
CATANZARO A più di 8 anni dall’introduzione della Direttiva europea dei pagamenti, in Calabria la situazione risulta ancora problematica: il 44,6% dei Comuni calabresi paga oltre i 60 giorni, quota di 26,3 punti superiore alla media nazionale (18,3%). E per questo segmento di amministrazioni comunali la quota dell’importo delle fatture ricevute è particolarmente elevata: il 47,1%, a fronte del 13,0% medio nazionale. E’ quanto emerge dall’ultimo report dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Imprese Calabria in merito all’Analisi tempi di pagamento dei comuni calabresi nei primi tre trimestri del 2020, esaminando i dati disponibili dal ministero dell’Economia e delle Finanze (2021). Secondo quanto emerge nel report, solo un Comune pagante su dieci (10,6%) è virtuoso e, come previsto dalla legge, salda le fatture entro 30 giorni: si tratta di 42 Comuni dei 395 su cui è svolta l’indagine, che concentrano però solo il 7,7% dell’importo pagato dai Comuni (38 milioni di euro). Anche in tal caso si rileva una peggiore prestazione dei comuni calabresi in quanto la quota di fatture pagate entro il limite di legge risulta inferiore di 46,1 punti rispetto alla quota media nazionale (53,8%). (News&Com)