
CATANZARO Ben 33 mila imprese del settore turistico sarebbero a rischio default con una contrazione del fatturato pari a oltre 9,3 miliardi di euro. La prolungata crisi economica provocata dal Covid avrebbe fiaccato la solidità finanziaria del comparto rendendo molto complicata, per molti imprenditori, sia la copertura delle insolvenze che la ripresa. Due le possibili conseguenze secondo i ricercatori di Demoskopika: una crescente perdita di liquidità e forme di infiltrazione sempre più pervasive della criminalità organizzata sul tessuto economico. Su quest’ultimo aspetto, in particolare, dallo studio emerge che il 13,5 per cento delle imprese “in affanno”, pari a ben 4.450 aziende, potrebbero essere più vulnerabili ai tentativi di controllo economico da parte dei principali sodalizi criminali. Sono sei i sistemi turistici locali a presentare un’incidenza percentuale maggiore rispetto alla media italiana: Campania con 540 imprese più vulnerabili all’ingresso di capitali illegali su un totale di 3.400 aziende a rischio default (15,9 per cento), Lazio con 530 realtà imprenditoriali su un totale di 3.600 imprese (14,7 per cento), Sicilia con 350 imprese su un totale di 2.400 realtà attive in campo turistico a rischio fallimento. E, ancora: Lombardia con 530 aziende maggiormente vulnerabili su 3.800 imprese nel complesso (13,9 per cento), Puglia con 290 imprese su un totale di 2.100 (13,8 per cento) e, infine, Calabria con 150 realtà aziendali su un dato complessivo di 1.100 imprese a rischio default (13,6 per cento). (News&Com)