
REGGIO CALABRIA Nello specifico, nel periodo compreso tra il 2015 e il 2019, sono state poste in essere dai componenti della cosca Pesce, ma anche della cosca Bellocco e dei Piromalli, le seguenti estorsioni:di 1.000 euro all’anno, nei confronti di alcuni proprietari di terreni di Rosarno, rimasti ignoti e di almeno 5.000 euro, da destinare ai “carcerati”; di 4.000 euro, in danno di un imprenditore boschivo per ottenere, dalla cosca Pesce, l’autorizzazione a procedere alla vendita della legna ottenuta dal taglio degli alberi in un terreno sito nell’area sottoposta all’influenza della consorteria criminale; di 2000 euro, in danno di un privato che aveva acquistato due terreni in una località di Rosarno; di una somma di denaro non quantificata, come corrispettivo per la compravendita di due terreni da un commerciante di San Ferdinando; di 10.000 euro, quale percentuale dovuta alle cosche Pesce e Bellocco sulle compravendite dei terreni ricadenti nelle zone sottoposte al loro controllo; di 10.000 euro, in danno di un imprenditore [non identificato] di Rosarno, ricevendo inizialmente 7.800 euro ed intimando alla vittima di corrispondere il restante importo [ai Bellocco e ai Pesce] e di altri 10.000 euro, durante il periodo natalizio; di 3.000 euro a un imprenditore impegnato nella realizzazione di un’opera pubblica a Rosarno; di una somma di denaro non quantificata, in danno di un imprenditore del settore edile impegnato nella realizzazione di alcuni lavori pubblici appaltati dalla Provincia di Reggio Calabria; di una somma di denaro non quantificata, in danno del titolare di una ditta di autotrasporti, con la minaccia di danneggiare la sua attività commerciale mediante esplosione di colpi d’arma da fuoco, nonché di impedirgli di svolgere la sua attività e perfino di ucciderlo o di uccidere i suoi familiari; di una somma di denaro non quantificata nei confronti di un imprenditore edile – già vittima in passato del furto di alcuni automezzi e di danneggiamento, mediante esplosione di colpi d’arma da fuoco, della sua attività commerciale – non corrisposta ai Pesce perché la vittima aveva già pagato l’estorsione alla cosca Bellocco che aveva riscosso anche la parte spettante ai Pesce; di un compenso di 10.000 euro, ad un imprenditore operante nella zona industriale di San Ferdinando, con la minaccia di far saltare in aria la sua attività commerciale, qualora non avesse provveduto a pagare entro un termine prestabilito; di 3.000 euro mensile ai referenti della società che si era aggiudicata l’appalto della raccolta dei rifiuti nel comune di San Ferdinando – già vittima in passato di danneggiamenti ai propri mezzi, nonché di richieste estorsive perpetrate da esponenti dei Bellocco – da giustificare con l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. (News&Com)