
(AGENPARL) – ven 29 luglio 2022 TAU TEATRI ANTICHI UNITI, MARTEDÌ 2 AGOSTO AL TEATRO ROMANO DI FALERONE
IN SCENA TIESTE CON GIUSEPPE PAMBIERI
Tieste di Seneca è una tragedia che affronta il tema della vendetta e dell’inganno rappresentando un connubio
perfetto tra il potere e il male, il TAU Teatri Antichi Uniti – rassegna regionale giunta alla ventiquattresima
edizione su iniziativa di Regione Marche, AMAT, MiC e i Comuni del territorio – ospita martedì 2 agosto al
Teatro Romano di Falerone l’allestimento diretto da Giuseppe Argirò e interpretato da Giuseppe Pambieri
con Sergio Basile, Gianluigi Fogacci, Elisabetta Arosio, Roberto Baldassari e Vinicio Argirò.
Il testo declina la violenza in tutte le sue forme connesse al sopruso e alla prevaricazione, non solo una violenza
simbolica e rituale, ma reale, volta all’affermazione autoritaria e al disprezzo di qualsiasi norma giuridica che regoli
la convivenza civile. L’affermazione dell’autoritarismo si respira in ogni piega della drammaturgia, l’invito iniziale
della Furia viene infatti accolto da Atreo: “muoiano fede, lealtà e diritto”.
Seneca indaga quella primordiale lotta tra il bene e il male e descrive il ribaltamento di valori esistente in ogni
totalitarismo che persegue il proprio disegno politico, sociale ed esistenziale. L’odio familiare divora ogni cosa e
rappresenta l’impossibilità di qualsiasi pacificazione sociale. La vicenda ruota infatti attorno alla vendetta di Atreo
nei confronti del fratello Tieste che, tempo prima, ha cercato con l’inganno di sottrargli il regno e di sedurre la
moglie. Il legittimo re riuscirà a sventare le macchinazioni del fratello e a salvaguardare il trono ma non
dimenticherà il tradimento, fingendo così una riconciliazione, inviterà Tieste a Palazzo e dopo averne ucciso i figli
offrirà al padre un empio banchetto.
A raccontare questo crescendo di ritorsioni familiari sono uno straordinario Giuseppe Pambieri, depositario di
un’alta tradizione teatrale, nei panni di Atreo, Sergio Basile è l’ombra di Tantalo e Gianluigi Fogacci ricoprirà il ruolo
di Tieste. La banalità del male fa da sfondo alla tragedia dimostrando che la violenza non è solo originata dalle
passioni incontrollabili ma spesso è frutto di un disegno razionale, spietato volto ad affermare il potere ineludibile e
mostruoso del tiranno che non conosce ostacoli e rinnegando gli Dei si sostituisce ad essi affermando il culto della
personalità e pretendendo l’acquiescenza del popolo. L’opera di Seneca, l’unica a non avere un modello greco
corrispondente, è una tragedia senza catarsi e non offre alcuna redenzione ai personaggi che perdono ogni umanità
dimostrando che la violenza e il disprezzo per la vicenda umana è un prodotto culturale determinato dal potere e
dalla storia, che si ripete in modo inesorabile, non risparmiando nessuno.
Le scene dello spettacolo – prodotto da Teatro della Città – sono di Jacopo Manni, i costumi di Emiliano
Sicuro.
Programma completo del TAU su http://www.amatmarche.net.