
(AGENPARL) – gio 08 settembre 2022 “Questo successo si inscrive in un più ampio contesto, quello di una stagione estiva di grandi numeri per la musica dal vivo in Italia e a Roma – spiega Daniele Pittèri, Amministratore Delegato di Fondazione Musica per Roma – ma alla base degli ottimi risultati vi è una strategia che parte da lontano, progressiva negli anni. Le selezioni operate in fase di elaborazione del palinsesto, la scelta operata nel 2017/18 di usare il parterre della Cavea anche con posti in piedi aumentandone la capienza, la decisione di proseguire ininterrottamente la programmazione anche nelle due estati 2020 e 2021 caratterizzate dalle restrizioni per il covid: questi e altri orientamenti strategici hanno favorito l’espansione e la fidelizzazione dei pubblici e i numeri lo dimostrano”.
In linea con le nuove esigenze degli spettatori, dettate da abitudini cambiate, nuove regolamentazioni e sensibilità, la Fondazione ha scelto la strada della continuità configurandosi come l’istituzione musicale italiana che ha offerto il maggior numero di spettacoli estivi all’aperto in entrambi gli anni del biennio 2020-2021, anche grazie all’inizio anticipato della stagione a giugno. Ciò ha consentito da un lato di rafforzare il rapporto fiduciario con i suoi pubblici tradizionali, dall’altro di aprirsi a nuovi pubblici, più giovani, variando in maniera sostanziale la propria programmazione.
Quest’ultima è stata infatti indirizzata verso le nuove tendenze della musica rock e pop e sull’elettronica, con promozione di artisti stranieri e ben 5 date uniche italiane in esclusiva : Moderat, Aurora, Cat Power, Lorde e Yann Tiersen sono solo alcuni dei grandi nomi internazionali esibitisi all’Auditorium, in controtendenza vincente con un’estate di grandi concerti, tour e raduni che in Italia hanno al contrario privilegiato soprattutto gli artisti nazionali. La scelta della Fondazione ha così permesso di attrarre anche la popolazione straniera residente in area romana (si pensi agli studenti Erasmus), consolidando il proprio rapporto con la cittadinanza e posizionando l’Auditorium come luogo di coesione sociale.