
(AGENPARL) – Roma, 21 aprile 2021 – Il primo ministro designato della Libia Fathi Bashagha si è offerto di aiutare il Regno Unito a sostituire il petrolio russo in cambio di un aiuto per la ricostruzione postbellica, in una mossa vista come una sfida diretta al primo ministro libico in carica Abdul Hamid Dbeibah.
L’offerta arriva quando la Libia ha visto la chiusura di tre quarti della sua produzione di petrolio tra le proteste per il rifiuto del governo di Dbeibah di dimettersi e aprire la strada a Bashagha per conquistare Tripoli.
Lunedì, nello stesso momento in cui la National Oil Company (NOC) libica stava dichiarando la forza maggiore sui suoi più grandi giacimenti petroliferi e terminali di esportazione, portando offline circa 800.000 barili al giorno, Bashagha ha rifiutato l’idea di trasferire 6 miliardi di dollari di entrate petrolifere alla Banca centrale , controllata dal governo di Tripoli.
Bashagha ha descritto l’idea di tale trasferimento come “spreco di denaro pubblico e la ricchezza dello stato libico a favore di un governo fuorilegge” e, secondo il Libya Observer , ha ordinato al NOC di congelare le entrate petrolifere .
Bashagha è stato nominato primo ministro dal parlamento orientale a marzo, ma Dbeibah ha rifiutato di dimettersi. Il parlamento con sede a est sostiene che il mandato di Dbeibah è terminato quando le elezioni di dicembre non si sono svolte e un nuovo primo ministro deve guidare il paese attraverso nuovi piani elettorali.
I due governi rivali stanno ora lottando per il controllo della produzione petrolifera, che è prevalentemente sotto il controllo delle forze orientali, mentre le entrate petrolifere sono controllate dalla Banca Centrale di Tripoli. È questa rivalità politica che ha portato alla chiusura della produzione e delle esportazioni.
Il membro dell’Alto Consiglio di Stato libico Abdulrahman Al-Sweihli lunedì ha accusato il generale Khalifa Haftar, il presidente della Camera dei rappresentanti Aqila Saleh e Bashagha di aver orchestrato la forza maggiore sulla produzione di petrolio, definendo i tre “pazzi del potere”. Il consigliere ha anche affermato che a Bashagha non sarebbe stato permesso di entrare a Tripoli.
Mercoledì, il primo ministro Dbeibah ha chiesto un’indagine sulla chiusura dei giacimenti petroliferi. Riferendosi a Bashagha e ai suoi alleati, Dbeibah ha detto : “Stavano cercando di stabilire una nuova autorità di transizione e, quando non ci sono riusciti, hanno chiuso le esportazioni di petrolio in modo da poter continuare a umiliare questa grande nazione”.