
REGGIO CALABRIA I sodali per la riuscita dell’intento illecito organizzavano ogni minimo particolare, a partire dalla scelta dell’esaminatore più “comodo” che in numerosi casi compilava direttamente i quiz riservati ai candidati, ovvero, con omissione di vigilanza, consentiva ad essi l’utilizzo di apparecchiature elettroniche o telefoni cellulari – ovviamente non ammessi – per poter ricevere le risposte esatte. Per tali illeciti venivano richiesti compensi fino a 14.000 euro. Particolarmente significativi i casi di taluni candidati che hanno superato gli esami di teoria a quiz con procedura informatica, pur con pc spento mentre una candidata ha conseguito l’idoneità ai medesimi esami di teoria (quiz) pur essendo rimasta fuori dall’aula d’esami. (News&Com)