
REGGIO CALABRIA L’attività di indagine ha conferma come, nel rispetto delle dinamiche criminali che governano il territorio di Rosarno e San Ferdinando, la cosca Pesce si sia spesso interfacciata con i Bellocco [anch’essi attivi sugli stessi territori] e con i Piromalli operando non di rado congiuntamente, per riscuotere ingenti somme di denaro destinate al finanziamento di attività illecite, al sovvenzionamento dei sodali detenuti e delle loro famiglie, nonché alle esigenze del latitante Antonino Pesce, classe 1992. Gli investigatori hanno individuato l’esistenza di uno stabile sistema criminale di imposizione a tappeto – da parte della cosca Pesce e delle altre consorterie operanti sul territorio – di estorsioni, anche per diverse migliaia di euro in danno di privati cittadini, imprenditori, commercianti ed operatori economici in genere. (News&Com)