostituirsi allo strapotere delle famiglie criminali. Per questo, ancora una volta, torniamo a chiedere l’Istituzione di un Osservatorio Municipale Antimafia presieduto da una persona di altissimo profilo istituzionale, scelta di concerto con la Commissione Parlamentare Antimafia, in grado di lavorare a strettissimo rapporto con l’Amministrazione Capitolina perché le mafie ad Ostia sono una questione cittadina e non certo una questione prettamente locale. Non possiamo abbandonare i cittadini al loro destino. Le mafie possono essere sconfitte, sta alle Istituzioni fare il primo passo.
Marco Possanzini, Capogruppo Sinistra Civica Ecologista Municipio Roma X – Sinistra Italiana
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