
(AGENPARL) – mar 31 maggio 2022 La produzione
di cereali in Italia


FRUMENTO TENERO
Altri cereali
I cereali in Italia nei primi vent’anni del 2000
Dal 2000 ad oggi la cerealicoltura
italiana è profondamente cambiata. Pur
rimanendo la tipologia di coltura più
cola del 27%, che ha sottratto 1 milione e
121 mila ettari, di cui 473 mila nelle sole
regioni del Mezzogiorno.
Anche la produzione, a partire dal 2000,
manifesta un trend in discesa, se pur
Infatti sulla produzione incidono, anche
le rese produttive, legate, oltre che a
fattori climatico-ambientali, anche alle
tecniche di coltivazione e alle scelte
varietali, che in 20 anni, hanno fatto
segnare certamente dei miglioramenti.
Il calo è stato pari al 19%, circa 40 milioni
di quintali in meno, in particolare persi
nelle regioni del Nord-est.
In Italia nei primi 20 anni del 2000, il
cereale con i maggiori investimenti
alla semina è sempre stato il frumento
(-27%). La maggiore perdita percentuale
però al mais con circa il -43%, di cui più
della metà concentrata nelle regioni
del Centro e del Nord-est. In calo anche
il frumento tenero, che ha perso circa
158 mila ettari. Per il frumento duro
si evidenzia però una crescita delle
tradizionalmente non vocate alla sua
coltivazione.
Anche in termini di produzione, dal 2000 al 2020 la mag
giore perdita è associata al mais, per il quale si registra una
contrazione di circa 33 milioni di quintali (-33%), l’86% dei quali a
carico delle regioni del Nord. A seguire, si individua il frumento
tenero, con una perdita del 14% e quindi il frumento duro con
una perdita del 10%.
Frumento tenero
Frumento DURO
RISONE
Segale, orzo e
avena





















GRECIA
STATI UNITI
FRANCIA
kazakistan
UCRAINA
SLOVENIA
AUSTRIA
BRASILE
Sudafrica
FRANCIA
BULGARIA













ENTARE
STATI UNITI


















Frumento tenero
Frumento DURO
RISONE
Segale, orzo e
avena





















GRECIA
STATI UNITI
FRANCIA
kazakistan
UCRAINA
SLOVENIA
AUSTRIA
BRASILE
Sudafrica
FRANCIA
BULGARIA













ENTARE


















Le principali tappe della politica comunitaria per il comparto
Le esportazioni dell’Italia
di derivati dei cereali
Mercati di destinazione dell’export dell’Italia di
derivati dei cereali
quota percentuale 2021


FRUMENTO TENERO
Altri cereali
L’export dell’Italia di derivati dei cereali vale quasi 6,5 miliardi di euro nel 2021, valore in crescita negli ultimi anni (+6,8% rispetto al 2020).
Fonte: elaborazioni CREA-PB su dati ISTAT
Nel 2021 il peso dei derivati dei cereali sull’export Agroalimentare dell’Italia è di quasi il 13%
In netta crescita nel 2021 l’export di prodotti della panetteria, biscotteria e pasticceria.
In calo nel 2021 l’export di pasta, dopo la netta crescita del 2020 (Valori 2021 restano comunque superiori a quelli del 2019).
Più del 50% dell’export dell’Italia di derivati dei cereali è destinato a Germania, Francia, Sati Uniti e Regno Unito.
Export di prodotti trasformati
Le politiche per il settore
Rete Rurale Nazionale
Ministero delle politiche agricole
alimentari e forestali
Pubblicazione realizzata con il
contributo FEASR (Fondo europeo per
l’agricoltura e lo sviluppo rurale)
nell’ambito del Programma
Rete Rurale Nazionale 2014-2020
Documento a cura di
Roberta Sardone e Serena Tarangioli.
Autori: Luca Cesaro, Antonio Giampaolo,
Anna Lapoli, Francesco Licciardo,
Alfonso Scardera, Roberto Solazzo,
Serena Tarangioli, Grazia Valentino.
Frumento tenero
Frumento DURO
RISONE
Segale, orzo e
avena





















GRECIA
STATI UNITI
FRANCIA
kazakistan
UCRAINA
SLOVENIA
AUSTRIA
BRASILE
Sudafrica
FRANCIA
BULGARIA













ENTARE





























rf
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Riforma Fischler
PAC in vigore
Riforma Mac Sharry
Health Check
PAC in corso di approvazione
Politica di sviluppo rurale

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Riforma Fischler
PAC in vigore
Riforma Mac Sharry
Health Check
PAC in corso di approvazione
Politica di sviluppo rurale

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Strumento che favorisce l’attuazione
delle politiche di sviluppo rurale. Risulta
in grado di determinare
la nascita di
relazioni sistemiche tra soggetti di
natura diversa,
proponendo
complesse e articolate
problematiche settoriali o territoriali.
Obiettivo del PIF è quello di
creare
agroalimentari e quella forestale.
molteplicità di obiettivi da integrare in
una strategia complessiva;
combinazione di strumenti di sostegno e
di incentivazione;
azione coordinata;
produttiva.
Alla base del PIF c’è un
accordo di
contratto formale con il quale i soggetti
partecipanti condividono e sottoscrivono
gli obiettivi e le strategie operative.
Gli interventi del PSR
per tipologia di investimento (valori in %)




















contrastare
l’asimmetria nel potere negoziale
punti focali della riforma PAC 2023-2027
Al 31/12/2021 sono state riconosciute
13 OP cerealicole
distribuite in
6 regioni italiane
Ottimizzazione costi di produzione
Svolgimento ricerche
Fornitura assistenza tecnica
Valore della produzione commercializzata
(dato medio):
Frumento tenero
Frumento DURO
Segale, orzo e
avena































2019-2020
2020-2021
previsioni 2022








































avena






























2020-2021
previsioni 2022








































Frumento tenero
Frumento DURO
Segale, orzo e
avena





























2020-2021
previsioni 2022








































La cerealicoltura negli anni della pandemia
Le OP cerealicole
Ripartizione % superficie/produzione cerealicola / PREVISIONI 2022
cola nazionale dell’8,6% e della produzione dell’11.2%. Contrariamente al 2020, il peso
Il quadro della cerealicoltura italiana nel 2022 è fornito dalle previsioni di semina per il
2022, raccolte attraverso un’indagine sulle intenzioni di semina per il 2021-2022. Esse,
frumento duro, al contrario un aumento di quella a frumento tenero e a orzo (utilizzato
vaso; Indagine sulle Intenzioni di semina di alcune colture erbacee
L’import di cereali
Variazioni, medie aziendali, attese dei costi
correnti nelle diverse specializzazioni produttive
Le importazioni dell’Italia
la composizione dell’Import
dell’Italia di cereali
Principali fornitori dell’Italia
quote percentuali calcolate sulle quantità
specializzazione produttiva (OTE) in cui ricade l’azienda agricola. I maggiori incrementi
specializzate in
dell’aumento dei costi energetici e dei fertilizzanti. A livello medio nazionale l’aumento
dei costi si attesterebbe al
mica delle aziende agricole, in modo particolare per le aziende marginali.
Secondo i dati della RICA Italiana, come media del periodo 2016-2019, per produrre
un quintale di granella di grano duro si spendono 11,70 euro per i mezzi tecnici e per
il contoterzismo, che diventano 13,90 euro con la quota delle macchine aziendali, per
spese generali,
si raggiungono i 24,50 euro/q.le.
I costi totali unitari di produzione
mostrano un andamento crescente nel periodo 2016-2020 del 4,7%, con un leggero
calo solo nel 2019. Tale incremento è dovuto essenzialmente alla componente costo
del lavoro (+8,7%) più che alle spese dirette (+1,9%); all’interno di quest’ultime sono
le spese per i fertilizzanti (+3%) e il contoterzismo (+2,2%) quelle che presentano un
andamento positivo nel periodo considerato.
Fonte: RICA, dati 2016-2020, estesi all’universo
Cereali.
Import 2021 = 3,1 Miliardi di €.
Mais, frumento tenero e frumento duro rappresentano
il 94% dell’import dell’Italia di cereali, per un valore di
2,9 miliardi di euro nel 2021.
Frumento tenero
Oltre 1/5 del frumento tenero importato dall’Italia nel
2021 proviene dall’Ungheria. Altri importanti fornitori
sono Francia e Austria. Principali aree esportatrici a
livello mondiale: Russia e Ucraina (circa 25%), Nord
America (21,5%) e Australia (13,7%).
Frumento duro.
Canada primo esportatore mondiale
e primo fornitore dell’Italia di frumento duro, con
un peso del 46%. Altri principali esportatori a livello
mondiale nel 2021, Repubblica Ceca e Francia (risp.
7-8%). Altri importanti fornitori dell’Italia nel 2021:
Australia e, in UE, Francia e Grecia.
L’Ucraina è tra i principali esportatori mondiali
di mais e ricopre un ruolo importante anche come
fornitore dell’Italia. Dall’Ucraina nel 2021 l’Italia ha
importato 785.000 tonnellate di mais, pari al 15%, per
un valore di 179 milioni di euro. Altri importanti fornitori
dell’Italia: Ungheria (31%), Slovenia (12%) e Croazia
(10%). A livello mondiale, USA primo esportatore (35,5%
nel 2021); USA, Argentina, Ucraina e Brasile concentrano
complessivamente più del 78% delle esportazioni nel
Fonte: elaborazioni CREA-PB su dati ISTAT
avena





















GRECIA
STATI UNITI
FRANCIA
kazakistan
UCRAINA
SLOVENIA
AUSTRIA
BRASILE
Sudafrica
FRANCIA
BULGARIA













ENTARE
STATI UNITI


















Frumento tenero
Frumento DURO
RISONE
Segale, orzo e
avena



















GRECIA
STATI UNITI
FRANCIA
kazakistan
UCRAINA
SLOVENIA
AUSTRIA
BRASILE
Sudafrica
FRANCIA
BULGARIA













ENTARE
STATI UNITI


















Frumento tenero
Frumento DURO
RISONE
Segale, orzo e
avena



















GRECIA
STATI UNITI
FRANCIA
kazakistan
UCRAINA
SLOVENIA
AUSTRIA
BRASILE
Sudafrica
FRANCIA
BULGARIA













ENTARE
STATI UNITI


















Frumento tenero
Frumento DURO
RISONE
Segale, orzo e
avena





















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UCRAINA
SLOVENIA
AUSTRIA
BRASILE
Sudafrica
FRANCIA
BULGARIA













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Frumento tenero
Frumento DURO
RISONE
Segale, orzo e
avena





















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kazakistan
UCRAINA
SLOVENIA
AUSTRIA
BRASILE
Sudafrica
FRANCIA
BULGARIA













ENTARE
STATI UNITI


















cerealicoltura
ortofloricoltura
viticoltura
olivicoltura
FRUTTIFERI
erbiveri
bovini da latte
granivori
coltivazioni miste
e allevamento


















































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