
REGGIO CALABRIA L’odierna operazione di polizia scaturisce dalla convergenza investigativa di due attività di indagine – quella condotta dalla Squadra Mobile denominata Handover e quella svolta dal Ros e dal Gico di Reggio Calabria denominata Pecunia Olet – coordinate dal procuratore aggiunto Calogero Gaetano Paci e dai sostituti procuratori Francesco Ponzetta e Paola D’Ambrosio, nei confronti della cosca Pesce di Rosarno, articolazione di ‘ndrangheta ramificata sul territorio di Rosarno e nei comuni vicini e con interessi sia in ambito nazionale che all’estero. Dette attività hanno consentito di disarticolare le proiezioni della cosca, sia sul fronte delle attività tipicamente criminali, connesse alla gestione del traffico di stupefacenti, alle estorsioni ed al “controllo” delle commesse di lavori gestite dalla Autorità portuale di Gioia Tauro riguardanti opere interne all’area portuale, sia sul fronte economico/imprenditoriale, destrutturando la gestione monopolistica da parte della cosca – attraverso accordi collusivi con un gruppo imprenditoriale siciliano, con mire espansioniste in territorio calabrese – del settore della grande distribuzione alimentare e della gestione delle attività economiche collegate alla grande distribuzione. Nello specifico, l’inchiesta Handover rappresenta la prosecuzione dell’operazione Recherche, nell’ambito della quale, in data 04 aprile 2017, vennero eseguite numerose misure cautelari nei confronti di esponenti della potente cosca Pesce di Rosarno per associazione mafiosa e associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. In quella circostanza, riusciva a sottrarsi alla cattura Antonino Pesce, classe 1992, che veniva successivamente localizzato e catturato il 10 marzo 2018 a Rosarno dagli investigatori della Squadra mobile e del Servizio centrale operativo. (News&Com)