
CATANZARO “Dopo l’inibizione da parte dell’Asp dell’attività sanitaria – sottolinea il consigliere regionale – poi sospesa dal Tar di Catanzaro a seguito dell’avvio di un procedimento penale, la struttura (il cui consiglio d’amministrazione è stato completamente rinnovato) ha dovuto chiudere, i lavoratori sono rimasti a casa e i pazienti calabresi, molti già prenotati per delicatissimi interventi chirurgici, hanno dovuto rivolgersi alle strutture di altre regioni. Di fronte a un quadro così sconfortante, la politica deve assumere un atteggiamento responsabile e propositivo, aprendo un confronto con la burocrazia e scongiurando ostacoli che risultino fortemente penalizzanti quanto illogici e incomprensibili”. “Infatti – conclude Pitaro -, nonostante le verifiche svolte dagli organi di legge circa l’esistenza dei requisiti e nonostante l’accreditamento concesso alla struttura dal Commissario ad acta per la sanità, l’Asp di Catanzaro ha negato immotivatamente, con delibera N. 443 del 13/4/2021, la contrattualizzazione al Sant’Anna sul presupposto che è in corso un’indagine penale. Indagine che deve essere portata avanti per l’accertamento di eventuali responsabilità penali, ma che, come ho sempre sostenuto, non può determinare l’annientamento di una struttura sanitaria d’eccellenza”. (News&Com)