
(AGENPARL) – gio 06 ottobre 2022 VIOLENZA CONTRO LE DONNE, PELLONI (LEGA): DALLA REGIONE ACCUSE INFONDATE ALLE AUTORITA’ DI PUBBLICA SICUREZZA COINVOLTE NELLE INDAGINI
BOLOGNA, 6 OTT – “Buona l’impostazione e la finalità della proposta di direttiva europea per contrastare la violenza alle donne e stabilire criteri minimi per l’identificazione dei reati e dei livelli sanzionatori nei Paesi membri, ma la bozza di risoluzione della Giunta regionale che concorre al procedimento legislativo europeo contiene elementi gravi da cui ci dissociamo”. Così il consigliere regionale della Lega Simone Pelloni nel corso della seduta congiunta delle Commissioni Affari istituzionali e parità per fissare criteri minimi del reato di violenza. “Era un’ottima occasione – ha ricordato Pelloni – per dare concretezza alle varie discussioni che ci sono state in Regione. Ma mentre le nostre proposte sono state propositive e tese a migliorare la bozza di direttiva europea, dalla maggioranza sono arrivare solo feroci critiche, se non proprio offese, nei confronti delle autorità di polizia e alla magistratura accusandoli di inadeguatezza e intempestività negli interventi dopo la presentazione delle denunce. Questo non era quello che ci chiedeva l’Europa – ha aggiunto Pelloni – se ci sono dei casi concreti e dei problemi vanno affrontati, ma non è dentro documenti di carattere normativo che vanno espressi questi giudizi”. Pelloni ha contestato i numeri degli interlocutori, solo 31 tra associazioni e organizzazioni del volontariato e del terzo settore, che a livello regionale sono stati coinvolti dalla Giunta per la messa a punto di una proposta di bozza di risoluzione da trasmettere al livello europeo. “Non tutti i Paesi europei hanno lo stesso livello di sensibilità e attenzione sul tema – ha aggiunto Pelloni – ed è giusto arrivare a una normazione minima, ma non si può sostenere, come invece fa la bozza della Giunta, che le autorità di pubblica sicurezza e i giudici coinvolti nella gestione dei casi di violenza emettano sentenze sulla base di una interpretazione delle leggi in chiave sessista e secondo stereotipi dannosi per le donne. Quindi il nostro voto – ha concluso Pelloni – è stato a favore di una direttiva comunitaria che sostenga la prevenzione e l’assistenza a chi subisce violenza auspicando una base unica sanzionatoria attraverso una legislazione europea omogenea e organica ma voto contro alle offese generiche contro organi dello Stato all’interno della risoluzione della Giunta e della maggioranza Pd-Verdi-Sinistra”.
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