(AGENPARL) – Roma, martedì 06 Aprile 2021 – Il Times quotidiano britannico con sede a Londra, ha riferito che in Inghilterra si starebbe valutando seriamente la possibilità di limitare l’uso del vaccino della società britannico-svedese AstraZeneca e del vaccino contro il Coronavirus dell’Università di Oxford a causa dei casi di decessi di persone giovani forse collegati alla formazione di coaguli di sangue. L’eventuale valutazione e la conseguente decisione spetta all’ Agenzia per il controllo dei medicinali e dei prodotti sanitari (MHRA) del Regno Unito.
La scorsa settimana, il Times ha diffuso un’informativa nella quale si diceva fino al 24 marzo compreso, in Inghilterra c’erano state 22 segnalazioni di casi di trombosi del seno venoso cerebrale, e otto segnalazioni di altri casi di trombosi in presenza di trombocitopenia. Sette dei pazienti deceduti residenti nel Regno Unito, avevano ricevuto il vaccino di recente e avevano sviluppato coaguli di sangue. Nei giorni scorsi, le autorità mediche avevano sottolineato, che non esistevano ancora prove certe per una possibile relazione tra l’uso del farmaco Oxford e la formazione di coaguli di sangue.
La campagna vaccinale, nel Regno Unito è iniziata l’8 dicembre 20202 e ad oggi, le persone che sono state trattate vaccinate con una prima dose sarebbero 31,52 milioni, oltre il 47% della popolazione del regno e di oltre il 58% degli adulti britannici. La seconda dose è stata iniettata a 5,4 milioni di persone. Attualmente i cittadini britannici sono trattati con i vaccini Pfizer e BioNTech e AstraZeneca. Entro la fine del mese di Aprile, il Regno Unito riceverà la prima importante spedizione di vaccino dalla società americana Moderna, che è stata approvata dal regolatore britannico all’inizio di gennaio.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva precedentemente chiesto di continuare a utilizzare il vaccino, osservando che: “ i benefici superano i rischi e finora non è stato trovato alcun legame diretto tra vaccinazione e coaguli di sangue”. Nelle ultime ore è stata diffusa una dichiarazione del capo del Dipartimento per le minacce sanitarie e la strategia di vaccinazione dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA), Marco Cavaleri che avrebbe confermato che esiste un legame tra il vaccino contro il coronavirus della società britannico-svedese AstraZeneca e la formazione di coaguli di sangue. Questa quanto dichiarato dal capo del Dipartimento dell’EMA, Marco Cavaleri: “A mio parere, ora possiamo dire che c’è chiaramente un collegamento a questo vaccino. Non sappiamo ancora cosa causi esattamente questa reazione”. “Annunceremo ufficialmente l’esistenza di un tale collegamento nelle prossime ore, ma abbiamo ancora per capire come questo accada. “, questa è la dichiarazione al quotidiano Il Messaggero .
L’EMA, nei giorni scorsi aveva già condotto una prima indagine, dopo le svariate segnalazioni di coaguli di sangue nelle persone vaccinate con AstraZeneca, ma aveva sottolineato che il vaccino era sicuro ed efficace e che i benefici superavano i rischi. La stessa AstraZeneca aveva aggiornato le informazioni elencate nelle istruzioni per l’uso del vaccino contro il coronavirus, evidenziando” potenziali complicazioni”. Nei giorni scorsi un certo numero di paesi aveva già sospeso l’uso del vaccino AstraZeneca dopo le segnalazioni di coaguli di sangue letali nelle persone trattate. In seguito alle rassicurazione dell’EMA le vaccinazioni con Astra Zeneca sono riprese. Nei vari Paesi europei, la segnalazione di reazioni avverse gravi in una popolazione tendenzialmente sotto i 60 anni coinvolge in prevalenza persone di sesso femminile (80% dei casi). Tendenzialmente i casi riguardano persone con meno di 50 anni, ma si esistono casi di trombosi fino a 63 anni. I Paesi Bassi avevano già sospeso Astra Zeneca per tutti, la Francia lo utilizza solo per le persone con più di 55 anni, la Slovenia valuta la sospensione sopra i 60 anni, ed ancora la Norvegia lo ha sospeso fino al 15 aprile insieme alla Danimarca, mentre la Germania lo ha sospeso per coloro che non hanno raggiunti i 60 anni. Gli studi sulle cause dei decessi delle persone trattate con questo tipo di vaccino sono ancora in corso. In Italia? Nel nostro Paese Il vaccino Astra Zeneca era stato inizialmente consigliato per chi ha meno di 60 anni, e utilizzato per gli insegnanti e le forze armate, che conta prevalentemente persone ancora giovani.