
(AGENPARL) – BRUXELLES ven 01 luglio 2022
![]() |
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO |
![]() |
sulla relazione 2021 della Commissione sul Kosovo
Il Parlamento europeo,
– visto l’accordo di stabilizzazione e di associazione tra l’Unione europea e la Comunità europea dell’energia atomica, da un lato, e il Kosovo, dall’altro, entrato in vigore il 1º aprile 2016[1],
– visto l’accordo quadro tra l’Unione europea e il Kosovo sui principi generali della partecipazione del Kosovo ai programmi dell’Unione, in vigore dal 1° agosto 2017[2],
– viste le conclusioni della Presidenza in occasione della riunione del Consiglio europeo di Salonicco del 19 e 20 giugno 2003,
– vista la dichiarazione di Sofia rilasciata in occasione del vertice UE-Balcani occidentali del 17 maggio 2018,
– vista la dichiarazione di Zagabria rilasciata in occasione del vertice UE-Balcani occidentali del 6 maggio 2020,
– vista la dichiarazione di Brdo rilasciata in occasione del vertice UE-Balcani occidentali del 6 ottobre 2021,
– visti il processo di Berlino avviato il 28 agosto 2014 e l’ottavo vertice del processo di Berlino del 5 luglio 2021,
– visti il vertice di Sofia del 10 novembre 2020, la Dichiarazione dei leader dei Balcani occidentali sul mercato regionale comune del 9 novembre 2020 e la Dichiarazione di Sofia sull’agenda verde per i Balcani occidentali del 10 novembre 2020,
– visti la risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 10 giugno 1999, il parere consultivo della Corte internazionale di giustizia (CIG) del 22 luglio 2010 sulla conformità al diritto internazionale della dichiarazione unilaterale d’indipendenza del Kosovo, nonché la risoluzione 64/298 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, del 9 settembre 2010, in cui si prende atto del contenuto del parere della CIG e si plaude alla disponibilità dell’UE a favorire il dialogo tra Serbia e Kosovo,
– visti il primo accordo sui principi che disciplinano la normalizzazione delle relazioni tra i governi della Serbia e del Kosovo, del 19 aprile 2013, gli accordi del 25 agosto 2015 e il dialogo in corso, facilitato dall’UE, per la normalizzazione delle relazioni,
– vista la decisione (PESC) 2021/904 del Consiglio, del 3 giugno 2021, che modifica l’azione comune 2008/124/PESC relativa alla missione dell’Unione europea sullo Stato di diritto in Kosovo (EULEX Kosovo)[3], che ha prorogato il mandato della missione fino al 14 giugno 2023,
– vista la comunicazione della Commissione del 5 febbraio 2020 dal titolo “Rafforzare il processo di adesione – Una prospettiva europea credibile per i Balcani occidentali” (COM(2020)0057),
– visti la comunicazione della Commissione del 6 ottobre 2020, dal titolo “Un piano economico e di investimenti per i Balcani occidentali” (COM(2020)0641) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione del 6 ottobre 2020 intitolato “Guidelines for the Implementation of the Green Agenda for the Western Balkans” (Orientamenti per l’attuazione dell’agenda verde per i Balcani occidentali) (SWD(2020)0223),
– visto il regolamento (UE) 2021/1529 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 settembre 2021, che istituisce uno strumento di assistenza preadesione (IPA III)[4],
– vista la comunicazione della Commissione del 19 ottobre 2021 dal titolo “Comunicazione 2021 sulla politica di allargamento dell’UE” (COM(2021)0644), accompagnata dal documento di lavoro dei servizi della Commissione intitolato “Kosovo 2021 Report” (relazione 2021 sul Kosovo) (SWD(2021)0292),
– viste la valutazione della Commissione del 22 aprile 2021 sul programma di riforme economiche del Kosovo 2021-2023 (SWD(2021)0093) e le conclusioni comuni del dialogo economico e finanziario tra l’UE, i Balcani occidentali e la Turchia, adottate dal Consiglio il 12 luglio 2021,
– vista la comunicazione della Commissione del 29 aprile 2020, dal titolo “Aiutare i Balcani occidentali ad affrontare la COVID-19 e sostenerne la ripresa nel periodo post-pandemia” (COM(2020)0315),
– viste la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, presentata dalla Commissione, che modifica il regolamento (CE) n. 539/2001 del Consiglio che adotta l’elenco dei paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all’atto dell’attraversamento delle frontiere esterne e l’elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo (Kosovo) (COM(2016)0277) e la sua posizione del 28 marzo 2019 in merito alla proposta della Commissione[5],
– vista la relazione finale della missione di osservazione elettorale dell’Unione europea sulle elezioni comunali svoltesi in Kosovo nel 2021,
– vista la quarta riunione del Consiglio di stabilizzazione e di associazione tra l’Unione europea e il Kosovo, tenutasi a Bruxelles il 7 dicembre 2021,
– viste le conclusioni del Consiglio sull’allargamento e sul processo di stabilizzazione e di associazione del 14 dicembre 2021,
– vista la relazione speciale della Corte dei conti europea, del 10 gennaio 2022, dal titolo “Sostegno dell’UE allo Stato di diritto nei Balcani occidentali: nonostante gli sforzi, permangono problemi fondamentali”,
– vista la sua raccomandazione del 19 giugno 2020 al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza concernente i Balcani occidentali, a seguito del vertice del 2020[6],
– viste le dichiarazioni e le raccomandazioni adottate in occasione della settima e ottava riunione della commissione parlamentare di stabilizzazione e di associazione UE-Kosovo, tenutesi il 4 e 5 novembre 2021 e il 9 e 10 marzo 2022,
– vista la dichiarazione comune resa al termine del secondo vertice Parlamento europeo-presidenti dei parlamenti dei Balcani occidentali, del 28 giugno 2021, organizzato dal Presidente del Parlamento europeo con i leader dei parlamenti dei Balcani occidentali,
– viste le sue precedenti risoluzioni sul paese,
– vista la sua risoluzione del 25 marzo 2021 sulle relazioni 2019 e 2020 della Commissione sul Kosovo[7],
– vista la sua risoluzione del 15 dicembre 2021 sulla cooperazione in materia di contrasto alla criminalità organizzata nei Balcani occidentali[8],
– visto l’articolo 54 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per gli affari esteri (A9-0179/2022),
A. considerando che ciascun paese candidato all’adesione è giudicato in base ai suoi meriti e che è l’attuazione delle riforme necessarie a determinare il calendario e i progressi dell’adesione;
B considerando che non tutti gli Stati membri riconoscono il Kosovo come Stato indipendente;
C. considerando che la democrazia e lo Stato di diritto sono i valori basilari su cui si fonda l’UE; che occorrono riforme profonde e di vasta portata per affrontare le sfide che permangono in tali ambiti;
D. considerando che è indispensabile un accordo globale di normalizzazione giuridicamente vincolante tra Serbia e Kosovo affinché entrambi i paesi possano progredire nei rispettivi percorsi europei; che tale accordo contribuirebbe notevolmente a rafforzare la stabilità generale della regione;
E. considerando che al Kosovo non è stata concessa la liberalizzazione dei visti, sebbene tutti i parametri di riferimento siano rispettati dal 2018;
F. considerando che il Kosovo ha compiuto progressi sostanziali nella lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata;
G. considerando che l’Unione europea è il principale partner commerciale del Kosovo e che nel 2020 ha rappresentato il 33 % delle esportazioni e il 50 % delle importazioni totali del paese;
H. considerando che l’UE resta il principale partner strategico del Kosovo e ne sostiene l’impegno a favore dell’integrazione europea, in particolare tramite l’IPA III, il piano economico e di investimenti per i Balcani occidentali e l’assistenza macrofinanziaria;
I. considerando che l’UE è la principale fonte di sostegno finanziario per il Kosovo e che quest’ultimo beneficia dell’assistenza preadesione nel quadro dello strumento di assistenza preadesione (IPA), avendo percepito complessivamente 1,21 miliardi di EUR nel periodo compreso tra il 2007 e il 2020;
J. considerando che la Commissione ha adottato un pacchetto di 70 milioni di EUR a titolo dell’IPA II per contribuire a finanziare l’accesso dei paesi dei Balcani occidentali ai vaccini contro la COVID-19 acquistati dagli Stati membri dell’UE;
K. considerando che l’assistenza nell’ambito dell’IPA III si basa su una rigorosa condizionalità e prevede la modulazione e la sospensione dell’assistenza in caso di regresso in materia di democrazia, diritti umani e Stato di diritto;
Impegno a favore dell’allargamento
1. accoglie con favore il continuo impegno del Kosovo a portare avanti le riforme connesse all’UE così come il consenso preponderante tra i partiti politici e il vasto sostegno popolare all’integrazione europea e all’accettazione di un’identità europea; prende atto della forte maggioranza governativa in seno al Parlamento kosovaro a seguito delle elezioni politiche e invita il governo a sfruttare questa sua maggioranza stabile per portare avanti con urgenza le riforme necessarie;
2. invita gli Stati membri dell’UE a privilegiare l’allargamento e a elargire i vantaggi promessi una volta soddisfatte le condizioni, nonché a migliorare lo scambio di informazioni con i cittadini dell’UE in materia di allargamento;
3. accoglie con favore l’accresciuta stabilità politica e il forte impegno del governo a progredire ulteriormente nel suo percorso europeo, come dimostrato dall’adozione del piano d’azione del secondo programma di riforma europeo e del programma nazionale per l’attuazione dell’accordo di stabilizzazione e di associazione 2022-2026; sottolinea la necessità di rafforzare le capacità amministrative e di creare una struttura di coordinamento coerente in seno alle istituzioni del Kosovo per la loro efficace attuazione;
4. elogia lo svolgimento pacifico e ordinato delle elezioni politiche anticipate del 14 febbraio 2021 e di quelle municipali il 17 ottobre e 14 novembre 2021; si rammarica, tuttavia, della scarsa rappresentanza femminile alle urne come pure della limitata concorrenza politica e libertà di scelta e di espressione nei comuni serbi del Kosovo, come rilevato nelle relazioni della missione di osservazione elettorale dell’UE;
5. accoglie con favore l’istituzione, il 13 aprile 2021, della Commissione ad hoc sulla riforma elettorale da parte dell’Assemblea del Kosovo; invita il Kosovo ad affrontare con urgenza le persistenti carenze del processo elettorale, soprattutto per quanto riguarda le norme sulle campagne elettorali, il voto dei cittadini all’estero e l’esattezza delle liste elettorali; deplora il fatto che non siano state ancora recepite molte delle raccomandazioni formulate dal 2013 dalle precedenti missioni di osservazione elettorale dell’UE e sottolinea che tali riforme da lungo attese richiedono un forte impegno politico e il coinvolgimento significativo dei partiti politici e della società civile;
6. esprime profondo rammarico per il fatto che il Consiglio non sia riuscito a introdurre il regime di esenzione dai visti per il Kosovo; manifesta piena solidarietà ed esprime comprensione ai cittadini del paese; rinnova l’invito agli Stati membri in seno al Consiglio a procedere con urgenza all’adozione di un regime di esenzione dai visti per i cittadini kosovari, dal momento che il Kosovo resta l’unico paese dei Balcani occidentali ad essere privo di un regime di liberalizzazione dei visti, pur soddisfacendo tutti i parametri di riferimento dal 2018;
7. sottolinea che la mancata liberalizzazione dei visti ostacola l’attuazione dei programmi dell’UE e colpisce direttamente i cittadini kosovari imbaldanzendo nel contempo le reti criminali; osserva che ulteriori ritardi compromettono la credibilità e l’immagine dell’UE quale partner affidabile e attore geopolitico serio, rischiando così di incidere anche sul dialogo tra Kosovo e Serbia; sottolinea che la liberalizzazione dei visti ha potenzialmente la capacità di avvicinare il Kosovo all’UE, agevolando i viaggi, gli scambi culturali ed educativi e gli affari;
8. sostiene pienamente la domanda del Kosovo di aderire al Consiglio d’Europa e invita tutti gli Stati membri dell’UE a sostenerne la candidatura così come le richieste di adesione ad altre organizzazioni internazionali;
9. prende atto dell’intenzione del Kosovo di presentare domanda di adesione all’Unione europea nel 2022 allo scopo di ottenere lo status di paese candidato, pur sottolineando che non esiste una procedura accelerata per nessun paese candidato o potenziale paese candidato, e ricorda che tutti i paesi che aspirano a diventare Stati membri saranno giudicati in base ai loro meriti in termini di adempimento, attuazione e conformità con l’insieme dei criteri e dei valori comuni europei;
10. sottolinea che la normalizzazione delle relazioni con la Serbia è un presupposto inderogabile per entrambi i paesi per poter progredire nel loro percorso verso l’Europa; riconosce che il Kosovo è pienamente impegnato a compiere progressi nei negoziati con la Serbia per risolvere le questioni in sospeso in modo reciprocamente vantaggioso e incoraggia le autorità kosovare a riorientare i loro sforzi sui progressi e sulla realizzazione del processo di dialogo tra Pristina e Belgrado e a non creare un altro motivo di delusione per i suoi cittadini presentando prematuramente domanda di adesione all’UE;
11. insiste sull’irreversibilità dell’indipendenza del Kosovo; si compiace del fatto che Israele abbia riconosciuto il Kosovo il 4 settembre 2020; deplora tuttavia che cinque Stati membri dell’UE non abbiano a tutt’oggi riconosciuto il Kosovo e rinnova l’invito a procedere immediatamente in tal senso e a riaffermare la prospettiva di adesione all’UE del Kosovo; rileva che l’UE è il principale donatore, partner commerciale e investitore del Kosovo;
12. rimarca che l’invasione russa dell’Ucraina è fonte di estrema preoccupazione per i Balcani occidentali, in particolare per i cittadini del Kosovo; plaude all’adozione della risoluzione dell’Assemblea del Kosovo che condanna fermamente l’aggressione militare e l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione russa ed elogia il Kosovo per il suo rapido allineamento all’UE nell’adozione di sanzioni contro la Russia e la forte solidarietà espressa nei confronti dell’Ucraina, il che fa del Kosovo un partner estremamente affidabile, profondamente ancorato all’alleanza europea e a quella transatlantica; plaude alla disponibilità del Kosovo ad accogliere i profughi ucraini e all’adozione di misure volte a sostenerli, compresa l’attuazione del programma “Journalists in Residence” che permette ai giornalisti ucraini di vivere e lavorare in Kosovo; constata con sollievo che non sono state segnalate di recente gravi minacce alla sicurezza e all’integrità territoriale del Kosovo; sottolinea che un’integrazione riuscita del Nord e ulteriori sforzi per migliorare la vita quotidiana dei serbi del Kosovo possono apportare un contributo fondamentale alla stabilità generale e alla situazione della sicurezza nel paese;
Democrazia e Stato di diritto
13. si compiace dei maggiori sforzi profusi per combattere la corruzione, anche attraverso l’adozione della strategia e del piano d’azione per lo Stato di diritto 2021-2026, e sottolinea che l’attuazione è fondamentale; elogia il Kosovo per essere salito, nel 2021, di 17 posizioni nell’indice di percezione della corruzione di Transparency International; incoraggia il Kosovo a continuare a migliorare i suoi risultati nella lotta alla corruzione ad alto livello e alla criminalità organizzata e ad indagare a fondo su tutti i possibili legami con il potere politico; invita le autorità kosovare a continuare a intensificare le indagini e il perseguimento dei casi di criminalità organizzata, tra cui i casi di tratta di esseri umani e traffico di stupefacenti, e ad essere più attive nella lotta al riciclaggio;
14. elogia gli sforzi del Kosovo nella lotta al terrorismo e all’estremismo violento e nel rimpatriare e integrare i combattenti stranieri; incoraggia il Kosovo ad adottare una nuova strategia per la prevenzione dell’estremismo violento e del radicalismo che sfociano nel terrorismo, tenendo presente che l’attuazione della precedente strategia ha dovuto fare i conti alla mancanza di coordinamento istituzionale e di strumenti finanziari; chiede un’attiva cooperazione regionale per contrastare possibili attività terroristiche e i flussi finanziari destinati al finanziamento del terrorismo;, nonché un maggiore coordinamento e scambio di informazioni tra i servizi e le agenzie di sicurezza competenti della Repubblica del Kosovo e dell’UE;
15. teme che la magistratura continui a essere inefficiente e vulnerabile alle ingerenze politiche; accoglie con favore, a tale riguardo, le proposte di riforma del sistema giudiziario e sottolinea la necessità di tenere pienamente conto del parere della Commissione di Venezia ai fini della loro attuazione; sottolinea che ciò è della massima importanza per garantire l’indipendenza politica irreversibile e l’integrità della magistratura e per migliorare la rendicontabilità e la trasparenza del sistema giudiziario del Kosovo;
16. incoraggia il Kosovo a intensificare gli sforzi per rafforzare la capacità delle autorità di contrasto, far rispettare la dichiarazione della situazione patrimoniale e procedere alla confisca dei proventi di reato; prende atto, in tale contesto, della proposta di una nuova agenzia per la confisca civile dei beni e ribadisce la necessità di tenere pienamente conto del parere della Commissione di Venezia prima di procedere con la legislazione;
17. prende atto dei piani del governo per il controllo di giudici e pubblici ministeri e sottolinea l’importanza del parere della Commissione di Venezia; sottolinea che il controllo dovrebbe essere utilizzato come ultima risorsa e insiste sul fatto che le riserve dell’UE e degli Stati Uniti su una possibile paralisi della magistratura non dovrebbero essere ignorate; incoraggia vivamente le autorità kosovare a sfruttare appieno i meccanismi e gli strumenti già esistenti per migliorare immediatamente l’indipendenza, la professionalità, l’efficacia e l’integrità del sistema giudiziario del paese; plaude alla cooperazione delle autorità kosovare con l’UE a tale riguardo;
18. deplora che, malgrado i ripetuti inviti dell’UE a garantire una selezione equa, trasparente e meritocratica del procuratore capo dello Stato, il Consiglio delle procure del Kosovo abbia concluso il processo di selezione senza tener conto di tali principi;
19. accoglie con favore gli sforzi tesi a depoliticizzare e professionalizzare la funzione pubblica e la pubblica amministrazione del Kosovo e invita il paese a intensificare le sue riforme della pubblica amministrazione e delle finanze pubbliche in modo progressivo e proporzionato; ribadisce l’importanza di una pubblica amministrazione solida, depoliticizzata e orientata ai cittadini, designata mediante un processo competitivo, meritocratico, trasparente ed equo; accoglie con favore i progressi compiuti nell’istituzione del registro nazionale centralizzato dei casellari giudiziali, sostenuto dall’UE, e invita il Kosovo ad affrontare le sfide tuttora esistenti;
20. accoglie con favore la tanto attesa adozione da parte dell’Assemblea del Kosovo delle leggi sul finanziamento dei partiti politici e sulla dichiarazione della situazione patrimoniale e ne chiede la rigorosa applicazione; deplora il continuo boicottaggio della presidenza dell’Assemblea del Kosovo da parte dei rappresentanti della Srpska Lista e l’alto assenteismo dei deputati nelle sessioni dell’Assemblea, che ha portato al blocco di alcuni punti all’ordine del giorno; accoglie con favore l’adozione in prima lettura del nuovo regolamento dell’Assemblea che introduce sanzioni pecuniarie nei confronti dei parlamentari che non giustificano la loro assenza e ne chiede l’adozione definitiva e la rapida attuazione;
21. elogia la vivace e costruttiva società civile del Kosovo per il suo lavoro e il suo impegno; incoraggia il governo a instaurare rapporti di lavoro collaborativi con essa, basati sulla fiducia reciproca, rispettandone al contempo l’indipendenza, e a garantirne il coinvolgimento significativo nei rispettivi progetti di riforma, in particolare per quanto riguarda la legislazione fondamentale;
22. esorta il governo ad affrontare opportunamente le preoccupazioni e ad attuare la sentenza della Corte costituzionale del 2016 che concede appezzamenti di terreno al monastero di Visoki De?ani; esprime preoccupazione per il fatto che le autorità non abbiano ancora attuato questa decisione del tribunale, minando così l’impegno del governo a far rispettare lo Stato di diritto e la garanzia dell’indipendenza della magistratura, nonché la reputazione del paese a livello internazionale; sottolinea l’importanza di attuare tutte le decisioni della Corte costituzionale; invita il governo ad applicare un approccio non selettivo al concetto di Stato di diritto;
23. elogia il lavoro svolto dalla missione dell’Unione europea sullo Stato di diritto in Kosovo (EULEX), che ha aiutato le autorità kosovare a creare istituzioni dello Stato di diritto sostenibili e indipendenti; accoglie con favore la proroga del mandato della missione EULEX nonché il recente dispiegamento di un’unità temporanea per rafforzare le capacità dell’unità formata di polizia di EULEX; incoraggia il Kosovo a proseguire la cooperazione con EULEX e con le sezioni specializzate e la procura specializzata, quale importante dimostrazione del suo impegno a favore dello Stato di diritto;
24. si compiace degli accordi di lavoro conclusi tra la polizia del Kosovo ed Europol nel luglio 2020, che costituiranno la base per una cooperazione rafforzata nella lotta alla criminalità organizzata, al terrorismo e all’estremismo, e invita le autorità kosovare a sfruttare appieno questo potenziale; sottolinea in tale contesto che Interpol è uno strumento importante nella lotta alla criminalità organizzata; si rammarica che il Kosovo non sia ancora membro di Interpol, nonostante i suoi molteplici tentativi di adesione, chiede l’inclusione del Kosovo in Interpol e invita gli Stati membri dell’UE a sostenere in modo proattivo la richiesta del Kosovo di aderire a tale organizzazione;
25. esorta la Commissione ad attuare le raccomandazioni contenute nella relazione speciale n. 01/2022 della Corte dei conti europea, al fine di garantire un impatto effettivo dell’assistenza finanziaria nell’UE sullo Stato di diritto nei Balcani occidentali, in particolare sviluppando orientamenti sull’applicazione delle disposizioni dell’IPA III in materia di modulazione e un controllo parlamentare più rigoroso dei fondi; invita la Commissione a collegare più strettamente i finanziamenti ai progressi nell’ambito dello Stato di diritto, a intensificare il sostegno alle organizzazioni della società civile (OSC) e ai mezzi di comunicazione indipendenti, nonché a rafforzare la rendicontazione e il monitoraggio dei progetti, come ripetutamente richiesto dal Parlamento europeo; invita, a tale riguardo, a garantire un migliore coordinamento dei programmi nell’ambito dello Stato di diritto sostenuti da donatori internazionali;
26. invita l’UE e i paesi dei Balcani occidentali a istituire un quadro per una cooperazione proficua tra la Procura europea (EPPO) e i paesi dei Balcani occidentali, al fine di garantire che l’EPPO possa esercitare efficacemente le sue competenze nel settore dei fondi dell’UE, in particolare dei fondi IPA III;
Rispetto delle libertà fondamentali e dei diritti umani
27. osserva che il quadro giuridico e istituzionale del Kosovo garantisce in larga misura la tutela dei diritti umani, delle minoranze e dei diritti fondamentali, ma che l’attuazione è fondamentale; invita il Kosovo a integrare meglio i minori con disabilità negli istituti di istruzione; evidenzia che sono necessari maggiori sforzi per garantire ai minori con disabilità l’accesso a un’istruzione di qualità;
28. si rammarica della mancata adozione da parte dell’Assemblea del Kosovo del progetto di codice civile in prima lettura e ne chiede l’adozione una volta che il codice civile sarà nuovamente presentato in Aula, il che porterebbe i tanto necessari progressi ai cittadini del Kosovo, in particolare migliorando le condizioni delle parti più vulnerabili della società del Kosovo, segnatamente le donne, i bambini e le persone LGBTI+, e avrebbe un impatto positivo sullo sviluppo economico di tale paese; esprime il proprio sostegno all’inclusione delle unioni tra persone dello stesso sesso nella legislazione, in linea con la costituzione del Kosovo;
29. esprime preoccupazione per il fatto che, malgrado i progressi compiuti nella legislazione e nelle politiche per le persone LGBTI+, l’attuazione è carente; condanna qualsiasi discorso discriminatorio e derogatorio nei confronti della comunità LGBTI +, anche da parte di alcuni politici di alto livello; invita i leader del Kosovo, a tale proposito, a promuovere più pubblicamente i diritti umani fondamentali di tutti i cittadini, comprese le persone LGBTI+;
30. si rammarica del fatto che le iniziative per coinvolgere la comunità serba nelle strutture politiche, sociali ed economiche del Kosovo siano molto limitate; invita il governo del Kosovo e i rappresentanti dei serbi del Kosovo a mantenere la promessa di impegnarsi nel dialogo interno e a coinvolgere realmente le organizzazioni indipendenti della società civile nelle comunità serbe, in particolare nel Nord, al fine di integrarle con successo; invita l’UE ad agevolare e sostenere ulteriormente i programmi intercomunitari; accoglie con favore gli sforzi profusi dalle autorità kosovare per combattere il razzismo e affrontare gli incidenti interetnici;
31. ribadisce che l’istituzionalizzazione dell’apprendimento delle lingue ufficiali in Kosovo e la parità di accesso ai servizi e alle informazioni nelle lingue ufficiali sono essenziali; valuta positivamente, a tale riguardo, la creazione del dipartimento di studi balcanici presso l’Università di Pristina e la decisione di aprire un centro linguistico per l’apprendimento delle lingue ufficiali del Kosovo;
32. ribadisce la sua richiesta di una maggiore inclusione delle persone appartenenti a minoranze, comprese le comunità rom, ashkali, egiziane, bosniache, turche e gorani, nonché delle persone con disabilità e degli sfollati, fornendo loro accesso ad adeguati servizi di assistenza sanitaria, protezione sociale, istruzione, giustizia, alloggio, opportunità di lavoro e altri servizi pubblici e sociali, e assicurando loro l’accesso al processo decisionale politico e sociale, affrontando efficacemente nel contempo le forme intersezionali di discriminazione cui tali gruppi sono esposti, attraverso un approccio istituzionale sistemico; sollecita maggiori sforzi per combattere l’antiziganismo; incoraggia il governo ad accelerare i lavori per una nuova strategia e un nuovo piano d’azione per il periodo 2021-2026 a favore dell’inclusione delle comunità rom, ashkali ed egiziane in Kosovo;
33. chiede l’urgente revisione dei libri di testo delle scuole superiori, che forniscono informazioni false e utilizzano un linguaggio e descrizioni discriminatori per le minoranze etniche, le minoranze sessuali e le donne; incoraggia le autorità governative a portare avanti l’iniziativa “Sostegno dell’Unione europea all’istruzione di base e secondaria”, sostenuta dall’UE, avviata alla fine del 2021 e volta ad aggiornare tali libri di testo;
34. elogia il Kosovo per la pacifica coesistenza delle comunità religiose e lo invita a intensificare gli sforzi volti a garantire pari opportunità ai gruppi minoritari e un’adeguata rappresentanza nella vita politica e culturale, nonché la tutela e promozione del patrimonio culturale, delle lingue e tradizioni delle sue minoranze nazionali e religiose; valuta positivamente l’iniziativa del governo del Kosovo di consultare e incontrare regolarmente tutte le comunità che vivono in Kosovo nell’ambito del dialogo interno e si compiace della creazione della nuova carica di vice primo ministro incaricato delle questioni inerenti alle minoranze e dei diritti umani;
35. riconosce che la costituzione del Kosovo è molto progressista in termini di diritti delle minoranze; osserva a tale proposito che la petizione firmata da quasi 500 persone, che storicamente si sono dichiarate bulgare, registrata presso l’Assemblea del Kosovo nel maggio 2018, non è ancora stata presa in considerazione e raccomanda che tali diritti siano sanciti dalla legge e garantiti nella pratica;
36. sottolinea che la libertà dei mezzi di comunicazione è uno dei pilastri essenziali della democrazia e che i giornalisti devono essere protetti dalle pressioni politiche; condanna le pressioni politiche cui sono spesso sottoposti, nonché il ricorso alle azioni legali strategiche tese a bloccare la partecipazione pubblica per intimidirli, che porta anche all’autocensura; sottolinea che l’uso di un linguaggio diffamatorio nei confronti dei giornalisti è inaccettabile; mette in guardia contro qualsiasi dichiarazione che stigmatizzi i media, pronunciata in particolare da funzionari e personalità pubbliche che dovrebbero dare l’esempio;
37. osserva che il panorama dei media è stato distorto negli ultimi anni, con investimenti su larga scala che hanno portato a una maggiore influenza del settore privato sui principali mezzi di comunicazione e che i media online sono spesso utilizzati quali strumenti di ricatto economico e politico; ribadisce la necessità di garantire la trasparenza dei media, anche in merito alla proprietà degli stessi; accoglie con favore la nomina di un nuovo consiglio di amministrazione dell’emittente pubblica RTK secondo un processo trasparente e basato sul merito; chiede di individuare una soluzione sostenibile per garantire l’indipendenza editoriale della RTK;
38. esprime profonda preoccupazione per il livello costantemente elevato di violenza domestica e di genere e di violenza sui minori in Kosovo, per il numero di casi di femminicidio e per i risultati insufficienti della magistratura nel perseguire efficacemente i femminicidi e i casi di violenza di genere; chiede l’effettiva attuazione della strategia nazionale contro la violenza domestica e di genere; sottolinea che l’istruzione è fondamentale per combattere la discriminazione basata sul genere; evidenzia la necessità di garantire un corretto funzionamento del sistema di protezione, prevenzione e giudizio di tutte le forme di violenza di genere, anche attraverso un aumento del numero di agenti di contrasto e giudici sensibili alla dimensione di genere, del sostegno ai centri di accoglienza delle donne e dell’assistenza legale alle vittime, nonché delle campagne di sensibilizzazione del pubblico;
39. accoglie con favore l’adozione della strategia nazionale sulla protezione contro la violenza domestica e la violenza contro le donne, il progetto di legge sul risarcimento delle vittime di reato e l’adozione delle revisioni sull’assistenza legale gratuita, che garantiscono l’assistenza legale gratuita alle vittime di violenza domestica, di genere e sessuale; si compiace degli sforzi profusi dal Kosovo per migliorare il coordinamento generale sull’uguaglianza di genere, pur invitandolo a compiere ulteriori progressi nel raggiungimento dell’uguaglianza di genere e nella promozione dei diritti delle donne, anche dando priorità all’integrazione della dimensione di genere e a una maggiore cooperazione con la società civile, in particolare con le organizzazioni femminili;
40. è fortemente allarmato per il fatto che i paesi dei Balcani occidentali in via di adesione all’UE sono colpiti con particolare durezza dalle ingerenze straniere e da campagne di disinformazione provenienti dalla Russia e dalla Cina; è allarmato dal fatto che l’Ungheria e la Serbia stiano aiutando la Cina e la Russia a perseguire i loro obiettivi geopolitici; condanna in particolare le campagne di disinformazione di lunga data condotte da Sputnik Serbia, l’emittente in lingua serba di proprietà dello Stato russo, che diffonde regolarmente notizie false per fomentare le tensioni etniche, tentare di delegittimare la statualità del Kosovo, destabilizzare la sua governance e minare le relazioni del Kosovo con l’UE;
41. raccomanda di avviare dialoghi con la società civile dei Balcani occidentali e il settore privato per coordinare gli sforzi volti a contrastare la disinformazione nella regione, prestando particolare attenzione alla ricerca e all’analisi nonché all’inclusione di competenze regionali; invita la Commissione a creare le infrastrutture necessarie per generare risposte basate su elementi oggettivi alle minacce a breve e lungo termine in materia di disinformazione nei Balcani occidentali; invita il Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) ad adottare un atteggiamento più proattivo, concentrandosi sul consolidamento della credibilità dell’UE nella regione piuttosto che sulla sua difesa e ampliando le attività di monitoraggio della task force di comunicazione strategica (StratCom) del SEAE, prestando una particolare attenzione alle minacce di disinformazione transfrontaliera da parte dei paesi dei Balcani occidentali o dei paesi limitrofi;
42. invita l’UE, in tale contesto, a rafforzare urgentemente il suo sostegno e la sua cooperazione con il Kosovo nell’affrontare la disinformazione e contrastare le attività ibride malevole che cercano di minare la prospettiva dell’UE della regione, in particolare ad opera di Russia e Cina;
Riconciliazione e relazioni di buon vicinato
43. accoglie con favore l’attiva partecipazione del Kosovo ai meccanismi di cooperazione regionale, compresi il mercato comune regionale e l’agenda verde per i Balcani occidentali; si compiace dei vari accordi di cooperazione bilaterale conclusi tra il Kosovo e la Macedonia del Nord e l’Albania;
44. accoglie con favore la cooperazione dei sei paesi dei Balcani occidentali nell’ambito del mercato comune regionale; osserva che tale mercato sta creando un mercato integrato di 18 milioni di persone ed è altamente competitivo; invita il governo del Kosovo a impegnarsi in modo costruttivo nell’attuazione della tabella di marcia per il mercato comune regionale, in particolare nei negoziati irrisolti sui quattro accordi in materia di mobilità e riconoscimento dei diplomi;
45. sottolinea che tutte le forme di cooperazione economica regionale nei Balcani occidentali dovrebbero essere inclusive e accettabili per tutti e sei i paesi, istituendo una cooperazione su un piano di parità e rafforzando nel contempo un ulteriore allineamento alle norme e all’acquis dell’UE; esprime, in tale contesto, la sua cauta posizione nei confronti dell’iniziativa Open Balkan, che non comprende tutti e sei i paesi, ed esprime la convinzione che tale iniziativa dovrebbe basarsi sulle norme dell’Unione e avere solo effetti positivi sul processo di integrazione nell’UE;
46. riconferma il suo inequivocabile sostegno al dialogo Belgrado-Pristina agevolato dall’UE ed elogia il lavoro svolto dal rappresentante speciale dell’Unione per il dialogo Belgrado-Pristina Miroslav Laj?ák; ribadisce l’importanza di un impegno costruttivo da parte delle autorità sia della Serbia sia del Kosovo al fine di raggiungere un accordo globale di normalizzazione giuridicamente vincolante basato sul riconoscimento reciproco, che è fondamentale per entrambi i paesi al fine dell’avanzamento dei rispettivi percorsi europei e contribuirà alla stabilità e alla prosperità regionali; si attende che l’UE svolga un ruolo di mediazione più efficace tra le parti, al fine di superare l’attuale situazione di stallo, e chiede che tutti i precedenti accordi Belgrado?Pristina siano rispettati e pienamente attuati in buona fede e in modo tempestivo, compresa l’associazione/comunità dei comuni a maggioranza serba, che è una parte importante del processo di piena normalizzazione per rispondere alle esigenze della comunità serba, ma che non dovrebbe compromettere il funzionamento delle istituzioni kosovare;
47. invita il SEAE a istituire un meccanismo per monitorare e verificare l’attuazione di tutti gli accordi finora raggiunti e a riferire regolarmente al Parlamento europeo in merito allo stato di avanzamento del progetto; invita gli attori dell’UE a sostenere le autorità del Kosovo, anche fornendo garanzie concrete di sicurezza e opportunità per l’integrazione socioeconomica nel suo impegno a favore dell’Associazione dei comuni a maggioranza serba, coerentemente con la costituzione del Kosovo e nel quadro di un accordo reciproco;
48. chiede un impegno attivo, costruttivo ed effettivo da parte dei rappresentanti del Kosovo nell’ambito del dialogo facilitato dall’UE sotto la guida del rappresentante speciale dell’Unione, nell’ottica di pervenire a un accordo globale, sostenibile e giuridicamente vincolante in conformità del diritto internazionale; ribadisce il suo invito a migliorare la qualità del processo di dialogo attraverso la partecipazione delle donne, anche alla squadra negoziale, la maggiore trasparenza nei confronti del pubblico e il coinvolgimento significativo della società civile;
49. ribadisce il suo rammarico per il fatto che il ponte di Mitrovica non sia ancora stato completamente aperto al traffico, sebbene i lavori di rinnovamento siano stati ultimati; sottolinea che la riapertura del ponte è fondamentale per consentire ai cittadini di muoversi liberamente nonché per superare le divisioni tra le comunità e promuovere il processo di riconciliazione; invita la Commissione a intensificare gli sforzi tesi a ultimare e attuare pienamente il progetto finanziato dall’UE; invita le autorità serbe e kosovare a promuovere i contatti interpersonali tra le comunità locali al fine di rafforzare il dialogo, anche a livello non governativo;
50. deplora la decisione del governo del Kosovo di respingere una proposta, presentata da mediatori internazionali, che avrebbe consentito la raccolta delle schede elettorali degli aventi diritto per consentire loro di votare nel territorio del Kosovo alle elezioni serbe del 3 aprile 2022, come avvenuto in precedenza, compromettendo così l’impegno del governo a tutelare i diritti civili e politici di tutti i suoi cittadini, compresi i membri di gruppi minoritari;
51. chiede che sia la Serbia che il Kosovo intensifichino gli sforzi e la ricerca di soluzioni alle questioni delle persone scomparse e della giustizia per i crimini di guerra, oltre a consentire l’accesso ai luoghi in cui si trovano le spoglie delle persone scomparse; invita il governo del Kosovo ad affrontare tali questioni anche nel quadro del dialogo Belgrado-Pristina e a stabilire una cooperazione tra il Kosovo e la Serbia; sottolinea che l’istituzione di un tribunale speciale per i crimini postbellici e la cooperazione con tale tribunale dovrebbero costituire una priorità; esprime profonda solidarietà alle famiglie delle persone scomparse ed esorta il governo a prestare particolare attenzione a tenerle informate e ad adottare una modalità di comunicazione più sensibile;
52. deplora le attività di destabilizzazione alla frontiera nel nord del Kosovo nel settembre 2021; condanna fermamente le minacce militari della Serbia e invita il Kosovo e la Serbia ad affrontare tutte le questioni attraverso il dialogo; deplora vari casi in cui è stato vietato l’ingresso a funzionari nei territori del Kosovo o della Serbia; invita entrambe le parti a trattare tutte le visite in modo da agevolare il processo di normalizzazione;
53. rammenta la necessità di rendere accessibili gli archivi dei servizi segreti dell’ex Jugoslavia (UDBA) e dei servizi segreti dell’esercito popolare iugoslavo (KOS) in tutta la regione, al fine di consentire lo svolgimento di indagini approfondite sui crimini e sulle organizzazioni criminali dell’epoca comunista e di adottare misure al riguardo; osserva che una gestione trasparente del passato rappresenta un passo avanti verso una maggiore democratizzazione, responsabilità e forza istituzionale nell’intera regione dei Balcani occidentali;
54. ribadisce il suo sostegno all’iniziativa volta a istituire la commissione regionale per l’accertamento dei fatti relativi ai crimini di guerra e ad altre gravi violazioni dei diritti umani nel territorio della ex Jugoslavia (RECOM); sottolinea l’importanza del lavoro svolto dall’Ufficio regionale per la cooperazione giovanile e accoglie con favore la partecipazione del Kosovo; si compiace del fatto che di recente tale Ufficio abbia avviato con successo un programma di scambi bilaterali tra classi scolastiche nei Balcani occidentali; ribadisce la necessità di raggiungere i giovani dei comuni settentrionali e di integrarli nelle strutture socioeconomiche del paese;
55. invita i governi della Serbia e del Kosovo a trovare una soluzione sostenibile in relazione agli accordi sull’elettricità nel nord del Kosovo;
56. accoglie con favore l’avvio dell’applicazione di una zona senza costi di roaming in tutti i Balcani occidentali, compreso il Kosovo, a partire dal 1º luglio 2021, che sta migliorando la connettività e apportando vantaggi concreti e tangibili ai cittadini e alle imprese nella regione; esorta il Consiglio e la Commissione a collaborare con le autorità dei paesi dei Balcani occidentali al fine di eliminare le tariffe di roaming tra i Balcani occidentali e l’Unione europea;
57. elogia le iniziative culturali e giovanili come il festival annuale transfrontaliero delle arti “Mirëdita, Dobar Dan”, che promuove la cooperazione tra artisti e attivisti in Kosovo e in Serbia; incoraggia le autorità kosovare e serbe, anche a livello locale, a sviluppare ulteriormente tali iniziative virtuose e a utilizzare il patrimonio culturale come mezzo per unire comunità diverse; incoraggia la creazione di un’emittente pubblica multinazionale e multilingue che promuova la pace e la riconciliazione tra i paesi dei Balcani occidentali, seguendo l’esempio di ARTE;
58. invita l’UE a rafforzare ulteriormente la cooperazione in materia di politica estera e di sicurezza, la diplomazia pubblica e i partenariati internazionali al fine di compiere progressi nella riconciliazione; accoglie con favore il rinnovato impegno degli alleati dell’UE, in particolare la nomina degli inviati speciali degli Stati Uniti, del Regno Unito e della Germania per i Balcani occidentali; chiede che lavorino a stretto contatto e in coordinamento con l’inviato dell’UE, al fine di rafforzare l’effetto leva e di fornire consulenze e sostegno coerenti;
59. riconosce l’importante contributo apportato dalla Forza per il Kosovo (KFOR) e dagli Stati partecipanti alla creazione e al mantenimento di un ambiente sicuro per tutti i cittadini del Kosovo e il ruolo svolto nel facilitare l’integrazione euro-atlantica dei Balcani occidentali; ricorda l’importanza della KFOR per il continuo sviluppo della Forza di sicurezza del Kosovo mediante la fornitura di consulenza e formazione e lo sviluppo delle capacità;
60. invita la Commissione e l’Ufficio dell’UE in Kosovo a intensificare gli sforzi tesi a migliorare la visibilità e promuovere il ruolo, l’impegno e i benefici di un più saldo partenariato tra l’UE e il Kosovo;
Riforme socioeconomiche
61. accoglie con favore gli sviluppi positivi nella crescita economica del Kosovo; si compiace del fatto che anche il Kosovo trarrà beneficio dal mercato unico digitale dell’UE, dato il grande potenziale della digitalizzazione per lo sviluppo dell’economia kosovara;
62. plaude alle misure adottate dal governo volte ad arginare l’economia sommersa; si rammarica tuttavia del fatto che l’ampia economia sommersa del Kosovo continui a ostacolare lo sviluppo del settore privato; constata l’esistenza di una strategia e di un corrispondente piano d’azione per affrontare le cause alla base del settore informale, ma sollecita un’attuazione più efficace; osserva che le rimesse personali rappresentano una percentuale elevata del PIL del Kosovo;
63. elogia il Kosovo per l’efficace gestione della pandemia di COVID-19, compreso il processo di vaccinazione; plaude al fatto che il Kosovo abbia acquistato unicamente vaccini contro la COVID-19 prodotti e certificati dall’UE, dal Regno Unito o dagli Stati Uniti e che si stiano compiendo progressi affinché i certificati COVID rilasciati in Kosovo siano accettati alle stesse condizioni del certificato COVID digitale dell’UE;
64. accoglie con favore le misure di emergenza adottate dal governo e la creazione di 25 000 nuovi posti di lavoro attraverso il suo pacchetto per la ripresa; sottolinea, tuttavia, che l’assistenza ai gruppi più colpiti dalla pandemia è stata limitata; incoraggia il Kosovo a fornire alle famiglie e alle imprese vulnerabili un sostegno finanziario mirato e temporaneo legato al contesto della pandemia; sottolinea che la ripresa post-pandemia dipenderà in misura significativa dalla capacità delle autorità di affrontare le sfide strutturali e dall’efficace attuazione dei pacchetti di sostegno economico;
65. accoglie con favore l’erogazione di un pacchetto di assistenza macrofinanziaria per l’emergenza COVID-19 volto ad attenuare l’impatto economico della pandemia e a mantenere la stabilità macroeconomica, nonché la mobilitazione di 14,2 miliardi di EUR dall’IPA III per aiutare i partner dei Balcani occidentali a conformarsi ai requisiti per l’adesione all’Unione europea;
66. sottolinea che l’attuazione delle riforme fondamentali e strutturali resta essenziale per la ripresa economica e lo sviluppo sociale, in quanto gli sforzi tesi a contrastare la corruzione, a migliorare lo Stato di diritto, ad aumentare la trasparenza e a rafforzare le istituzioni e il dialogo sociale contribuiranno altresì ad attrarre investimenti esteri diretti nel paese; invita il Kosovo ad allinearsi ulteriormente all’acquis dell’UE in materia di mercato unico e invita le autorità del Kosovo e la Commissione a sostenere ulteriormente le piccole e medie imprese al fine di sviluppare un’economia più forte e più resiliente;
67. sottolinea che l’approvvigionamento inadeguato e inaffidabile di energia elettrica è uno dei limiti alla competitività del Kosovo e che la mancanza di sicurezza energetica genera costi significativi per le imprese e rappresenta un grave ostacolo nell’attrarre investimenti esteri diretti di alta qualità; esorta il Kosovo a intensificare gli sforzi per sfruttare il potenziale di efficienza energetica;
68. esorta le autorità a continuare i loro sforzi per riformare il sistema educativo in modo che fornisca agli studenti le competenze e le conoscenze richieste dal mercato del lavoro; sottolinea la necessità di migliorare la qualità e la pertinenza del sistema educativo per aumentare l’occupazione e attenuare gli squilibri tra la domanda e l’offerta di competenze; invita gli attori interessati a coinvolgere le persone appartenenti a gruppi minoritari nella definizione e nell’attuazione di misure a favore dell’occupazione e a garantire un’istruzione pubblica equa e non discriminatoria nelle lingue minoritarie;
69. chiede maggiori sforzi per integrare le donne nel mercato del lavoro, in particolare per far fronte all’assenza di progressi nell’attuazione dei diritti del lavoro delle donne, agli stereotipi di genere, agli squilibri di genere e al divario retributivo di genere nel mercato del lavoro; evidenzia le significative differenze di genere nella partecipazione al mercato del lavoro e nella qualità del lavoro, l’azione insufficiente contro le molestie sessuali sul luogo di lavoro, la discriminazione nelle disposizioni legali relative al congedo di maternità e la mancanza di capacità nelle strutture per l’infanzia e per i bambini in età prescolare; si compiace del crescente numero di borse di studio destinate alle studentesse delle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica);
70. esprime preoccupazione per la continua emigrazione e il declino demografico, che stanno privando il Kosovo dei tanto necessari lavoratori altamente qualificati, compresi gli operatori sanitari, il che ha un impatto negativo sul sistema sanitario, e invita il Kosovo a introdurre misure socioeconomiche globali per affrontare tali sfide; accoglie con favore l’avvio di riforme volte a migliorare la capacità dei servizi per l’impiego del Kosovo e l’attuazione delle pertinenti politiche attive del mercato del lavoro, compresi il miglioramento del livello delle competenze e la formazione sul posto di lavoro;
71. ribadisce il suo invito alla Commissione a elaborare una strategia regionale volta a contrastare la persistente disoccupazione giovanile e l’aumento dell’emigrazione affrontando il divario tra le competenze offerte dal sistema di istruzione e quelle richieste dal mercato del lavoro, migliorando la qualità dell’insegnamento e garantendo un adeguato finanziamento delle misure attive del mercato del lavoro e dei programmi di formazione professionale, nonché strutture adeguate per l’infanzia e l’istruzione prescolare; incoraggia l’estensione del programma di borse di studio del Collegio d’Europa agli studenti provenienti dai paesi dei Balcani occidentali, oltre a quelli dei paesi del vicinato europeo;
72. mette in risalto la necessità di investire nella digitalizzazione al fine di ridurre al minimo il divario digitale e garantire la parità di accesso a internet, anche ai gruppi e alle persone più vulnerabili che vivono nelle zone rurali; prende atto del grande potenziale della popolazione giovanile del Kosovo e della digitalizzazione per lo sviluppo della sua economia; apprezza il fatto che la popolazione giovanile disponga di conoscenze avanzate in materia di TIC e che il Kosovo potrebbe dunque diventare la prossima Silicon Valley europea;
73. incoraggia il Kosovo a trasformare il settore agricolo al fine di aumentare la produzione alimentare locale e di ridurre le importazioni di prodotti alimentari di base;
74. sottolinea la necessità di snellire il sistema di sicurezza sociale e di stabilire un sistema di compensazione per il pubblico impiego che sia coerente, equo e sostenibile in termini di bilancio; accoglie con favore l’intenzione del governo del Kosovo di procedere alla revisione del regime pensionistico dei veterani di guerra;
75. monitorerà con attenzione l’accordo relativo al trasferimento di detenuti dalla Danimarca che sconteranno la pena nei penitenziari del Kosovo, che entrerà in vigore nel 2023; chiede che i termini e la gestione di tale accordo siano pienamente trasparenti e incoraggia le autorità competenti del Kosovo ad affrontare la potenziale disparità delle condizioni di detenzione nelle strutture tra i condannati danesi e kosovari;
Ambiente, energia e trasporti
76. sottolinea la necessità di affrontare i cambiamenti climatici in linea con le ambizioni dell’UE in materia di clima e di accelerare la transizione verso un’economia climaticamente neutra, resiliente, sostenibile, circolare ed efficiente sotto il profilo delle risorse, dal momento che i progressi in tali ambiti e l’allineamento alla normativa dell’Unione sono rimasti esigui;
77. invita il governo ad accelerare i lavori sulla strategia energetica per il periodo 2022-2030, in collaborazione con la società civile, con un’attenzione particolare a un approvvigionamento energetico sostenibile e a prezzi accessibili, a una maggiore efficienza energetica e all’ulteriore diversificazione delle fonti energetiche, in linea con l’agenda del Green Deal europeo e l’accordo di Parigi; deplora i continui ritardi nella pubblicazione della strategia;
78. ribadisce la sua preoccupazione per il fatto che una quota ampiamente maggioritaria dell’energia in Kosovo è prodotta a partire dal carbone e chiede la rimozione di tutte le sovvenzioni al carbone non conformi, il decentramento della produzione energetica e la transizione verso energie rinnovabili; riconosce la necessità di integrare pienamente la parte settentrionale del Kosovo nel sistema di fatturazione del paese;
79. incoraggia il Kosovo a riformare e liberalizzare il suo mercato dell’energia, compreso il mercato al dettaglio dell’energia elettrica, al fine di offrire ai consumatori una scelta e porre fine al monopolio esistente nel settore; accoglie con favore l’apertura di un nuovo impianto di riscaldamento urbano a Gjakova, finanziato con fondi dell’UE, che è l’unico impianto in Kosovo funzionante a biomassa e che dovrebbe ridurre l’inquinamento della zona di oltre il 90 %;
80. esprime profonda preoccupazione per la qualità dell’aria nella maggior parte delle aree urbane del Kosovo; sottolinea, in particolare, che negli ultimi anni il paese ha superato i valori limite fissati per gli inquinanti atmosferici che rappresentano una grave minaccia per la salute dei cittadini kosovari; invita il paese a rispettare il piano nazionale di riduzione delle emissioni, che è conforme ai requisiti della direttiva sulle emissioni industriali[9];
81. sottolinea che occorre mantenere un ambiente sano e proteggere le risorse idriche e gli ecosistemi, prestando particolare attenzione ai fiumi per lo sviluppo dell’agricoltura e il miglioramento della sicurezza alimentare e idrica; plaude agli sforzi tesi a migliorare la qualità della gestione dei bacini idrici e le relative autorizzazioni; accoglie con favore la sentenza della Corte suprema del Kosovo che sospende il permesso idrico di una centrale idroelettrica a Shtërpca; chiede che sia posta fine a tutti i progetti di costruzione di dighe all’interno di aree protette, compresi i futuri siti Natura 2000 (Emerald);
82. sottolinea la necessità di miglioramenti nella gestione dei rifiuti, in particolare nella raccolta differenziata e nel riciclaggio, nonché la necessità di introdurre misure di economia circolare al fine di ridurre i rifiuti;
83. ribadisce il suo invito ad attuare politiche sostenibili di mobilità e trasporto pubblico e ad affrontare le carenze infrastrutturali di lunga data; accoglie con favore i piani di ammodernamento delle ferrovie mediante prestiti della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e sovvenzioni dell’Unione;
84. plaude all’adozione del piano economico e di investimenti per i Balcani occidentali, che mobilita 3,2 miliardi di EUR, e invita il Kosovo a farne un uso efficace; accoglie con favore la preparazione di cinque progetti faro in materia di energia, infrastrutture e qualità dell’aria e dell’acqua, tra cui il tratto Pristina-Merdare dell'”Autostrada della pace”, e la preparazione di nuovi investimenti nell’approvvigionamento idrico e nel trattamento delle acque reflue;
85. accoglie con favore le operazioni intraprese dalla polizia del Kosovo in cooperazione con EULEX per contrastare il disboscamento illegale in tutto il Kosovo; incoraggia le autorità competenti e le autorità di contrasto nel nord e nel sud del paese a intensificare la loro cooperazione al fine di combattere questo e altri reati;
°
° °
86. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Presidente del Consiglio europeo, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e al Presidente, al governo e al parlamento del Kosovo.
![]() |
INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO |
![]() |
Approvazione |
14.6.2022 |
|
|
|
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
43 9 5 |
||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Alexander Alexandrov Yordanov, François Alfonsi, Maria Arena, Petras Auštrevi?ius, Traian B?sescu, Anna Bonfrisco, Susanna Ceccardi, Katalin Cseh, Kinga Gál, Giorgos Georgiou, Raphaël Glucksmann, Klemen Grošelj, Bernard Guetta, Peter Kofod, Dietmar Köster, Andrius Kubilius, David Lega, Leopoldo López Gil, Antonio López-Istúriz White, Claudiu Manda, Lukas Mandl, Thierry Mariani, David McAllister, Vangelis Meimarakis, Sven Mikser, Francisco José Millán Mon, Javier Nart, Matjaž Nemec, Demetris Papadakis, Tonino Picula, Giuliano Pisapia, Thijs Reuten, Nacho Sánchez Amor, Jacek Saryusz-Wolski, Sergei Stanishev, Tineke Strik, Dominik Tarczy?ski, Viola Von Cramon-Taubadel, Isabel Wiseler-Lima, Salima Yenbou, Bernhard Zimniok |
|||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Vladimír Bil?ík, Corina Cre?u, Angel Dzhambazki, Nicolaus Fest, Arba Kokalari, Andrey Kovatchev, Karsten Lucke, Erik Marquardt, Marisa Matias, Alessandra Moretti, Paulo Rangel, Javier Zarzalejos |
|||
Supplenti (art. 209, par. 7) presenti al momento della votazione finale |
Asim Ademov, Stéphane Bijoux, Liudas Mažylis, Bettina Vollath |
Fonte/Source: https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/A-9-2022-0179_IT.html