
REGGIO CALABRIA “La legge – si legga ancora nella nota – intende sostenere lo sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale dei piccoli Comuni, il riequilibrio demografico, favorendo la residenza in tali Comuni, tutelando e valorizzando il loro patrimonio naturale, rurale, storico-culturale e architettonico. In tal senso – puntando forte sulla sburocratizzazione – è promossa l’adozione di misure in favore dei residenti nei piccoli Comuni e delle attività produttive ivi insediate, con particolare riferimento al sistema dei servizi essenziali, al fine di contrastarne lo spopolamento e di incentivare l’afflusso turistico”. “Una particolare attenzione – riporta ancora il comunicato – è stata posta inoltre sulle scuole, prevedendo specifiche misure collaborative fra gli enti locali e di adeguamento dei trasporti e dei collegamenti, al fine di ridurre il disagio degli utenti ed evitando che l’eventuale chiusura di un plesso possa ripercuotersi sul ménage familiare. Verranno inoltre favoriti progetti di Telemedicina in collegamento con le Unità complesse di cure primarie (Uccp) e con le Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) per sopperire con la tecnologia al gap delle località più svantaggiate”. “Saranno recuperati i centri storici – aggiunge la nota – tramite la riqualificazione urbana, prevedendo anche la manutenzione e il riuso del patrimonio edilizio inutilizzato. Per favorire l’avviamento di iniziative commerciali nei centri storici si potrà, inoltre, derogare alle rigide normative su altezze e servizi igienici per residenze, studi professionali, associazioni, ristoranti e bar. Sarà possibile recuperare immobili e terreni per avviare degli alberghi diffusi. Previste anche consistenti agevolazioni tributarie, come l’esenzione dell’Irap per le annualità interessate dalla legge. Tutte iniziative che mirano a stimolare anche l’imprenditoria giovanile e femminile, senza trascurare il comparto agroalimentare e valorizzare i prodotti tipici. Da evidenziare inoltre gli interventi per l’informatizzazione delle procedure e la diffusione della banda larga e la possibilità di stipulare convenzioni con la Chiesa e le diocesi per incentivare progetti di aggregazione e associazionismo”. “Questa proposta – spiega De Caprio – giunge al termine di mesi intensi di lavoro, ma il suo iter non è concluso. Era mia ferma intenzione partire da questa stesura per avviare una serie di incontri con cittadini, amministratori, associazioni, categorie coinvolte, al fine di migliorare quanto più possibile il progetto. Purtroppo è accaduto ciò che tutti sappiamo. Ma guardiamo avanti con rinnovato spirito, nella certezza di avere svolto un lavoro importante per tutte le comunità calabresi, specie quelle residenti nei piccoli centri, troppe volte abbandonate. Era ed è arrivato il momento di dar loro delle risposte”. “Ancora una volta – conclude De Caprio – con i fatti e non con le parole”. (News&Com)