
REGGIO CALABRIA Il clan di Rosarno, grazie ai proventi derivanti dai traffici di sostanze stupefacenti – oltre a quelli delle attività estorsive – aveva la disponibilità di una cassa comune in grado di garantire agli affiliati ed alle loro famiglie una sistematica remunerazione. Rispondono di associazione mafiosa 13 soggetti, per aver fatto parte della cosca Pesce, con il ruolo di dirigenti e partecipi. Sono invece accusati di aver preso parte all’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti 13 soggetti in qualità di promotori, dirigenti e partecipi. Altri soggetti rispondono di cessione di sostanze stupefacenti. Invero, le indagini hanno consentito di documentare diversi episodi di detenzione ai fini di spaccio di quantitativi, anche ingenti, di sostanza stupefacente [prevalentemente marijuana e hashish], parte dei quali sono stati sottoposti a sequestro. Altri indagati sono ritenuti responsabili di numerose estorsioni, per diverse migliaia di euro, consumate e tentate in danno di privati cittadini, imprenditori ed operatori economici, nonché di detenzione di armi anche da guerra (kalashnikov, mitragliatrice P40 e M12 S). Alcuni soggetti sono indagati a piede libero per intestazione fittizia di beni. (News&Com)