
(AGENPARL) – gio 14 luglio 2022 Nuovi dati a due anni confermano che faricimab di Roche migliora la vista nei soggetti con degenerazione maculare legata all’età neovascolare, con meno somministrazioni
Negli studi TENAYA e LUCERNE, a due anni, più del 60% dei pazienti in terapia con faricimab ha potuto essere trattato ogni quattro mesi. Questo dato rappresenta un aumento rispetto al primo anno, in cui il 45% dei pazienti aveva raggiunto un intervallo di somministrazione di 4 mesi
I pazienti trattati con faricimab hanno ricevuto un numero mediano di 10 iniezioni nell’arco di due anni, contro 15 iniezioni nei pazienti trattati con aflibercept, riducendo potenzialmente il numero di iniezioni
Non sono emersi nuovi elementi da segnalare in merito alla sicurezza e faricimab ha continuato a essere ben tollerato, con un profilo beneficio/rischio favorevole
Basilea, 14 luglio 2022 – Roche (SIX: RO, ROG; OTCQX: RHHBY) ha annunciato oggi nuovi dati a due anni provenienti dagli studi TENAYA e LUCERNE che consolidano l’efficacia, la sicurezza e la durabilità a lungo termine di faricimab nella degenerazione maculare legata all’età neovascolare o “umida” (nAMD), una delle cause principali di perdita della vista. [1,2] La AMD neovascolare colpisce quasi 20 milioni di persone in tutto il mondo e può richiedere il trattamento con iniezioni nell’occhio ogni 12 mesi. [2,3,4] I dati a due anni sono stati presentati il 14 luglio al congresso scientifico annuale dell’American Society of Retina Specialists del 2022. [1]
“Questi risultati a più lungo termine rafforzano la fiducia in faricimab e ne avvalorano il continuo utilizzo in soggetti con AMD neovascolare”, ha dichiarato Levi Garraway, M.D., Ph.D., Chief Medical Officer e Head of Global Product Development di Roche. “Grazie alla possibilità che necessiti di meno iniezioni nel tempo, faricimab continua a rappresentare un importante passo avanti per le persone affette da patologie retiniche che minacciano la vista. Questi dati testimoniano il nostro impegno teso a ridefinire gli standard di cura e a ridurre il carico terapeutico”.
Negli studi TENAYA e LUCERNE, a due anni: [1]
Più del 60% dei soggetti in terapia con faricimab sono stati trattati ogni quattro mesi – un aumento di oltre 15 punti percentuali dall’analisi primaria a un anno – ottenendo al contempo miglioramenti della vista paragonabili ad aflibercept somministrato ogni due mesi.
Quasi l’80% dei soggetti in terapia con faricimab è stato trattato a intervalli di almeno tre mesi.
I pazienti trattati con faricimab hanno ricevuto un numero mediano di 10 iniezioni nell’arco di due anni, contro 15 iniezioni nei pazienti trattati con aflibercept, riducendo potenzialmente il numero di iniezioni.
Faricimab somministrato a intervalli massimi di quattro mesi e aflibercept somministrato ogni due mesi hanno fatto osservare riduzioni sovrapponibili dello spessore del sottocampo centrale (CST).
Non sono emersi nuovi elementi da segnalare in merito alla sicurezza e faricimab ha continuato a essere ben tollerato, con un profilo beneficio/rischio favorevole.
“La degenerazione maculare umida compromette in maniera significativa la qualità di vita dei pazienti. Si tratta di una patologia particolarmente diffusa e legata all’età avanzata. Molti pazienti arrivano tardi alla diagnosi perché non si sottopongono a regolari visite oculistiche di controllo, che invece dopo i 50 anni sono fortemente consigliate. Trascurando i sintomi iniziali, la patologia continua a progredire e peggiorare rapidamente – spiega Francesco Bandello, direttore Clinica Oculistica Vita-Salute San Raffaele di Milano – la ricerca in questi anni si è focalizzata sullo studio di trattamenti in grado di ritardare la perdita della vista, agendo sui fattori che causano la crescita di nuovi vasi sanguigni nella maculopatia umida. Faricimab, con un meccanismo d’azione innovativo, è il primo farmaco che, agendo sia sull’angiopoietina 2 (Ang-2) sia sul fattore di crescita endoteliale vascolare A (VEGF-A), ha mostrato di garantire l’efficacia riducendo il numero di somministrazioni annuali di iniezioni intravitreali”.
“Le terapie mirate a inibire la crescita di nuovi vasi sanguigni sono efficaci, ma complesse da gestire, soprattutto per il paziente che si deve sottoporre con frequenza e continuità ad iniezioni intravitreali. L’aderenza alla terapia è fondamentale tanto quanto la diagnosi tempestiva, per poter ritardare il progredire della patologia. Trattamenti come faricimab, che permettono di allungare l’intervallo di tempo tra una somministrazione e l’altra, potrebbero rappresentare un supporto importante per il paziente nell’avere una piena aderenza terapeutica. Questi dati rappresentano un passo avanti importante per i pazienti con nAMD e per l’intera comunità scientifica” aggiunge Giovanni Staurenghi, Ordinario di Malattie dell’apparato visivo dell’Università Statale di Milano, Ospedale Sacco.
Le analisi primarie a un anno hanno costituito la base delle recenti approvazioni per la nAMD negli USA, in Giappone, nel Regno Unito e in molti altri paesi in tutto il mondo. Faricimab è approvato in questi paesi anche per l’edema maculare diabetico (EMD). Attualmente faricimab è al vaglio dell’Agenzia europea dei medicinali per queste condizioni, e sono in corso le sottomissioni ad altre autorità regolatorie in tutto il mondo.
Faricimab è il primo anticorpo bispecifico per l’occhio e l’unico farmaco oculare iniettabile approvato in diversi paesi per trattamenti somministrati a intervalli massimi di quattro mesi. [4,5] Faricimab è stato sviluppato per inibire due vie metaboliche connesse a varie patologie retiniche che minacciano la vista; agisce neutralizzando sia l’angiopoietina 2 (Ang-2) sia il fattore di crescita endoteliale vascolare A (VEGF-A). [4] Sebbene siano in corso ricerche volte a comprendere meglio il ruolo della via di Ang-2 nella patologia retinica, si ritiene che Ang-2 e VEGF-A contribuiscano alla perdita della vista determinando destabilizzazione vascolare, che può causare lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni permeabili e aumentare l’infiammazione. [4]
Risultati dettagliati a due anni [1]
Negli studi TENAYA e LUCERNE, ai pazienti con nAMD è stato somministrato faricimab a intervalli di due, tre o quattro mesi oppure aflibercept ogni due mesi. Nel secondo anno, il regime posologico dei pazienti trattati con faricimab poteva essere aggiustato in base alla loro risposta al trattamento.
A due anni sono stati osservati miglioramenti della vista sovrapponibili tra i bracci di trattamento. Nello studio TENAYA, i miglioramenti medi della vista dal basale a due anni sono stati di +3,7 lettere della tavola ottometrica nel braccio faricimab e di +3,3 lettere nel braccio aflibercept. Nello studio LUCERNE, i miglioramenti medi della vista dal basale a due anni sono stati di +5,0 lettere nel braccio faricimab e di +5,2 lettere nel braccio aflibercept.
Inoltre il 59% (n = 160/271) e il 67% (n = 192/287) dei pazienti trattati con faricimab rispettivamente nello studio TENAYA e nello studio LUCERNE hanno raggiunto intervalli di somministrazione di quattro mesi a due anni. Questo dato rappresenta un aumento rispetto ai risultati a un anno, quando avevano raggiunto intervalli di somministrazione di quattro mesi il 46% (n = 144/315) e il 45% (n = 142/316) dei pazienti trattati con faricimab rispettivamente nello studio TENAYA e nello studio LUCERNE. Il 15% (n = 41/271) e il 14% (n = 41/287) dei pazienti trattati con faricimab rispettivamente nello studio TENAYA e nello studio LUCERNE hanno altresì raggiunto intervalli di somministrazione di tre mesi a due anni. Complessivamente, alla fine del secondo anno, più del 78% dei pazienti in terapia con faricimab poteva essere trattato a intervalli di almeno tre mesi.
In entrambi gli studi, faricimab somministrato a intervalli massimi di quattro mesi e aflibercept somministrato ogni due mesi hanno fatto osservare riduzioni sovrapponibili del CST. I risultati di sicurezza erano coerenti tra i bracci degli studi e non sono stati segnalati casi di vasculite retinica o infiammazione intraoculare (IOI) associati a occlusione venosa o arteriosa retinica.
Roche prevede un solido programma di sviluppo clinico di fase III per faricimab. Il programma include AVONELLE-X, uno studio di estensione degli studi TENAYA e LUCERNE volto a valutare la sicurezza e la tollerabilità a lungo termine di faricimab nella nAMD, e RHONE-X, uno studio di estensione degli studi YOSEMITE e RHINE volto a valutare la sicurezza e la tollerabilità a lungo termine di faricimab nell’EMD. [6,7] Inoltre sono anche in corso gli studi COMINO e BALATON volti a valutare l’efficacia e la sicurezza di faricimab in soggetti con edema maculare da occlusione venosa retinica. [8,9] Roche ha altresì avviato lo studio di fase IV Elevatum su faricimab in popolazioni di pazienti con EMD sottorappresentate. [10]
Gli studi TENAYA e LUCERNE [1]
L’endpoint primario degli studi è la variazione media del punteggio relativo alla migliore acuità visiva corretta (BCVA) (la migliore visione a distanza che può essere ottenuta da un soggetto, anche con mezzi correttivi come gli occhiali, durante la lettura delle lettere su una tavola ottometrica) dal basale alla media delle settimane 40, 44 e 48. Gli endpoint secondari includono sicurezza, percentuale di partecipanti nel gruppo faricimab sottoposti al trattamento ogni due, tre e quattro mesi, percentuale di partecipanti che hanno guadagnato (e percentuale che ha evitato una perdita di) 15 o più lettere nella BCVA rispetto al basale nel tempo, e variazione del CST rispetto al basale nel tempo.
La degenerazione maculare legata all’età neovascolareLa degenerazione maculare legata all’età (AMD) è una patologia che colpisce la parte dell’occhio deputata alla visione centrale nitida e dettagliata, necessaria per attività come la lettura. [2,11] La AMD neovascolare o “umida” (nAMD) è una forma avanzata della malattia che, se non trattata, può provocare perdita rapida e grave della vista. [12,13] Si sviluppa con la crescita incontrollata di nuovi vasi sanguigni anomali sotto la macula, che causano gonfiore, sanguinamento e/o fibrosi. [13] Circa 20 milioni di persone in tutto il mondo soffrono di nAMD, la causa principale di perdita della vista negli ultrasessantenni. Con l’invecchiamento della popolazione mondiale, la malattia colpirà un numero ancora più elevato di persone su scala globale. [2,3,14]
Faricimab [4]
Faricimab è il primo anticorpo bispecifico approvato per l’occhio. È diretto mirato e inibisce due meccanismi patologici connessi allo sviluppo di varie patologie retiniche che minacciano la vista; agisce neutralizzando sia l’angiopoietina 2 (Ang-2) sia il fattore di crescita endoteliale vascolare A (VEGF-A). Ang-2 e VEGF-A contribuiscono alla perdita della vista determinando destabilizzazione vascolare, che causa lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni permeabili e aumenta l’infiammazione. Faricimab è stato sviluppato per stabilizzare i vasi sanguigni attraverso l’inibizione delle vie di Ang-2 e VEGF-A.
Roche in oftalmologiaRoche si propone di preservare la capacità visiva minacciata dalle cause principali di perdita della vista tramite terapie all’avanguardia. Attraverso l’innovazione apportata alla scoperta scientifica in termini di nuovi potenziali bersagli farmacologici, medicina personalizzata, ingegneria molecolare, biomarcatori e sistemi di rilascio farmacologico continuo, ci impegniamo a sviluppare le terapie adatte per i pazienti più indicati.
In ambito oftalmologico possiamo vantare la più vasta pipeline di agenti per le affezioni della retina, guidata dalla scienza e basata sull’esperienza delle persone affette da malattie dell’occhio. Nella nostra pipeline si trovano terapie geniche e trattamenti per l’atrofia geografica e altre malattie che minacciano la vista, comprese patologie rare ed ereditarie.
Grazie alla nostra profonda esperienza, abbiamo già messo a disposizione di chi soffre di perdita della vista trattamenti oftalmici innovativi. Ranibizumab 100 mg/mL per uso intravitreale tramite impianto oculare è il primo impianto oculare ricaricabile per la degenerazione maculare legata all’età neovascolare o “umida” (nAMD) approvato dalla Food and Drug Administration statunitense che rilascia in modo continuativo una formulazione personalizzata di ranibizumab nell’arco di diversi mesi. [15] Faricimab è il primo anticorpo bispecifico approvato per l’occhio diretto contro due vie molecolari coinvolte in patologie retiniche. [5] Ranibizumab) è il primo trattamento approvato per il miglioramento della vista in soggetti affetti da alcune patologie retiniche. [16]
Roche Gruppo
Gruppo internazionale pionieristico nella farmaceutica e nella diagnostica dedicato al progresso della scienza per migliorare la vita delle persone. L’unione degli elementi di forza della farmaceutica e della diagnostica all’interno della stessa organizzazione ha portato Roche a essere leader nella medicina personalizzata, una strategia che mira a fornire il trattamento più appropriato per lo specifico paziente nel miglior modo possibile.
Roche è la più grande azienda biotech al mondo con un portafoglio davvero diversificato di medicinali in oncologia, immunologia, malattie infettive e per patologie del sistema nervoso centrale. Roche è anche leader mondiale nella diagnostica in vitro, nella diagnostica oncologica su tessuti ed è all’avanguardia nella gestione del diabete.
Fondata nel 1896, Roche continua a ricercare migliori soluzioni per prevenire, diagnosticare e trattare le malattie e dare un contributo sostenibile alla società. Il Gruppo punta a migliorare l’accesso alle innovazioni mediche da parte dei pazienti attraverso la collaborazione con tutti gli stakeholder rilevanti. Oltre trenta farmaci sviluppati da Roche compaiono negli elenchi dei medicinali essenziali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità tra cui farmaci oncologici, antimalarici e antibiotici salvavita. Inoltre, per il tredicesimo anno consecutivo, il Gruppo Roche si è classificato fra le aziende più sostenibili del settore farmaceutico nell’indice globale di sostenibilità del Dow Jones (DJSI). Il Gruppo Roche ha sede centrale a Basilea, in Svizzera, ed è attivo in oltre 100 Paesi.
Nel 2021 il Gruppo Roche contava oltre 100.000 dipendenti nel mondo, ha investito 13.7 miliardi di franchi svizzeri in R&D e registrato un fatturato pari a 62,8 miliardi di franchi svizzeri. Genentech, negli Stati Uniti, è una società interamente controllata del Gruppo Roche. Roche è l’azionista di maggioranza di Chugai Pharmaceutical, Giappone. Ulteriori informazioni sul sito http://www.roche.com.
All trademarks used or mentioned in this release are protected by law.References[1] Khanani A, et al. Faricimab in Neovascular Age-Related Macular Degeneration: Year 2 Efficacy, Safety, and Durability Results From the Phase 3 TENAYA and LUCERNE Trials. Presented at: 2022 American Society of Retina Specialists Annual Scientific Meeting; 2022 July 14.[2] Bright Focus Foundation. Age-Related Macular Degeneration: Facts & Figures. [Internet; cited June 2022]. Available from: https://www.brightfocus.org/macular/article/age-related-macular-facts-figures.
[3] Connolly E, et al. Prevalence of age-related macular degeneration associated genetic risk factors and 4-year progression data in the Irish population. Br J Ophthalmol. 2018;102:1691–5.
[4] Heier, et al. Efficacy, durability, and safety of intravitreal faricimab up to every 16 weeks for neovascular age-related macular degeneration (TENAYA and LUCERNE): two randomised, double-masked, phase 3, non-inferiority trials. The Lancet. 2022; https://doi.org/10.1016/S0140-6736(22)00010-1.
[5] FDA. Highlights of prescribing information, Vabysmo. 2022.
[11] All About Vision. Macula Lutea. [Internet; cited July 2022]. Available from: https://www.allaboutvision.com/resources/macula.
[12] Pennington KL, et al. Epidemiology of age-related macular degeneration (AMD): associations with cardiovascular disease phenotypes and lipid factors. Eye and Vision. 2016;3:34.
[13] Little K, et al. Myofibroblasts in macular fibrosis secondary to neovascular age-related macular degeneration-the potential sources and molecular cues for their recruitment and activation. EBioMedicine. 2018;38:283-91.
[14] Wong WL, et al. Global prevalence of age-related macular degeneration and disease burden projection for 2020 and 2040: a systematic review and meta-analysis. Lancet Glob Health. 2014;2:106–16.
[15] FDA. Highlights of prescribing information, Susvimo. 2021.
[16] FDA. Highlights of prescribing information, Lucentis. 2006.
Roche Investor Relations
Investor Relations North America