(AGENPARL) – mar 27 settembre 2022 Il progetto Il Tuono del Deserto, con il contributo della Regione Lazio e in collaborazione con il Comune di Marino – Ass.to Cultura, Pubblica Istruzione e Politiche Giovanili, iniziato prima dell’estate sta entrando nel vivo. Oltre alle consuete attività di formazione teatrale del Progetto Teatrarte, giunto al suo 28° anno di anzianità, in cui Artemista prevede sessioni di formazione avanzata, corsi base per principianti e percorsi individuali, il progetto sopracitato prevede il nuovo allestimento di uno spettacolo omonimo che andrà in scena a Marino, presso la Sala Teatro Vittoria, ai primi di dicembre e a seguire repliche al Teatro Tor Bella Monaca di Roma e nei Comuni di Velletri, Albano e Fara Sabina. Inoltre l’esperienza positiva del progetto Erasmus per giovani, che si sta concludendo, sta aprendo possibilità di aderire anche nel 2023 ad eccezionali progetti internazionali per i giovani di Marino, e non solo. Lo spettacolo Il Tuono del deserto parte da un’idea di Sabina Barzilai, di circa dieci anni fa che voleva sondare la questione femminile in Afghanistan. Gli accadimenti internazionali dell’agosto 2021 hanno riproposto con violenza la drammatica attualità del tema. Di qui l’idea di affrontare una nuova produzione, inserita nel progetto omonimo, articolato sostanzialmente in quattro fasi: la Prima prevede un’operazione di contaminazione tra due diverse culture, afghana (Asia) e quella italiana (Europa), la raccolta di materiale orale, vissuti femminili e suggestioni musicali medio-orientali, attraverso i contatti con le rifugiate. La Seconda Fase comprende la rielaborazione drammaturgica con ausilio anche di materiale letterario tra cui ‘Mille Splendidi Soli’ (Khaled Hosseini) ‘Pietra di Pazienza’ (Atiq Rahimi) ‘Opium Nation’ (Fariba Nawa) ed altri testi. La Terza Fase si incentra sull’ allestimento dello spettacolo inteso come work-in progress: durante le prove di compagnia il testo scritto verrà rielaborato nuovamente in base ai vari feedback. La Quarta Fase riguarda il debutto e le repliche in cinque Comuni. Molte le scuole coinvolte, in cui sia studenti che docenti si sono rivelati interessatissimi a questa tematica. L’argomento, la condizione femminile in Afghanistan, è complesso, soprattutto perché gli occhi di noi occidentali, rischiano a volte di sovrapporre la nostra visione ad una realtà poco conosciuta. Si rischia di giudicare, di applicare le nostre convinzioni aprioristiche. Ecco che si è pensato ad approfondire lo studio e la condizione di queste figure femminili lontane ed esprimerlo teatralmente. Soprattutto quello che ci preme è di riportarle al centro dell’attenzione di tutti.
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